
Una calda serata, quella del 30 maggio, e non solo come promessa di un’imminente estate: al Rock’n’Roll di Rho sta per andare in scena un concerto di quelli che posso definire assolutamente da non perdere, anche se vuoi per la giornata lavorativa in vista del ponte del 2 giugno, vuoi per altri motivi, la sala concerti non era piena come avrebbe meritato un evento del genere. Chi se l’è perso, davvero, si è perso tanta tanta roba.

Due le band nel menù di stasera: i primi a partire sono i nostri Tesla Shamans, e qui posso ammettere di essere un tantino di parte, avendoli seguiti più volte nei loro concerti sempre carichi di adrenalina e atmosfere evocative, sia nei locali che a teatro. Assistere a un loro concerto non è semplicemente partecipare a un evento musicale, è immergersi in un vero e proprio rituale sonoro che trascende i confini del genere.

La band, con la sua inconfondibile miscela di tribalismo pulsante e atmosfere sciamaniche, ha dimostrato ancora una volta, a distanza di un po’ di tempo dall’ultimo loro live a cui ho assistito, di essere una forza da non sottovalutare. Fin dal primo accordo l’energia era palpabile, come sempre accade con loro: i Tesla Shamans hanno la rara capacità di creare un’atmosfera quasi ipnotica, tessendo trame sonore complesse che avvolgono il pubblico.

I riff di chitarra di Paolo Ganzaroli si susseguono, ora graffianti e distorti, ora dilatati a richiamare vasti paesaggi mistici o profondi viaggi interiori. Le linee di basso di Gianluca Locatelli, che raccoglie l’eredità del precedente bassista Tommy, sono sempre profonde e vibranti fornendo una solida e potente spina dorsale, un battito cardiaco ancestrale che invita al movimento e al ritmo.

Le percussioni di Frank J. Arkam, in particolare, suonate con una precisione al limite del chirurgico, non si limitano a segnare il tempo; creano un vero e proprio dialogo, un poliritmo che richiama alla mente antichi riti e danze ancestrali. Ogni colpo di tamburo sembra mirato a risvegliare qualcosa di primordiale dell’anima degli ascoltatori, che reagiscono con calore e cantano le canzoni in scaletta, che vede alcuni dei lavori più significativi della loro discografia.

Infine, la voce inconfondibile di Ste Vallino emerge dalle ombre come un incantesimo, aggiungendo un ulteriore strato di mistero e spiritualità. La sua non è una voce “canonica”, ma piuttosto un ulteriore strumento che si fonde perfettamente nel tappeto sonoro complessivo. Tra le caratteristiche che più colpiscono di loro, c’è sicuramente la loro capacità di mantenere una tensione costante, con i loro crescendo che culminano in esplosioni di energia controllata, per poi dissolversi in momenti quasi meditativi, e questo rende ogni traccia un viaggio a sè stante. L’interazione tra i membri è fluida, intuitiva, a dimostrazione di una profonda intesa musicale e personale.

In sintesi, i Tesla Shamans dal vivo offrono più di un classico concerto: è sempre un’esperienza multisensoriale che invita a connettersi con qualcosa di più grande. Quindi, se siete alla ricerca di una musica che sfidi le convenzioni, che vi porti oltre i confini della vostra mente e che risvegli il vostro istinto primordiale, questi ragazzi fanno al caso vostro: un rituale sonoro che vi scuoterà fin nelle fondamenta.

Il cambio palco per gli headliner è rapido: gli artisti, che per tutta la serata abbiamo visto in giro per il locale oppure al bar a chiacchierare come qualunque altro cliente, possono presto prendere il loro posto sullo stage, prendendo misure per capire se salire o meno sulle casse senza picchiare la testa sul soffitto.
Mentre osservo la scena, un abbraccio alla mie spalle mi fa pensare alla presenza di qualche amico, invece si tratta del riccioluto chitarrista Heber Pampillon che fa gli onori di casa e chiede ai fan come stanno, e colleziona abbracci come un amico di vecchia data.

Signore e signori, siamo giunti al momento dei Kickin’ Valentina, una band hard rock nata ad Atlanta, Stati Uniti, nel 2013 e che si è fatta rapidamente un nome sia in America che nel resto del mondo per i loro live energici e senza fronzoli. Li rincorro da un pezzo, adesso posso anche dirlo, per assistere al loro Rock’n’Roll a alto volume e la loro attitudine “prendere o lasciare”, spavaldi, vestiti di nero e con alle spalle chilometri e chilometri macinati in modo disinvolto e supremo.

E così dev’essere, perché i Kickin’ Valentina dal vivo sono una proposta ferocemente formidabile, come una moto perfettamente messa a punto e a tutto gas, che sfreccia attraverso il loro invidiabile repertorio nello show di stasera. Il loro ultimo album, “Raw Trax, B-Sides And Bootlegs” è uscito il 2 maggio 2025 per Mighty Music ed è una raccolta di inediti, demo e registrazioni live del Bang Your Head Festival in Germania. Accolto più che positivamente dalla critica, specialmente per i tre ottimi brani inediti, dei quali uno presente in scaletta, “The Gotaways”.

