
18 giugno, Firenze è nella morsa del caldo, e salire in collina, verso il freschissimo Teatro Romano di Fiesole, già predispone verso una piacevole serata. Sul palco la signora irriverente della musica italiana, vera rocker nell’anima: un’artista che non segue le mode, e non pretende neanche di dettarle, che fa quello che le va e come le va. Ed è questo che mi piace, e molto, di lei. No compromise, in un mondo dove senza i compromessi vai da poche parti.
Un concerto, inserito nel cartellone dell’Estate Fiesolana, che vale a peso d’oro, costruito in modo esemplare, curato in tutti i dettagli, ma attenzione: dettagli musicali, non scenografici. Il palco è spoglio, solo le luci in dotazione, niente fondale se non quello della vallata retrostante. C’è solo la padana per la batteria, e due basse pedane a fianco per i chitarristi.

Ma la musica, signori! Ad accompagnare Patty Pravo dei musicisti sopraffini, dei maestri di musica: i due chitarristi si alternano tra elettrica, acustica, e mandolino; bassista e batterista superano la perfezione nella sezione ritmica; il tastierista, e la sua tastiera è mascherata nel guscio di un piano a mezza coda, è il vero regista della situazione, e trovare concerti con un direttore di palco è cosa rara, rarissima, a me è capitato solo con Vasco. Nessuna sbavatura o imperfezione, il suono è pulito e complesso al tempo stesso, risultato non facile da sentire, anche se sicuramente l’acustica del teatro ha fatto la sua parte (poi qualcuno mi spieghi come mai gli antichi romani e greci sapevano costruire a mano, senza mezzi tecnici, teatri con acustiche perfette, ovunque uno sia seduto, e noi non ne siamo proprio capaci, tant’è che ascoltare concerti nei palazzetti è quasi una tortura per le orecchie).

E su tutto questo tappeto sonoro raffinato e perfetto, ecco la voce di Patty, sempre piena, particolare, unica, inconfondibile. La sua presenza scenica è immensa, e raggiunta solo con il carisma che emana non solo cantando, ma con gli sguardi, sembra che ci guardi uno ad uno, costantemente connessa con il suo pubblico, adorante peraltro. E con il sorriso costante, sembra davvero felice di essere lì con noi. L’unico vezzo una giacca damascata, su un semplice completo nero, qualche anello, un buon make up. Patty accompagna ogni brano con sinuosi movimenti delle mani, che sembrano seguire le note delle canzoni.

Altro elemento sorprendente, la pianificazione della set list. Inizio inusuale, ovvero con l’ultimo e recentissimo singolo, uscito soltanto qualche giorno prima, il 6 giugno. Pezzo forte che di solito compare nella seconda metà dei concerti, ma lei no, va contro gli stereotipi di live, e ce lo serve subito. Peraltro è un brano lontano dalle solite ballad, un divertissement che ha voluto incidere per la stagione estiva. La canzone richiama sonorità beat anni ’60 con la chitarra elettrica nella strofa insieme alla classica melodia all’italiana nel ritornello, e un testo costruito su un gioco di parole, uno scioglilingua irriverente e divertente. Il ghiaccio è sciolto, e si può procedere con una carrellata di brani che hanno fatto la storia di questa grande artista, spesso sottovalutata, ma la quale hanno scritto i più grandi nomi della musica italiana, da Paolo Conte a Vasco. Ma Patty sceglie anche di interpretare cover che ama, e lo fa con il suo personalissimo stile, dando dei connotati particolari all’esecuzione, e arrangiamenti che le trasformano in pezzi “suoi”. Standing ovation del teatro, tutto pieno, per lei. Meritatissimo.
Articolo e foto di Francesca Cecconi

Set list Patty Pravo 18 giugno 2025 Fiesole
- Ratatan
- Angelus
- Ragazzo triste (But You’re Mine) (Sonny Bono cover)
- Qui e là (Holy Cow) (Lee Dorsey cover)
- Il paradiso (La ragazza 77 cover)
- Il mio canto libero (Lucio Battisti cover)
- Sempre (Gabriella Ferri cover)
- La bambola
- Les étrangers
- Morire tra le viole
- Tripoli 1969
- Sentimento
- Un senso (Vasco Rossi cover)
- Se perdo te (The Time Has Come) (P.P. Arnold cover)
- Ho provato tutto
- Cieli immensi
- I giardini di Kensington
- Tutt’al più
- Pensiero stupendo
- Pazza idea
- …e dimmi che non vuoi morire