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Death SS live Firenze

Come to the Sabbath

Sì, live a Firenze. Dopo tanto tempo, una decade. Un ritorno attesissimo. I metallari fiorentini considerano i Death SS una band di casa, anche se i musicisti abitano un po’ ovunque. Ma in questo articolo niente storia della band, ovviamente non ce n’è alcun bisogno, si parla di una delle band seminali del Metal italiano e non solo, come ben sapete hanno ispirato generazioni, anche recenti, di musicisti, per la musica e per la visione artistica.

Era da tempo nell’aria il concerto, annunciato ufficiosamente e poi ufficialmente per l’11 gennaio al Viper Theater. E così quasi 700 persone si sono trovate in fila, molto prima dell’apertura porte, per accaparrarsi un posto alla transenna, per tante ragioni ovvie, in più per farsi qualche video del concerto-evento, ma anche per vedersi da vicino le due performer, Dalila e Jessica. Niente pogo, circle pit, wall of death, crowdsurfing tutti molto concentrati e attenti a cantare in coro con Steve.

Pubblico prevalentemente maschile, come da sempre il genere prevede, non giovanissimo. Ma questo non è Nu Metal, non è Crossover. È roba tosta, per gente tosta, con tanto Metal di qualità che ha fatto tana nelle orecchie, nel cuore, nella testa. Ci sono fan che seguono Steve Sylvester da lustri, e che per niente al mondo si prederebbero una delle sue rare performance. 

Come Steve stesso ci aveva detto nella nostra intervista esclusiva, questo concerto sarebbe stato la copia esatta di quello svoltosi a settembre la Live Club di Trezzo sull’Adda, e che non si sarebbe mai più ripetuto in questa forma.

Ovvero: due set, il primo dedicato a una specie di Best of, con una set list incardinata su brani da tutta la carriera, e il secondo con la riproposizione integrale dell’album “In Death of SS”.

Ma anche due diverse formazioni: nel primo set, la band attuale, con i musicisti che accompagnano al momento Steve Sylvester, e con i quali ha registrato l’ultimo album “The Entity”, in uscita in primavera; nel secondo la band che lo accompagnavano nel 1988, anno di uscita di “In Death of SS”, con la sola eccezione di Andy Panigada in sostituzione di Andy Fois, che ha attaccato da tempo la chitarra al chiodo.

Nonostante siano usciti già due singoli dal nuovo album, “Dr Jecky Sister Hyde” (8 novembre) e “Out To Get Me” (2 dicembre), entrambi pubblicati su vinile con due b-side inedite, Steve Sylvester aveva fatto chiaro che niente di nuovo sarebbe stato suonato dal vivo in questo concerto. Per i nuovi brani live dovremo aspettare i concerti che saranno programmati dopo l’uscita del disco stesso. E noi aspettiamo, fiduciosi.

Definire concerto questo evento è naturalmente molto riduttivo, è una vera e propria performance teatrale in musica, dove tutto è pensato, progettato, realizzato con la massima cura. Appena entriamo nel locale, il palco è già allestito con tutti i paraphernalia necessari: quinte oscure su tre lati, fiamme di carta che ardono incessantemente, croci di vario tipo e materiale, bafometti, e tanto tanto fumo.

Si potrebbe articolare la recensione per capitoli: la musica, le due line up, le performance delle due vallette di Satana, ops di Steve, che hanno fatto sbavare molti ometti, le due set list, i problemi tecnici che hanno causato ritardo nell’inizio del concerto e che si sono ripresentati a metà, lasciandoci qualche minuto senza musica. Ma che senso avrebbe?

Questo è stata una performance senza soluzione di continuità, secondo me. Tutto gira intorno a Steve Sylvester, alla sua creatura che non è solo musica, di spessore quasi irraggiungibile in un certo tipo di Metal, ma visione artistica. Tutto è immaginato, studiato e reso da lui perfetto, e non si sfiora mai il kitch, l’artefatto, è tutto concreto, reale, aderente all’identità della band. Niente di posticcio, di arrangiato, tentato.

I musicisti, tutti, ripeto, tutti, di grande esperienza e personalità, sono accuratamente scelti dal leader, e sono perfetti nel ruolo assegnatogli, e apportano personalità a ciascuno dei due set. Sentivo chiacchiericcio nelle prime file dei fan tipo meglio i primi, meglio i secondi… no, proprio.

Certo, la chitarra di Assennato si riconosce a occhi chiusi, il drumming di Palmiotta è considerato mitico a Firenze, ma tutti davvero eccellenti e all’altezza di accompagnare Steve nel suo viaggio musicale nell’horror, nell’occulto, nell’esoterismo, nell’erotico. Tutti hanno contribuito a esaltare la figura del frontman.

Frontman, raramente questo sostantivo viene usato appropriatamente come è invece il caso di Steve Sylvester: carismatico, leader assoluto, regista, direttore d’orchestra, visionario, capace di tenere il palco come pochissimi. Il suo sguardo ardeva e restava totalmente concentrato, presente a se stesso, alla sua musica, al suo pubblico contemporaneamente con un’intensità rara da vedere.

Nei due set, il primo di 45 minuti, e dopo un breve riallestimento del palco, il secondo di 50 minuti, Steve non ha detto una solo singola parola. Neanche un saluto, alla fine dell’ultimo brano se n’è semplicemente andato. Questo a dimostrazione che non importa chiacchierare, intrattenere, fare scenette, cazzeggiare, per coinvolgere il pubblico, se la musica vale. Se lo spettacolo vale. Se si riesce a connettersi con il pubblico con l’arte.

Articolo e foto di Francesca Cecconi

Set list e formazioni Death SS Firenze 11 gennaio 2025

Set 1

  1. Intro AVE SATANI (Video)
  2. LET THE SABBATH BEGIN
  3. CURSED MAMA
  4. HORRIBLE EYES 
  5. WHERE HAVE YOU GONE
  6. BAPHOMET
  7. ZORA
  8. BARON SAMEDI
  9. HEAVY DEMONS

Line up: Steve Sylvester Lead Vocal / Ghiulz (Giulio Borroni) Lead Guitar / Demeter (Dimitri Corradini) Bass / Unam Talbot (Emanuele Collato) Drums / Freddy Delirio (Federico Pedichini) Keyboards

Set 2

intro THE HANGED BALLAD (video)
MURDER ANGELS
ZOMBIE
DEATH
BLACK MUMMY
TERROR
WEREWOLF
VAMPIRE
COME TO THE SABBATH

Line up: Steve Sylvester Lead Vocal / Christian Wise (Mario Assennato) Lead Guitar / Kurt Templar III° (Andy Panigada) Lead Guitar / Erik Landley (Ezio Lazzerini) Bass / Boris Hunter (Domenico Palmiotta) Drums / Freddy Delirio (Federico Pedichini) Keyboards

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