Pensavo di averle viste tutte, ma a livello di interazione col pubblico i Kickin’ Valentina hanno veramente pochi rivali: estremamente entusiasti e aperti, il loro live è un costante, unico dialogo con i fan, che se li mangiano con gli occhi, cantano a squarciagola e ballano con entusiasmo, me compresa, mentre il focoso vocalist D.K. Revelle chiede se ci sono bevitori di whisky, scende dallo stage e abbraccia tutti, e Heber alla chitarra si lancia con me in una vera e propria gara di smorfie e linguacce.

Nonostante questa interazione ininterrotta e totale, la band mantiene un’esecuzione musicale di altissimo livello, bellissimi nei loro tatuaggi colorati, e sfoggiando precisione e abilità tecnica a palate. Innegabile la loro eccezionale chimica sul palco, che trasmette ai presenti il loro divertimento e la loro passione viscerale per la musica.

Sono palesemente nati per calcare i grandi palchi dei maggiori festival, ma l’intimità di alcuni locali come il Rock’N’Roll rende l’esperienza ancora più coinvolgente: non esiste spazio o limite tra noi e loro, chiunque può allungare la mani per stringerla a loro, così come loro possono decidere in ogni momento di scendere in mezzo a noi, allungarci il microfono e farci cantare. Una band, quindi, che ha bisogno di ben poche presentazioni: se li avete già conosciuti, sapete cosa vi aspetta, e se non l’avete fatto, dove diavolo eravate tutti?

Contagiosi come non mai, sound ruvido e grintoso, sanno decisamente come far festa e sono determinati a farci far festa con loro. Fin dalle prime note del brano d’apertura “Freakshow”, il cantante si mette in prima linea col suo pubblico, una posizione che raramente abbandona per l’intera esibizione. Ogni verso, ogni ritornello che ci canta viene accolto, accarezzato e rilanciato a lui, creando un’atmosfera elettrica davvero emozionante da osservare.

Heber alla chitarra, tra uno svolazzare di lunghe chiome e una linguaccia alla sottoscritta, sforna riff come se non ci fosse un domani, mentre il ritmo viene mantenuto vivo e pulsante come un battito cardiaco dal basso di Chris Taylor, bello e tenebroso, e Jimmy Berdine alla batteria. La loro crudezza è tanto allettante quanto pericolosa, altro che glitter e lustrini. In scaletta abbiamo tracce di tutta la loro discografia, e si torna direttamente agli esordi con “Sweat”, il primo brano scritto insieme quando i Kickin’ Valentina sono nati. L’energia non perde mai un colpo, mentre D.K. ci guarda negli occhi chiedendoci Make some fuckin’ noise! Do you even understand what I’m saying?

Siamo tutti costantemente coinvolti in questa atmosfera di festa, chi salta, chi urla i ritornelli, chi finge di suonare la chitarra durante gli assoli. Il cameratismo tra tutti i membri è stupendo: possono anche non essere fratelli di sangue, ma sono comunque fratelli, fratelli nel Rock’N’Roll. Dall’album “Star Spangled Fist Fight”, uscito il 19 aprile 2024 via Mighty Music, abbiamo un poker d’assi: il vivace “Man On A Mission”, “Amsterdam” , il cui Rock martellante e incalzante non ti permette di star fermo nemmeno a volerlo; poi “Turn Me Loose”, che riporta in auge le atmosfere old school con un’influenza abbastanza marcata dei Rose Tattoo, oltre a un ritornello fantastico da urlare a pieni polmoni.

In “Takin’ A Ride” invece la chitarra di Heber fa la parte del leone: assoli gloriosi che farebbero piangere anche gli angeli, una inebriante combinazione di durezza e dolci linee melodiche, dove gli elementi più duri colpiscono con ancora più forza grazie a questo sorprendente contrasto. L’inesauribile vocalist non si ferma davvero mai, e si rifiuta di lasciarcelo fare; è un frontman di grande esperienza, dinamico, dotato di grande abilità e presenza, e crea un’atmosfera tale che i Kickin’ Valentina sembrano la gang di cui tutti vorremmo far parte ( ma diciamolo, non siamo così cool come loro!).

Le canzoni ci catturano in un vortice da lasciar tutti senza fiato e prima che ci si possa rendere conto, abbiamo assistito a un set di alcuni dei brani rock’n’roll più grintosi e veri che si possano mai vedere… le luci si riaccendono, ed è ora di tornare a casa. Per citare leggermente male uno dei brani, “Man On A Mission”, i Kickin’ Valentina sono tutti uomini in una dannata missione stasera, quella di lasciarci sudati, euforici e sballati dal potere del puro divertimento, con un Rock facciato e sporco, e accidenti se non lo fanno esattamente.

Questo è sicuramente uno dei più dinamici ed elettrizzanti tour dell’anno, quindi assicuratevi un biglietto al prossimo passaggio nel Bel Paese dei Kickin’ Valentina… ve ne pentirete solo se non lo farete.
Articolo e foto di Simona Isonni



Set list Kickin’ Valentina 30 maggio 2025 Rho
- Freak Show
- Dirty Rhythm
- Turns Me On
- Man On A Mission
- Amsterdam
- Turn Me Loose
- Takin’ A Ride
- Sweat
- Revenge Of Rock
- Fire Back
- The Gotaways
- Somebody New
- Ride Or Die
- Get Ready