Ci sono dischi che nascono per sedimentare nel tempo, e dischi che invece devono esistere nell’urgenza del presente. “Per te, che non ci sarai più” di Any Other, fuori il 29 aprile per 42 Records, appartiene alla seconda categoria: un ep concepito e registrato in una manciata di settimane, con una vitalità emotiva che trasuda da ogni traccia senza mai perdere lucidità artistica.
Adele Altro, che da anni firma come Any Other alcune delle pagine più raffinate dell’Indie contemporaneo, qui si muove con una grazia spietata tra Pop minimale, Chamber Folk e reminiscenze di Lo-Fi, senza mai inciampare nel compiacimento stilistico. I quattro brani due in italiano, uno in inglese e uno in giapponese non sono meri esercizi di eclettismo linguistico, ma frammenti coerenti di un’unica narrazione interiore, cucita su armonie sottili, arrangiamenti scarni e una scrittura che sa essere tanto brutale quanto delicatissima.
La produzione, condivisa con Marco Giudici, valorizza la cruda immediatezza dei brani: pochi elementi, mai ridondanti, uno spazio sonoro che sembra respirare insieme alla voce di Adele, capace di piegarsi con naturalezza a registri emotivi diversissimi senza mai perdere autenticità. Non c’è artificio né patina: ogni suono è scelto, ogni silenzio è necessario. “Distratta”, il singolo apripista, è un manifesto di fragilità consapevole: un pezzo che si nutre di dissonanze sottili e di un testo chirurgico, dove la malinconia non viene estetizzata ma raccontata con una sincerità quasi disarmante. La voce, qui come altrove, non cerca mai di sopraffare l’arrangiamento: lo accompagna, lo attraversa, diventa parte stessa del tessuto sonoro.
Con “このままでいい (Kono mama de ii)”, Any Other compie una mossa audace: scrivere e cantare in giapponese, senza concessioni esotiche, con una fluidità che testimonia non solo versatilità tecnica, ma anche una profondissima capacità di immedesimazione emotiva. La scelta della lingua diventa strumento di amplificazione dell’alienazione, non vezzo stilistico. “Lazy”, il brano in inglese, si sposta su coordinate più indie-pop con un’impronta personale che evita ogni citazionismo sterile. È una tregua apparente, un momento di sospensione che scivola piano nel minimalismo emotivo della conclusiva “Per te, che non ci sarai più”, in cui la perdita e la memoria si intrecciano su un tessuto armonico essenziale, quasi cristallino.
Nonostante la brevità del formato, “Per te, che non ci sarai più” si impone come un’opera compiuta, non come un intermezzo tra lavori più ambiziosi. È la prova definitiva della maturità artistica di Adele Altro: capace di raccontare l’intimità senza retorica, di usare la vulnerabilità come arma creativa, di costruire un microcosmo sonoro dove chi ascolta non è mai spettatore passivo, ma parte integrante del discorso. Con “Per te, che non ci sarai più”, Any Other conferma una verità che la accompagna fin dagli esordi: nella sua musica il protagonista non è chi scrive, ma chi ascolta. E trovare una tale profondità di empatia, oggi, è un privilegio raro.
Articolo di Silvia Ravenda
Tracklist “Per te, che non ci sarai più”
- Distratta
- このままでいい
- Lazy
- Per te, che non ci sarai più
Line up Any Other: Adele Altro voce, chitarra elettrica, chitarra acustica / Alessandro Cau percussioni, voci / Federico Fenu trombone / Marco Giudici basso elettrico, voci / Nicholas Remondino batteria, oggetti, campionamenti, voci / Giulio Stermieri piano acustico, Rhodes, Farfisa, Eko Tiger, Juno 106, voc
Any Other on line:
Instagram: https://www.instagram.com/adelealtro/
