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L’Impératrice live Milano

Atmosfera cosmopolita per la band francese, famosa per mescolare elementi di disco anni ’70 funk e soul con suoni elettronici contemporanei

Il 6 novembre L’Impératrice ha conquistato il pubblico dell’Alcatraz di Milano con un concerto che ha superato le aspettative, trasformando la storica venue in un dancefloor esplosivo, dove i ritmi incalzanti e i giochi di luci hanno trasportato i presenti in un viaggio di pura euforia musicale. Dall’ingresso, il pubblico ha potuto percepire l’atmosfera cosmopolita della band francese, famosa per mescolare elementi di disco anni ’70 funk e soul con suoni elettronici contemporanei.

Il risultato è un cocktail musicale irresistibile che ha trovato a Milano una calorosa accoglienza. Il concerto, tappa del tour europeo della band, ha mostrato ancora una volta il carisma di L’Impératrice, capace di sedurre il pubblico italiano con melodie accattivanti e arrangiamenti sofisticati.

Tra il pubblico, una folla eterogenea e giovane, a dimostrazione che il sound rétro della Nu-Disco francese conserva un fascino irresistibile.

Formatosi a Parigi nel 2012, il sestetto francese ha saputo conquistare le platee internazionali con un mix irresistibile di basso virtuoso, chitarre funky e componenti elettroniche. Il cuore pulsante della serata è la voce sinuosa e versatile di Louve, la nuova frontwoman del gruppo che ha di recente sostituito Flore Benguigui. Louve, che non fa in alcun modo rimpiangere la voce storica della band, è capace di conquistare i fan non solo con il talento vocale, ma anche con una presenza scenica magnetica e coinvolgente.

Alle 21.15 la band si presenta sul palco con un lungo intro musicale che anticipa l’entrata di Louve. L’Alcatraz è subito catturato dal sound travolgente della band e dalle tastiere di Charles de Boisseguin, fondatore del sestetto.

Tra le prime canzoni c’è “Anomalie Bleue”, brano storico del gruppo e colonna portante di Tako Tsubo, secondo album che ha portato L’Impératrice sui palchi di tutto il mondo. Sulla stessa scia arriva anche “Voodoo”, altro pezzo dell’album che fa salire la temperatura dell’Alcatraz.

Da questo momento in poi, il locale diventa una grande dancefloor. La scenografia, che rappresenta un enorme strobo con il nome della band illuminato, accompagna alla perfezione il gioco di luci.

L’Impératrice alterna sessioni di musica elettronica a intermezzi jazz e funky, in grado di esaltare la bravura della sezione ritmica su cui de Boisseguin e Hagni Gwon, l’altro tastierista, si alternano con assoli e virtuosismi.

Il momento più intenso della serata è l’arrivo di Danza Marilù, brano dell’ultimo album “Pulsar”, impreziosito dalla collaborazione con Fabiana Martone dei Nu Genea. Il connubio tra Italia e Francia ha fatto esplodere il pubblico, che ha accompagnato Louve cantando all’unisono.

Prima di salutare il pubblico, c’è spazio anche per “Submarine”, pezzo di Tako Tsubo seguito da una lunga sessione musicale con il batterista, Tom Daveau, che si sposta dalla postazione in alto per raggiungere il resto della band e suonare un pezzo alla chitarra. L’Impératrice torna sul palco per regalare il bis al pubblico dell’Alcatraz che include un altro celebre brano della band, “Sonate Pacifique”.

Al termine del concerto, con Louve visibilmente emozionata, l’Alcatraz ha regalato a L’Impératrice un lunghissimo applauso. Il risultato è una serata indimenticabile per chi era presente, che ha celebrato la musica fatta di qualità e talento ma anche di diversi generi che si contaminano tra di loro dando vita a nuove dimensioni. L’Impératrice è pronta a far ballare il mondo.

Articolo e foto di Luca Taddeo

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