Dopo l’uscita di Isaac Wood dal gruppo, i Black Country, New Road sono stati a lungo sotto l’occhio attento di tutti, nell’attesa di scoprire cosa ne sarebbe stato della loro musica. Finalmente ora abbiamo una risposta con l’uscita del nuovo album “Forever Howlong”, uscito il 4 aprile per Ninja Tune.
Il primo cambiamento che arriva all’orecchio è ovviamente la voce solista, ora affidata alle tre componenti femminili del gruppo Tyler Hyde, Georgia Ellery e May Kershaw, voci calde e angeliche che alternano momenti solisti a cori eterei. Ma non è solo la voce a intraprendere un cambiamento in questo disco: meno rock degli album precedenti, il sound di “Forever Howlong” si affievolisce un po’ a favore di una melodicità pop ma per niente scarna, che risulta invece piena e stratificata, ma meno triste e cupa, più solare e positiva. L’introspezione resta ma è vista da un’altra prospettiva, meno afflitta e drammatica e più leggera, fragile e onirica.
Se da un lato questa evoluzione può lasciare un po’ di nostalgia per le sonorità più oscure che caratterizzavano i primi Black Country, New Road, dall’altro la strumentazione, come sempre originale e ricca di elementi non convenzionali, sorprende positivamente.
È un disco molto barocco, dalle sonorità per nulla semplici ma piuttosto elaborate, così come i Black Country, New Road sono sempre stati, ma con quel tocco femminile che, al di là delle voci, ammorbidisce anche la parte strumentale. Ne è la prova il clavicembalo di “Besties”, che apre l’album introducendo cori e ritmi progressive che costruiscono una ritmica è originale, mentre il sound è al contempo melodico e dissonante, e l’uso di fiati e violini conferisce un carattere orchestrale all’insieme. La vena prog si era già intravista nell’album precedente, “The Ants from Up Here”, da cui questo album si allontana a scapito di un Art-Rock molto melodico, che si discosta molto dall’etichetta post-punk con la quale la band è sempre stata definita.
È un disco filosofico che affronta temi come il tempo e la morte, come in “Happy Birthday”, l’amore non corrisposto in “Besties” o il senso di inadeguatezza in “Forever Howlong”. Il tutto è arricchito da ritmi progressivi e cambi di registro che spaziano tra diversi mood, dalla fiabesca “For the Cold Country” al piccolo musical di “Nancy Tries to Take the Night”. Rispetto al passato sono più pop, più colorati, più eterei. Ci sono più sfumature che prima non erano ben sottolineate, a favore invece una ritmica più rock, più sporca e meno artificiose. Se il distacco da “The Ants from Up Here” è già notevole, il confronto con “For the first time” pone questo disco su un piano completamente diverso, eliminando quasi del tutto le sonorità cupe, i riff ritmati e distorti, e i bassi persistenti che hanno segnato la storia del gruppo.
“Forever Howlong” rappresenta quindi un interessante cambio di rotta, ben riuscito e piacevole all’ascolto, che ha però sconvolto parecchio le sonorità della band. Il cuore, tuttavia, resta lo stesso: persiste quella base emotiva che li ha sempre contraddistinti, sebbene espressa in una forma differente rispetto al cantato più parlato e meno melodico di Wood.
Nonostante l’uscita del cantante abbia rappresentato un duro colpo per molti fan, profondamente legati al sound più cupo e intenso degli esordi, i Black Country, New Road hanno trovato il modo per trasformare quello che sembrava un vuoto incolmabile in un’opportunità di sperimentazione, portando la band in una direzione artistica nuova, fresca e promettente, rendendo “Forever Howlong” una bella sorpresa.
Articolo di Marta Mazzeo
Tracklist “Forever Howlong”:
- Besties
- The Big Spin
- Socks
- Salem Sisters
- Two Horses
- Mary
- Happy Birthday
- For the Cold Country
- Nancy Tries to Take the Night
- Forever Howlong
- Goodbye (Don’t Tell Me)
Lineup Black Country, New Road: Tyler Hyde basso, voce / Lewis Evans sassofono /Georgia Ellery violino, voce / May Kershaw tastiere, voce / Charlie Wayne batteria / Luke Mark chitarra
Black Country, New Road online:
Instagram: https://www.instagram.com/blackcountrynewroad/