
Il Blues è un genere musicale che non si può imparare, bisogna saperlo tirare fuori dal proprio cuore, bisogna sentirlo. Sembra un genere semplice in apparenza da suonare, ma non è così e sono veramente pochi i chitarristi in grado di emozionare: Gennaro Porcelli è uno di questi.

Il 17 gennaio il chitarrista partenopeo ha portato tutta la sua classe a Roma sul palco del Kill Joy, una venue che non manca di regalarci sempre ottima musica live. Per me il primo concerto del 2025 e devo dire che l’anno non poteva aprirsi nel migliore dei modi.

Sul palco è accompagnato dai musicisti toscani della RR Band: Paolo Peewee Durante a Hammond e piano, Renato Marcianò al basso ed Enrico Cecconi alla batteria. La band ha accompagnato per anni lo scomparso bluesman italiano Rudi Riotta, da qui il nome RR Band come omaggio a questo talentuoso musicista.

Si parte con “Cold Sweat”, e bastano davvero poche note per capire che stasera si ascolterà del Blues suonato in modo magistrale. Gennaro Porcelli, sulla cui t-shirt è raffigurato non a caso il padre del Blues Robert Johnson, ci mostra subito il suo modo di suonare: pulito, ricco di dinamica e di tecnica. Sorprende passando da fraseggi veloci a momenti più lenti mostrando un chitarrista incredibile anche nell’uso magistrale del bottleneck.

Niente virtuosismi sterili, nessuna dimostrazione di potenza, Porcelli suona il Blues facendo vibrare le corde dell’anima di chi ascolta. Basta un vibrato, un bending per creare un’emozione ed è questa la vera chiave di questo genere.

Durante il live il chitarrista partenopeo non mancherà di citare spesso i suoi chitarristi preferiti o di riferimento come il texano Johnny Winter, musicista leggendario, e del quale proporrà un’accorata cover di “Stranger Blues”.

Chiaramente proporrà gran parte dei suoi inediti durante la serata molti tratti dal suo album solista “Me, You and The Blues” (la nostra recensione), dove abbiamo modo di apprezzare anche la sua tecnica vocale perfettamente integrata negli arrangiamenti proposti.

Davvero apprezzabile il suo modo di tenere il palco. Il pubblico è letteralmente rapito dal sound e dal suo modo molto soft e scherzoso di interagire. Nessuna velleità da prima donna, lascia che sia la musica a essere protagonista. A riprova di questo lascerà sola per un brano la sua RR Band dove avremo modo di apprezzarne i componenti ancora di più ascoltando gli assoli di ogni strumento. Un vero momento di alta musica.

Dopo quasi due ore non stop di musica, il chitarrista napoletano e la sua band salutano il pubblico del Kill Joy ricambiati da un caldo, avvolgente e meritato applauso.

Immaginate di poter fare un viaggio. Chiudete gli occhi e aprite il cuore. Potreste trovarvi improvvisamente in un fumoso Juke Joint e sentire delle note che trasudano lo scorrere lento del Mississipi, provate a sentire bene quella musica suonata con l’anima e riaprite gli occhi: siete a un concerto di Gennaro Porcelli.
Articolo e foto di Daniele Bianchini


Set list Gennaro Porcelli Roma 17 gennaio 2025
- Cold Sweat
- Shufflin Back to Memphis
- Don’t You Lie To Me
- Smiling Eyes
- I’m Gonna Send You Back To Georgia
- I’ll Drowb In My Own Tear
- Stranger Blues
- Johnny
- Cold Sweat
- Me You and The Blues
- Last Time
- Highway 61
- Serious