“Siete distanziati?” chiede sorridendo Pau dopo un paio di canzoni mentre guarda da dietro i suoi occhiali da sole la platea rigorosamente seduta in una delle piazze che ha fatto la storia della musica dal vivo italiana. Questo 2020 non smette di stupire. Assistere a un concerto in trio dei Negrita per sole chitarre acustiche e una elettrica – nessuno si sarebbe azzardato a imporre a Drigo di non suonarla – è di fatto un evento speciale e loro lo sfruttano al meglio iniziando subito con una delle loro canzoni più conosciute quella “Ho imparato a sognare”, che mai come in questi tempi sembra attuale.
Pau, Drigo e Mac fanno sognare i loro fan fin dal momento in cui arrivano a piedi in Piazza del Duomo; hanno il carisma, la personalità e l’attitudine giusta. Drigo vestito di bianco cammina come Keith Richards e ha la smorfia sorniona di Johnny Depp; Mac è la rappresentazione del prototipo del chitarrista rock con i capelli corvini lunghi, la camicia floreale mentre Pau è … Pau, il frontman, colui che non imita nessuno ma incarna l’ideale del cantante rock. Sono belli da vedere e da ascoltare, calati perfettamente in questa dimensione più intima che permette loro di far sentire meglio le parole delle loro canzoni cantate quasi tutte dal pubblico – celebrando così i 26 anni di carriera.
Manca un po’ di scarica elettrica e la reazione del pubblico quando iniziano “Cambio” conferma questa impressione ma il suono avvolgente e le note ispiratissime di Drigo – che si lancia anche in una citazione di “While My Guitar Gently Weeps” durante l’esecuzione di “Mama Mae” – sono gioia pura per lo spirito e le orecchie. La scaletta è dominata da canzoni che invitano a osare, a seguire l’istinto, a non perdere la fiducia in se stessi e negli altri, al potere rivoluzionario della letteratura, tutti temi che proprio oggi, più che mai, dovrebbero inondarci e che invece, stasera, sembrano una novità, una piacevolissima novità. I 70 minuti di concerto dei Negrita mi hanno restituito pace e un briciolo di speranza e di questo li ringrazio profondamente: la loro “Gioia infinita” in fondo ha un che di contagioso.
Articolo di Jacopo Meille, foto di Marco Polidori
Set list Pistoia 1 agosto 2020
- Ho imparato a sognare
- Dannato vivere
- Il gioco
- Che rumore fa la felicità
- Greta
- Hemingway
- Magnolia
- Non torneranno più
- L’uomo sogna di volare
- Voglio stare bene
- Cambio
- Mama Mae – incl. While my guitar gently weeps
- Il libro in una mano, la bomba nell’altra
- Rotolando verso sud
- Gioia infinita
Line up
Paolo “Pau” Bruni – voce, chitarra acustica, armonica, percussioni
Enrico “Drigo” Salvi – chitarra elettrica
Cesare “Mac” Petricich – chitarra acustica, ukulele