11/12/2024

The Script, Milano

11/12/2024

Jag Panzer, Bologna

11/12/2024

The Lemon Twigs, Bologna

11/12/2024

The Script, Milano

12/12/2024

Jag Panzer, Roma

12/12/2024

Manitoba, Milano

12/12/2024

Savana Funk, Pescara

12/12/2024

I Fiumi, Milano

12/12/2024

Laurel Canyon, Bologna

13/12/2024

LIzzard, Milano

13/12/2024

Vinicio Capossela, Sesto San Giovanni (MI)

13/12/2024

Savana Funk, Molfetta (BA)

Agenda

Scopri tutti

Avenged Sevenfold live Firenze Rocks

In apertura Bowling for Soup, Bob Vylan e Cemetery Sun

Il 13 giugno ha preso il via l’edizione 2024 di Firenze Rocks, come sempre nella sua casa della Visarno Arena della città toscana. Seconda edizione con due sole serate, stavolta non consecutive, fatto che ha lasciato uno strascico di perplessità in città: tornerà il grande festival Live Nation Italia ai vecchi fasti? Nello stesso periodo Milano ospita gli I-Days, con nomi di ben più elevata caratura, e come sempre la città meneghina fa il bottino dei concerti agognati da ogni rocker, lasciando le briciole al resto della Penisola. Ma qui a Firenze siamo comunque felici, e aspettiamo gli Avenged Sevenfold per la prima volta e tappa unica italiana, nonché il ritorno dei Tool nella seconda serata.

In apertura l’Alt Rock dei Cemetery Sun, seguiti da Bob Vylan, band dal suono unico che attraversa stili e generi, basi hardcore-punk e crossover come non se ne sentiva da metà ’90.

Alle 19:30 in punto (ma qui a Firenze Rocks la puntualità è la regola), sotto il sole e con i necessari occhiali per vedere qualcosa, salgono i Bowling for Soup, band punk rock texana costellata da successi nonostante la loro indipendenza. Sul palco salgono solo in tre della formazione a quattro; già su Instagram era apparso l’annuncio al pubblico del festival che il chitarrista Chris Burney aveva avuto un malore ed era stato ricoverato in ospedale.  Jaret Reddick alla voce e chitarra, Gary Wiseman alla batteria e Rob Felicetti al basso ammettono che è la prima volta che suonano dal vivo senza il loro compagno, e ce la mettono tutta, presentando però uno show sicuramente pieno di pecche dovute all’improvvisazione nel dover gestire il vuoto.

Nella loro ora spaccata a disposizione Reddick parla molto, moltissimo, rubando tempo alla musica, e lo fa non per farci conoscere meglio la band, la loro produzione, la loro storia, bensì per bischereggiare abbondantemente, ruttano, bevono birra e via dicendo. Chiedono anche al pubblico di insegnare loro parolacce in italiano, i fan non si fanno pregare e intonano un coro di “porcoddio”, insomma comunque si divertono, anche mimando i gesti richiesti dalla band.

Tra le scenette “prendi-tempo” una in cui il bassista fa finta di essere il chitarrista assente e intavola un dialogo con il cantante, che in seguito fa venire accanto a lui il figlioletto, fino a quel momento a lato palco. Insomma quel punk pop rock leggerino all’americana un po’ cazzone, io musicalmente li ho trovati una fotocopia sbiadita dei Greenday. Promettono che torneranno quanto prima possibile con il loro chitarrista caduto ammalato, bè, forse in un locale piccolino al chiuso con pogo e crowdsurfing ci sta che riprendano punti. Ma non mi troverete in fila all’ingresso.

21:30, arrivano, acclamatissimi, per le circa 7000 persone lì solo ed esclusivamente per loro, gli A7X, una delle band metal più influenti del Metal contemporaneo, alfieri della NWOAHM, che hanno raggiunto vertici olimpionici di classifica con il loro ottavo album in studio, “Life is But a Dream…”, pubblicato quasi esattamente un anno fa e ispirato dagli scritti e dalla filosofia di Albert Camus. Il primo singolo “Nobody” penso sia stato messo in heavy rotation nelle radio rock in modo quasi ossessivo. Bello, bellissimo, quindi eravamo carichi di aspettative.  

M. Shadows alla voce, Synyster Gates alla chitarra solista e cori, Zacky Vengeance alla chitarra e cori, Johnny Christ al basso e Brooks Wackerman alla batteria hanno tirato in alto le sorti di questa prima puntata del Firenze Rocks 2024, con un concerto granitico, massiccio, tagliente di Metal pesantissimo ma melodico (e su questo tornerò). Niente scene e props se non le bellissime immagini sui maxi schermi, moltissimo fumo e due pedane in salita per i chitarristi, il resto è un total black. Non hanno neanche un “look” da metallaro, sembrano vestiti per andare in pizzeria il sabato sera con gli amici. Let the music do the talking, diceva una grande band venuta a Firenze prima di loro. E così è stato, nonostante le varie problematiche tecniche; all’inizio i suoni erano sbilanciati, si sentiva praticamente la batteria e soprattutto la doppia cassa sovrastare tutto, una quantità di bassi assurdi che ti faceva vibrare i calzini nelle scarpe, i maxischermi hanno iniziato a funzionare dopo mezz’ora, tant’è che loro stessi erano piuttosto scocciati e rivolti spesso ai lati del palco per capire cosa succedeva e se stavano rimediando in qualche modo, ma ci hanno detto Noi suoniamo comunque, vi daremo della grande musica nonostante i problemi tecnici!

Molto pesante ma melodici e il pubblico canta a squarciagola tutto, ma proprio tutto. Ecco perché io non amo il Nu Metal con growl e scream, perché sì, porta a un pogo violento e catartico, ma la forza del cantare tutti insieme, migliaia di persone che insieme condividono questo atto gioioso e liberatorio, non ha paragoni. Certo, non sono i primi a proporre questa combo felice, ma lo fanno davvero bene, combinando breakdown, riff potenti, assoli tecnici e raffinati, che non possono che avvicinarli al Prog Metal. Cantiamo così tanto e così forte che Shadows ci apostrofa: You italian are loud motherfuckers! My wife is italian and she’s loud too, but please don’t tell her …

E dopo un’ora e mezzo –  It was really special for us, we will come back in 2025, we promise – il concerto finisce, i fan, sempre in coro e con voce altissima, li richiamano per quel rito, tanto comune e banale quanto necessario e atteso, del bis, ma niente, delusione cocente: si accendono le luci bianche a giorno, e al posto degli Avenged Sevenfold arrivano i tecnici a smontare. Ce ne andiamo con le facce un po’ abbattute, senza capire perché ci è toccata così poca musica (dei tre opener, diciamo con sincerità e senza false ipocrisie, non importava un bel niente a nessuno).

Articolo di Francesca Cecconi, foto di Roberto Fontana (gli Avenged Sevenfold non hanno voluto fotografi)

Set list Avenged Sevenfold Firenze 13 giugno 2024

  1. Game Over
  2. Mattel
  3. Afterlife
  4. Hail to the King
  5. Buried Alive
  6. Roman Sky
  7. Bat Country
  8. Nobody
  9. Nightmare
  10. A Little Piece of Heaven
  11. Save Me
  12. Cosmic
© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!