
9 giugno: i Wolf Alice hanno scaldato l’Apollo a Milano in questo showcase parte di una serie di annunciati intimate live show in Europa: concerti in piccoli e studiati locali ad accesso limitato guadagnato accaparrandosi biglietti gratuiti annunciati da un laconico messaggio sui social, per presentare “The Clearing” per Sony Music, il loro primo quarto album in studio e prima release per una major e il tour mondiale che toccherà l’Alcatraz di Milano il 13 novembre.

La band ha l’energia, dopo due anni di lontananza dalle scene, di chi deve giocarsi tutto per spingere verso il mainstream: la fanbase non manca ed era anche presente con con t-shirt dei tour e a conoscenza dei testi delle canzoni, ma questo album in uscita il 29 agosto che fra l’altro è il mio compleanno deve nella loro ambizione proiettarli globalmente con lo stesso successo che hanno avuto in patria (e oltre) dove circa cinque anni fa hanno già riempito un bel medagliere: vincitori del Brit Award e del Mercury Prize, candidati ai Grammy, un singolo al numero uno, protagonisti di un film di Michael Winterbottom, da cui sono stati definiti the best band in the world, nella line-up del Glastonbury Festival.

Il momento che tutti attendono è l’esecuzione live del nuovo singolo “Bloom Baby Bloom”, motivante motore di autostima più che topico per la band, che arriva però dopo il treno ritmico dagli echi Seventy di “Formidable Cool”, sostenuto da Joel Amey alla batteria e dall’istrionico e ossigenato Theo Ellis, che condivide il microfono frontale smentendo la nomea del bassista silenzioso, al contrario del chitarrista Joff Oddie sempre in estasi mistica con la sua chitarra e del tastierista Ryan Malcolm. Ellie Rowsell, voce solista magnetica e versatile dall’attitudine Punk, dipana la sua agile voce sulla ballad corale “Delicious Things” e sul mid-tempo da atmosfere anni 90 “How Can I Make It Ok?” dal terzo album prima di lanciarsi sul brano dell’album in uscita.

Il singolo “Bloom Baby Bloom” è un sofisticato stomper sostenuto da un riff di pianoforte, incentrato sull’atmosfera creata dalla parte vocale di Ellie che usa registri diversi in fasi di crescendo e cali di volume che attraversano il brano. Ellie come nel video ufficiale mette in mostra la sua esile e affascinante figura anche se in una tuta bianca sgambata meno sofisticata, ma è la performance vocale il vero punto di attrazione del brano.

I Wolf Alice sono abili professionisti dal forte accento del Nord di Londra che cambiano agilmente strumenti facendo pescare i roadie in una nutrita rastrelliera e usano le voci con consapevole sicurezza e notevole talento e colore nel caso di Ellie, e il loro spettacolo non lascia indifferenti anche i meno appassionati del loro repertorio, se ce ne sono in questo evento speciale.
Il secondo assaggio del nuovo album arriverà dopo l’acustica ballad “Safe From Heartbreak (If You Never Fall in Love)” sempre dal terzo album, di voce a cappella e coro dai fedelissimi e arpeggi, ed è “The Sofa”, orchestrale mid-tempo sostenuto da una parte vocale sempre intrigante e che coinvolge il pubblico in onde di mani oscillanti. Con “Bros” ritmico e melodico inno corale conosciuto da tutta l’audience e “Yuk Foo” si richiamano il primo e il secondo album e si entra nel ruvido, soprattutto con il secondo controverso ed esplicito se solo si invertono le sillabe del titolo, durante il quale Ellie armata di megafono si immerge nel pubblico regalando memorabili Instagram stories, ma non al sottoscritto che era laterale rispetto al suo percorso, finendo sdraiata a terra. Il momento culmina con l’esecuzione di “Play the Greatest Hits” decisamente Punk mentre si torna nel mood etereo e nel primo album con “Silk”.

Le sonorità della band sono ricche di influenze degli anni Settanta, Ottanta e Novanta anche se alla base c’è sempre l’antico testamento dei riff della British Invasion, citato più volte come “Sunshine of your Love” durante “The Last Man On Earth” e “Iron Man” sul finale di “Giant Peach” anche se insieme a “Seven Nation Army” che, forse facendo leva sul remoto ricordo delle ormai mitologiche performance calcistiche nazionali, coinvolge coralmente il pubblico. “Lipstick on the Glass” aerea e atmosferica precede la trascinante “Moaning Lisa Smile”, dal ritornello ah-ah-ah-ah condiviso con le voci di supporto dei due axemen Ellis e Oddie e di tutto il locale che conclude il repertorio.
Nessuno lascia l’Apollo e ci vuole poco sforzo a far rientrare la band per il bis che sarà la pulsante “Don’t Delete the Kisses”, che saluta i fan a conclusione dello spettacolo di una band matura che si giocherà il tutto per tutto per diventare globalmente quello che è riuscita a diventare qualche anno fa in patria e in Europa.
Articolo e immagini di Nicola Rovetta
Set list Wolf Alice Milano 9 giugno 2025
1. Formidable Cool
2. Delicious Things
3. How Can I Make it OK?
4. Bloom Baby Bloom
5. Safe from Heartbreak (If You Never Fall in Love)”
6. The Sofa (unreleased)
7. Bros
8. Yuk Foo
9. Play the Greatest Hits
10. Silk
11. The Last Man on Earth
12. Giant Peach
13. Smile
14. Lipstick on the Glass
15. Moaning Lisa Smile
16. Don’t Delete the Kisses