17/07/2025

Satchvai Band feat. Joe Satriani & Steve Vai, Bologna

17/07/2025

Ben Harper & The Innocent Criminals, Forte dei Marmi (LU)

17/07/2025

Fast Animals And Slow Kids, Bologna

17/07/2025

Nino D’Angelo, Firenze

17/07/2025

Tre Allegri Ragazzi Morti, Treviso

17/07/2025

Calibro 35, Bologna

17/07/2025

Tre Allegri Ragazzi Morti, Treviso

17/07/2025

PFM, Montefalcone di Val Fortore (BN)

17/07/2025

Mathew Jonson, Milano

18/07/2025

Joe Bonamassa, Pordenone

18/07/2025

Kraftwerk, Lajatico (PI)

18/07/2025

Fast Animals And Slow Kids, Bellaria Igea Marina (RN)

Agenda

scopri tutti

Andy Timmons “Recovery”

Le 11 composizioni alternano ispirazione blues a sonorità rock e metal

Il 14 febbraio è uscito “Recovery” su Timstone Records, il nuovo lavoro del chitarrista statunitense Andy Timmons. Un album che, sempre nel mese di febbraio, è stato presentato live anche in Italia (il nostro report).

Un disco di 11 tracce, che si apre con un omaggio, breve quanto toccante, a Jeff Beck (brano che vede alle tastiere Jeff Babko), chitarrista che è stato più volte ricordato anche nel recente tour. Nel suo insieme, “Recovery” non si distanzia dalle ultime produzioni di Timmons, in particolar modo dal più recente “Electric Truth” (2022), senza però raggiungere le vette di creatività del 2015, quando fece uscire quello che, a oggi, è il suo album più importante, e cioè “Resolution”, lavoro che aveva ispirato il tour di inizio 2025. Quel disco di dieci anni riuscì, quanto meno nel nostro Paese, a mettere d’accordo amanti delle sei corde, critici del Metal e appassionati del virtuosismo. Un ottimo mix che, in parte, si ritrova anche in “Recovery”, che però, rispetto al disco del 2015, non brilla per freschezza e originalità.

Le 11 composizioni alternano ispirazione blues, con “Where Did You Go?” come brano più marcatamente di rimando al mondo white della musica del demonio, a sonorità rock e metal, con una ricerca di velocità forse un po’ troppo fuori tempo massimo. “Love > Hate” ne è un esempio. Si tratta di un brano in cui l’elemento stilistico passa in secondo piano, dato che l’ascoltatore si trova letteralmente gettato in una cascata continua di suoni che appaiono messi insieme più per stupire, o come semplice esercizio di stile, più che per rappresentare quel binomio che, da secoli, è alla base delle relazioni umane.

Effetto che, però, non appare così saccente e stucchevole, anzi…, in “Between Brothers”, un’altra composizione dove la velocità d’esecuzione domina incontrastata. C’è da dire che qui, in questa composizione, Timmons dà vita comunque a trame sonore più ariose, dove la velocità dialoga meglio con batteria, tastiere e sonorità di sottofondo, che comunque crea un sound retrò, ma non pedante.

Spazio anche a composizioni contaminate, come era accaduto nel bel lavoro “That West Then, This Is Now”. Il caso più interessante è “Lost In This World”, composizione quasi ambient, dove risuonano atmosfere jazz, e dove Timmons mostra tutta la sua versatilità, che ritroviamo anche in “Something Good’s Gonna Come”, l’unico brano cantato del disco. Alla voce c’è lo stesso Timmons, che, sinceramente, canta decisamente bene e, nelle parti basse, ricorda Tom Petty, mentre nei momenti di crescendo sembra di sentire Ryan Adams. Un brano decisamente bello, che può accompagnare diversi momenti della giornata, con un mood che ammicca più al Pop che al Rock. In chiusura, poi, si trona ad atmosfere più epiche con “Almost Home”, composizione dedicata a Steve Morse, dove però Timmons smussa angoli e suoni di maniera che, come detto, si sono sentiti in molte composizioni della prima parte del lavoro.

L’impressione è che il disco sia nettamente diviso in due parti, ma che in queste due sezioni ci siano creazioni provenienti da epoche diverse, alle quali si è deciso di dare una veste comune. Nell’insieme, è un disco che soddisfa, senza però esaltare né chi conosce Timmons, né chi cerca nei virtuosi delle sei corde forti emozioni.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list di “Recovery”

  1. Elegy For Jeff
  2. Recovery
  3. Love > Hate
  4. Where Did You Go?
  5. Between Brothers
  6. Lost In This World
  7. In Doesn’t Mean Anything
  8. Why Must It Be So?
  9. Something Good’s Gonna Come
  10. Almost Home (Dedicated To Steve Morse)
  11. Arizona Sunset


Line up: Andy Timmons chitarra / Travis Carlton: basso / Lemar Carter batteria / Deron Johnson: tastiere

Andy Timmons online:
Facebook: https://www.facebook.com/AndyTimmonsOfficial
Instagram https://www.instagram.com/andytimmonsofficial/

© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!