
29 maggio, a Roma fa caldo, approfitto della temperatura estiva per sfoggiare una maglietta dei KISS che, complice la pancia modellata dalle birre, crea uno strano effetto grottesco sui quattro leggendari musicisti. Voglio raccontarvi quello che stasera accadrà sul palco del Kill Joy: le Seventeen Fahreneit presenteranno dal vivo nella Capitale il loro disco d’esordio “Freak” (la nostra recensione). Chiaramente dove c’è musica nuova noi di Rock Nation siamo in prima linea e io come un dannato soldato dell’esercito del Rock sono in trincea con la mia macchina fotografica.

L’ho già scritto in passato e lo sottoscrivo ancora, che un artista, una band in questo caso, la conosci davvero solo dal vivo. Troppo facile essere bravi sui dischi, la stoffa si dimostra sul palco. Non posso negarlo, ho amato il loro album, l’ho ascoltato tanto anche dopo la recensione per piacere personale. Un disco ben fatto, prodotto in maniera egregia e con dei brani che ti risuonano tutto il giorno in testa. Avrete capito che parto con delle aspettative alte verso le nostre Seventeen Farenheit, ma quando parti così la delusione potrebbe essere dietro l’angolo.

Sono le 22:00 circa ed eccole salire sul palco, un’accordatina veloce e via: si parte subito con “Gasping for Breath”. Sbam! Un’onda energetica investe il Kill Joy. Queste Seventeen Fahrenheit non scherzano mica, ti sparano note e watt senza risparmiarsi. L’esuberanza e l’energia che avevo annusato sul disco è reale. È viva. È contagiosa.

Si procede a ritmi elevati con brani come “Everything Left is Lost” e “Boovie”, sono come un treno senza freni partito a tutta velocità. E poi, la prima (e unica!) cover della serata: “Cherry Bomb” delle Runaways. Prima e ultima, avete capito bene. Fermi tutti. Come sarebbe a dire niente cover? Eresia! Ma dai, non sarebbe più facile imbottire la scaletta di cover ruffiane che conoscono tutti? Beh, loro no. Hanno la loro musica, la portano sul palco. Zero compromessi. E così dovrebbe essere sempre. Nel paese delle tribute band e delle set list piene di pezzi acchiappa-applausi, la loro è una scelta borderline, quasi rivoluzionaria. Insomma freak fino al midollo.

Allora, prima ho parlato di aspettative. Mi hanno deluso? No, affatto…anzi! Nessuna sbavatura tecnica, nessuna che emerge o sovrasta le altre musiciste, direi una band equilibrata dove ognuna ha il suo compito e la sua personalità. Equilibrate sì, però come un buon cocktail alcolico, magari uno di quelli belli carichi pronto a bruciarti le budella.

La scaletta prosegue e mi becco nella versione live anche due brani che ho apprezzato tantissimo sul loro disco come “Apple Apple Banana & Coffee” e “Freak”. Se mela, mela, banana caffè non vi accende nessuna connessione cerebrale vi invito caldamente a fare una breve ricerca. Suvvia signori non potete ignorare i classici del cinema trash italiano.

Dopo quasi un’ora e venti di musica le Seventeen ci salutano con “Ghost Dots”. Finale perfetto per chiudere questa serata. Che dire? Mi hanno convinto sul disco, mi hanno convinto ancora di più dal vivo: la voglia di urlare a pieni polmoni la propria musica, quella che ho sentito in cuffia, l’ho trovata sul palco.

Il futuro della musica non è nei talent show né nelle produzioni in vitro: è qui, nell’underground, nelle sale concerti, magari nasce da una band di un paese di provincia dove c’è ancora qualcuno che ha qualcosa da dire. E se non capite questo beh… allora forse dovreste ascoltare un concerto delle Seventeen Fahreneit.
Articolo e foto di Daniele Bianchini

Set list Seventeen Fahreneit Roma 29 maggio 2025
- Gasping For Breath
- I’m Going, Are You?
- Everything Left Is Lost
- Boovie
- Cherry Bomb
- Apple Apple Banana&Coffee
- Waterly Days Backing Up Firelights Of Desire
- Storm
- Bloody Rain
- Freak
- Dream Interlude
- Ghost Dots
- Outro