17/07/2025

Satchvai Band feat. Joe Satriani & Steve Vai, Bologna

17/07/2025

Ben Harper & The Innocent Criminals, Forte dei Marmi (LU)

17/07/2025

Fast Animals And Slow Kids, Bologna

17/07/2025

Nino D’Angelo, Firenze

17/07/2025

Tre Allegri Ragazzi Morti, Treviso

17/07/2025

Calibro 35, Bologna

17/07/2025

Tre Allegri Ragazzi Morti, Treviso

17/07/2025

PFM, Montefalcone di Val Fortore (BN)

17/07/2025

Mathew Jonson, Milano

18/07/2025

Joe Bonamassa, Pordenone

18/07/2025

Kraftwerk, Lajatico (PI)

18/07/2025

Fast Animals And Slow Kids, Bellaria Igea Marina (RN)

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Meg live Roma

Sul palco del Testaccio Estate la regina dell’Elettronica

Quante probabilità ci sono di trovare parcheggio a Roma il 20 giugno, a due passi dal palco di Testaccio Estate? Praticamente zero. E invece…boom: parcheggio trovato. Prima fortuna della serata. La seconda? Avere sullo stesso palco artisti come Bestierare e Meg. Pronti? Allora andiamo, che vi porto sotto il palco, nel cuore di questa calda notte romana. Facciamo una premessa, perché gli artisti di questa sera partono da un filo conduttore comune: credere nella loro musica. La musica come urgenza comunicativa, come strumento di lotta, come voce del popolo e degli emarginati e proprio oggi, Giornata Mondiale del Rifugiato, Bestierare e Meg sono i testimoni di questo modo di fare musica per dare voce a chi non ne ha.

Bestierare
Bestierare

Entro nel pit, preparo la mia macchina fotografica. Le Bestierare entrano fra gli applausi della folla ed eccoli sul palco: Johnny Para, Elio “Jazz” Germano, Matt Plug e DJ Drugo. Appena attaccano capisci tutto: se sono in giro dalla fine degli anni ’90 è perché ci credono ancora. E non solo ci credono: fanno musica maledettamente bene. Quando Elio, prima di “Social Dilemma”, chiede al pubblico di non sparire dietro gli smartphone, ti rendi conto che ha ragione da vendere. Siamo qui! Siamo vivi e sotto un palco!

E allora ascolta e lasciati travolgere e leva quel cellulare. Tra le onde sonore di “Non mi faccio prendere” e “Derive”, che sembra scritta apposta per questa giornata, arriviamo al colpo al cuore: “Dal ’98 con amore”. Un finale che ti sbatte in faccia le vibrazioni degli anni ’90, che ancora ti fanno emozionare come quando metti su quei vecchi vinili, magari rigati, ma pieni di ricordi. Bravi. Le Bestierare ci salutano nel modo migliore che potevano fare.

Bestierare

Cambio palco. Le luci calano, l’atmosfera si fa liquida. Ai lati si muovono Suorcristona e Ze, tessitori invisibili del suono che sta per arrivare. L’attesa è palpabile, ed ecco entrare Meg. Entra come una visione onirica, regale, teatrale. Cammina come se il palco fosse casa sua. Perché lo è. Appena attacca con “Principe delle mie tenebre” mi lascio rapire. La voce è quella, inconfondibile assolutamente unica, una voce che imparai ad amare ai tempi dei 99 Posse.

Meg

Meg è magnetica. Canta e balla trasformando il palco in una grande festa. La guardi e capisci che il tempo può passare, ma non la tocca. Trent’anni di carriera sulle spalle, ma con la leggerezza e la fierezza di chi sa di essere una artista che non scende a compromessi.

Meg

Avevo accennato ai 99 Posse. Come ignorarli, del resto? Meg ce li serve su un piatto d’argento, con alcuni brani che sono nella memoria collettiva, come per esempio “Quello che” e “Corto Circuito”, titoli che ti regalano il flashback di un’epoca in cui credevamo – davvero ci credevamo – che bastasse volerlo per cambiare tutto. Bastava scendere in piazza, gridare a squarciagola, ballare sotto le casse, vivere. Eravamo ingenui? Forse. Ma perdio, eravamo vivi davvero.

Meg

Meg è sempre più scatenata. Si muove sul palco e trascina il pubblico nello spettacolo. Quando attacca “Napoli Città Aperta”, la dedica ai fratelli e sorelle partenopei presenti sotto al palco, quasi un richiamo tribale all’orgoglio di essere di un sud che non si piega mai.

Meg

Sulla sua t-shirt campeggia la scritta “DISSENT”, in stampatello come un urlo. E lo dice chiaro al pubblico: dissentire è la linfa della democrazia. Altro che storie sui social! La vita vera, quella fatta di partecipazione, sta nelle piazze, nei cortei e sotto i palchi come questo. E anche se suona romantico o vecchio stampo Meg ha ragione da vendere, perché i social veri, non stanno nel tuo smartphone: stanno nella gente che hai accanto, nelle voci e nelle mani alzate al cielo.

Meg

Si arriva al finale con il brano “Running Fast”. Terminato il brano Meg e i suoi musicisti salutano con la bandiera della Palestina proiettata sullo sfondo. Le luci si abbassano fra applausi e sudore. Metto a posto la fotocamera, zaino in spalla e via verso l’auto. Adesso è il momento dove dovrei trovare una frase d’effetto per chiudere questo articolo, qualcosa che suoni bene, qualcosa di figo o magari profondo, ma sapete che c’è? Stasera no. Stasera me ne esco così, prendendo in prestito due versi ascoltati dal vivo in questo concerto, perché certe volte, davvero, …non c’è niente da spiegare. Basta sentire.

Articolo e foto di Daniele Bianchini

Meg
Meg
Meg

Set list Meg Roma 20 giugno 2025

  1. Intro
  2. Principe delle tenebre
  3. Maria
  4. Simbiosi
  5. A una donna
  6. Sfumature
  7. L’anguilla
  8. Quello che
  9. Sub
  10. Corto circuito
  11. Promemoria
  12. È troppo facile
  13. Napoli Città Aperta
  14. Non ti nascondere
  15. Distante
  16. Running Fast

Meg
Meg
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