Tarja: il solo nominarla richiama alla mia mente innumerevoli ricordi, uno dei quali è la volta in cui la vidi(per modo di dire: ero molto, molto, molto lontana dal palco, ahimè) al Gods of Metal del 2009 allo Stado Brianteo di Milano, per questo mi sento davvero emozionata al pensiero di poter partecipare il 10 febbraio alla sua unica data italiana del tour 2023, dedicato al suo ultimo album “In The Raw”, al Live Club di Trezzo sull’Adda, mitico locale che da molti anni ospita importanti concerti rock e metal.
Entusiasta di poterla vedere finalmente da vicino e bearmi della sua voce incredibile, arrivo ai cancelli quasi un’ora prima della loro apertura, e inizialmente mi preoccupa un po’ che la gente in coda non è poi molta; scoprirò durante la serata che buona parte dei fan arriveranno solo per lei, bypassando l’esibizione degli opener, cioè i britannici Serpentyne, che ci presentano i loro brani folk/symphonic metal, davvero apprezzabili nel loro genere ,ma che a mio parere hanno, purtroppo, risentito un po’ della poca presenza di pubblico. Peccato.
Dopo di loro si esibiscono i Temperance, musicisti attivi da oltre dieci anni sulla scena, che col loro carisma da vendere e i suoni potenti e innovativi infiammano i presenti, nel frattempo significativamente aumentati di numero.
Il palco viene quindi preparato per l’arrivo della Turunen: il cambio è piuttosto rapido e l’entrata degli artisti si annuncia con un bellissimo effetto di luci fredde che richiama atmosfere nordiche, neve e ghiaccio, perfetto per la nostra finlandese, come la ricordiamo circondata da questi elementi nei suoi video e copertine di album.
Fanno quindi il loro ingresso i musicisti, accolti da applausi scroscianti, ma l’ingresso di Tarja potrebbe tirar giù i muri, un’ovazione degna della regina che è: eccola, con i suoi occhi di ghiaccio e il suo sorriso incantevole, aggraziata in ogni suo gesto, avvolta da una varietà di nuovi, affascinanti effetti luminosi.
Tarja, di cui ricordiamo il gran lavoro svolto nei primi cinque album di una delle più importanti band della storia del metal sinfonico, ha all’attivo una gran quantità di album, un carisma impareggiabile e un estro tale da averle permesso di passare dai palchi dei più famosi festival metal ai teatri dell’Opera, e la sua incredibile carriera solista (iniziata nel 2006) ci mostra quanto valga realmente, come se il periodo difficile dopo la separazione dai Nightwish fosse stata una parentesi sicuramente buia della sua vita, che però le ha consentito di trovare la sua carriera, album dopo album, senza perdersi d’animo mai, sempre coltivando la sua arte.
Ormai è un dato di fatto che Tarja abbia aperto la strada all’utilizzo di vocalist femminili con impostazione lirica nel mondo metal, un esempio e punto di riferimento per le sue colleghe di palco.
Il set di Tarja trasmette energia, passione, e tanta gioia: c’è grande affiatamento tra tutti i membri della band, professionisti di alto livello, che si traduce in un concerto eseguito alla perfezione, non un tentennamento, non una sbavatura.
L’iconica lady, nella sua combinazione di eleganza e provocazione, ci presenta alcuni tra i suoi maggiori successi da solista, accolti da grida di approvazione del pubblico, iniziando con “Serene”, sontuosa e con un certo non so che di cinematografico, direttamente dal suo ultimo album e acclamata a gran voce; le persone che la seguono dagli inizi apprezzano molto brani come la solenne “My Little Phoenix” e “I Walk Alone” ,tratti dal primo album solista “My Winter Storm”,che tra l’altro è tra i miei preferiti in assoluto e si dice che in qualche modo rispecchi, con i suoni malinconici che lo contraddistinguono, ciò che l’artista ha vissuto con la fine dell’era con i Nightwish.
Una piacevole sorpresa, che fa innalzare un boato di approvazione di tutti i presenti, è “Wishmaster”, dai ritmi serrati e potenti, tratta dal terzo album dei Nightwish, appunto, dove la voce e il talento pazzesco di Tarja fanno apparire semplice e senza sforzo un cantato evocativo, epico, ed estremamente mutevole.
Segue un brano acustico suonato da lei soltanto, alle tastiere; dove prima c’erano persone che saltavano, cantavano e spingevano, ora c’è un silenzio raccolto, un pubblico innamorato (Tarja sei bellissima, si sente urlare qua e là)che accompagna la performance con le luci dei cellulari, che pende dalle sue espressioni, dalle sue labbra, dai suoi occhi di ghiaccio.
Ho molto apprezzato l’approccio di questa grande artista verso il suo pubblico: per tutto il concerto ha dimostrato di vivere per questo, respirando, facendo suo l’affetto e il calore che veniva espresso calorosamente dai fan, chiudendo gli occhi come per voler interiorizzare e portare via con sé tutte le sensazioni, i complimenti, gli applausi, senza timore di mostrare una sincera emozione. Ha un sorriso per tutti, uno sguardo grato, un gesto della mano, una smorfia simpatica: Tarja ci dice, a modo suo, che l’affetto è ampiamente ricambiato.
Le sue parole Voi c’eravate tutti,quando la mia carriera da solista è iniziata ben diciassette anni fa, e oggi siete ancora tutti qui! fanno quasi esplodere il Live Club. Tra i suoi lavori più recenti, la nostra regina nordica ci presenta anche “Goodbye Stranger”, che nella versione dell’album “In The Raw” prevede un duetto con Cristina Scabbia, un brano agile e di livello veramente alto; “Silent Masquerade”, epico brano in duetto, sempre nell’album, questa volta con Tommy Karevik.
“Tears in Rain” risalta le qualità vocali di Tarja nel passaggio tra generi diversi, e a concludere il concerto, letteralmente col botto, “Dead Promises” e l’attesissima “Until My Last Breath”, che fa saltare e cantare l’intero Live Club. Pochi come Tarja riescono ad amalgamare melodia e potenza in maniera così fluida ed elegante.
Al termine dell’ultimo brano ringrazia e augura a tutti buona vita, salute e amore; a fatica, perché per la prima volta in tutta la serata il pubblico riesce a sovrastare la sua voce di cristallo, in una standing ovation che sembra non finire mai, chi la chiama, chi tende le mani, e lei ci accarezza tutti con lo sguardo, colmo di gratitudine ed emozione.
Più volte ci chiede un applauso, anche quando sta per rientrare nel backstage torna indietro per averne un altro, come una bimba che dice Ancora! di fronte alla giostra preferita. Ci fa ridere, fingendo di svenire per l’emozione, e stringe al cuore una bellissima rosa bianca, regalo di una fan.
Alla fine esce davvero, mentre i presenti sono riluttanti a lasciare la sala, sperando magari che ricompaia, ma la regina è andata, con la grazia che la contraddistingue.
Ciao Tarja, buona vita anche a te, siamo sicuri che porterai a lungo nel cuore il nostro calore, così come noi porteremo nel nostro le emozioni di un concerto semplicemente unico.
Articolo e foto di Simona Isonni
Set list Tarja Turunen Trezzo sull’Adda 10 febbraio 2023
1.Serene
2.Demons in You
3.My Little Phoenix
4.Anteroom of Death
5.Diva
6.Goodbye Stranger
7.Silent Masquerade
8.Wishmaster
9.Tarja Acoustic
10.Undertaker
11.Tears in Rain
12.Victim Of Ritual
13.Innocence
14.I Walk Alone
15.Dead Promises
16.Until My Last Breath