
A distanza di poco più di due mesi dall’uscita dell’ultimo album, “Blindness”, il 5 maggio i The Murder Capital, gruppo post-punk irlandese, si sono esibiti all’Alcatraz di Milano per la prima data italiana del tour.



A scaldare il pubblico gli Hex Girlfriend, duo londinese agli esordi. L’estetica è più personale e definita del sound, che, invece, ricorda molto Beastie Boys e The Prodigy, ma con capelli rasati e camice bianco, un basso e una batteria, presentano, sfrontati, un buon biglietto da visita: la loro energia riesce a coinvolgere gli spettatori.

L’arrivo sul palco dei The Murder Capital è quasi profetico: aprono il set con “The Fall”, singolo estratto dall’ultimo album, e subito annunciano in un vortice la prossima apocalittica fine. Il caos continua, i fan delirano con “More Is Less”, brano, invece, dell’album di debutto “When I Have Fears” del 2019.

C’è qualcosa di mistico, l’atmosfera è quella di un rito, come se tutte le ombre con le braccia alzate sotto il palco invocassero qualcosa, cercassero la catarsi gridando ritornelli di amore, morte, vita e dolore. Il pubblico si lascia ipnotizzare dalla musica, ondeggia sulle note di “A Thousand Lives”, per poi di nuovo precipitare nella dimensione cruda degli esordi: durante “Feeling Fades” si scatena il pogo.

Con i loro brani i The Murder Capital hanno permesso ai fan di lasciarsi indietro la loro vita di tutti i giorni, o forse gliel’hanno solo raccontata con una veste poetica, come nel caso di “A Distant Life”, ma l’impatto con l’amara realtà è inevitabile. “Love Of Country” pone l’attenzione non soltanto sulla tragedia del genocidio in Palestina, ricordandone le vittime, ma mette in guardia sulla pericolosità del sentimento nazionalistico in qualsiasi Paese.

Trascorre qualche minuto prima che la band riprenda a suonare, un brano dopo l’altro senza interruzioni, fatta eccezione per qualche affettuosa parola di ringraziamento al pubblico. I The Murder Capital, infatti, trasmettono tutta la passione di una formazione consapevole di non essere nata per uniformarsi al mercato musicale corrente, ed è anche per questo che l’esibizione risulta impeccabile.

Copre tutto un velo di tristezza, emozione in cui però è piacevole crogiolarsi quando è provocata da brani come “Swallow” e “That Feeling”. Un boato scuote l’Alcatraz non appena i fan riconoscono “Don’t Cling To Life”, segue “Can’t Pretend To Know” e la band esce. Questa breve pausa precede un gran finale.

I The Murder Capital scelgono di chiudere il set con due brani potentissimi, sulle cui note il pubblico si strugge, alza le mani al cielo e urla fino a perdere la voce, prima per baby “Ethel”, come se per un momento quella cantata da James McGovern fosse la storia personale di ciascuno dei presenti; poi, come se ognuno di loro avesse l’urgenza di gridare che non ha più bisogno di sentirsi dire “ti amo”, perché ormai le parole non hanno senso. Con l’ultimo “I love you” di “Words Lost Meaning”, vero tanto quanto contraddittorio, i The Murder Capital dichiarano il rituale concluso, e le luci si accendono.
Articolo di Sabrina Tartarello, foto di Simona Isonni

Set list The Murder Capital 5 maggio 2025 Milano
- The Fall
- More Is Less
- Death Of A Giant
- The Stars Will Leave Their Stage
- A Distant Life
- A Thousand Lives
- Feeling Fades
- Love Of Country
- The Lie
- Swallow
- That Feeling
- Moonshot
- Heart In The Hole
- Don’t Cling To Life
- Can’t Pretend To Know
- Ethel
- Words Lost Meaning