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17/07/2025

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Tre Allegri Ragazzi Morti, Treviso

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Calibro 35, Bologna

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Brant Bjork Trio live Treviso

Sul palco la leggenda del Desert Rock

16 giugno, all’Altroquando di Zero Branco (TV) c’è la seconda delle tre date italiane che vedono sul palco la leggenda del Desert Rock Brant Bjork, uno di quegli artisti che nella scena del deserto californiano ha scritto pagine importanti di storia e spesso viene in qualche modo snobbato in favore di altri artisti che hanno raggiunto una maggiore notorietà.

La serata inizia con i Rancho Bizzarro, quartetto livornese che propone un Rock psichedelico strumentale chiaramente figlio dello Stoner, genere di cui lo stesso Brant Bjork è pioniere. Nella mezz’ora di set i labronici sparano dagli amplificatori riff pesanti alternati a momenti più rilassati che aprono lo spazio a virtuosismi blueseggianti intrisi di wah-wah, tipici del genere. Il tutto accompagnato da linee di basso ripetitive che riescono a trascinare in un piacevole trip gli spettatori presenti.

Con i Love Gang invece si cambia registro: i quattro provenienti da Denver propongono un Rock’n’Roll fortemente influenzato dai Motörhead, soprattutto nell’impostazione vocale del cantante, di cui limano sensibilmente la componente più vicina al Punk per puntare decisamente sull’anima Blues che viene ampliata da elementi di Psych Rock. La presenza del synth analogico aggiunge colore soprattutto nei momenti in cui tastierista e chitarrista si lasciano andare a virtuosismi in cui si alternano ricordando i lunghi assoli tipici del Southern Rock degli anni ’70. L’esibizione dei Love Gang è potente, energica e lascia il giusto carico di adrenalina in attesa della band principale della serata.

Provare a descrivere il peso di una figura come quella di Brant Bjork per il Desert Rock e lo Stoner rischia di essere un’operazione incompleta: ex batterista nei Kyuss, ex batterista nei Fu Manchu oltre a numerose collaborazioni con band che ruotano intorno alla scena di Palm Desert e da più di venticinque anni come chitarrista e cantante nel suo progetto solista. In questo viaggio lo affiancano il grande amico Mario Lalli al basso, altra figura storica per il Desert Rock soprattutto per la sua militanza negli Yawning Man ma non solo, e Mike Amster alla batteria, artista di provata affidabilità visti i suoi trascorsi con band storiche della scena Stoner quali Nebula e Mondo Generator. Si capisce quindi come il cocktail di interpreti sul palco sia potenzialmente esplosivo e le promesse sono state tutte mantenute. Amster picchia sulla batteria con una potenza e una precisione che arrivano dritti allo spettatore, Lalli disegna armonie con il suo noto stile originale e fuori dagli schemi, di fronte ai suoi compagni Bjork è come se rimanesse un passo di lato lasciando agli altri la scena e in qualche modo si spoglia dei panni di front man facendo in modo che i suoi compagni prendano le luci della ribalta.

La scaletta attinge a piene mani da tutta la discografia solista dell’ormai ex batterista per un’ora e mezza di flusso Blues travolgente. Si passa così da Sunshine Is Makin’ Love To Your Mind o Backin’ The Daze, presenti nell’ultimo album “Once Upon A Time In The Desert” del 2024, a Too Many Chiefs per chiudere con un medley di Lazy Bones e Automatic Fantastic, tratte da “Jalamanta” del 1999, intervallate da una estasiante jam che dà agli spettatori un assaggio di deserto californiano. Immancabile la fila di fan che, a esibizione finita, si è avvicinata per chiedere foto, autografi sugli album e scambiare due chiacchiere con il Trio che non si è sottratto a questa dimostrazione di affetto.

A fine concerto però si ritorna nella realtà della provincia trevigiana che, grazie soprattutto all’attività dell’etichetta Go Down Records, spesso propone eventi degni di tutto rispetto regalando agli appassionati autentiche chicche come quella a cui abbiamo assistito. Per essere un lunedì sera, dopotutto, è stato un grande inizio di settimana.

Articolo di Francesco Cutugno
Foto courtesy Go Down Records

Set list Brant Bjork Trio 16 giugno Zero Branco (TV)

  1. Sunshine Is Makin’ Love To Your Mind
  2. Buddha Time (Everything Fine)
  3. Bread For Butter
  4. Let The Truth Be Known
  5. Backin’ The Daze
  6. U.R. Free
  7. Mary (You’re Such a Lady)
  8. Down The Mountain
  9. Astrological Blues
  10. Too Many Chiefs
  11. Freaks of Nature
  12. Low Desert Punk
  13. Lazy Bones / Automatic Fantastic

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