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Dina Summer “Girls Gang”

Progetto collaborativo formato da Kalipo, membro della band electro-punk Frittenbude, e dal duo di DJ e produttori dark-disco Local Suicide

Torna il collettivo berlinese Dina Summer con il secondo lavoro “Girls Gang” fuori il 24 gennaio per la Iptamenos Discos. “Collettivo” è il termine per definire un progetto collaborativo formato dalla band electro-punk Frittenbude Kalipo e dal duo di DJ e produttori dark-disco Local Suicide che qui uniscono le forze in nome del velluto da vendere nel mercato più dark club che ci sia, dopo l’acclamato album “Rimini”. Non sarà così difficile passare dagli ombrelloni ai pipistrelli: se il precedente era appunto “Rimini”, questo potevano chiamarlo “Transilvania” e vi anticipo già che la nostra principale “track spoiler” (la traccia consigliata che vi svela tutto il DNA del disco) è “Disco Goth” di cui parleremo. Spoiler a parte, andiamo per gradi, bussiamo al portone e andiamo a conoscere questa gang di inizio 2025.

La title track, “Girls Gang” apre il disco con una batteria molto quadrata e del parlato/sussurrato che è la cifra stilistica della cantante Dina in tutto l’album su una strumentazione abbastanza minimale e scandita in cui, nello specifico di questa traccia, vengono richiamate icone goth come Morticia Addams, Lydia Deetz, Siouxsie Sioux ed Elvira. Begli ospiti in salotto, eh? L’inizio è una sala d’attesa, sai che sta per entrare qualcosa: arrivano i riff di synth che apriranno le porte a questo album.

Quando ascolti queste cose ti chiedi se c’è bisogno di un dress code e se ti sei vestito nel modo giusto prima di metterti le cuffie. Sono abbastanza scuro? Calze black ne abbiamo? Avete una chioma cotonata da noleggiarmi per questa notte? Perché è così che ti senti, ti tirano fuori un vestiario dark da dentro, della roba che non pensavi di avere in qualche armadio mentale. La new wave ha dei canoni abbastanza stabiliti a livello di suoni ormai e, come gli amanti del blues amano certi giri, i waver cercano certi echi nel sound: è un radar per caverne, un habitat per creature notturne; la luce è un pensiero romantico di speranza, illumina in questa cripta foto di amori impossibili e scelte dolorosamente romantiche, non è affatto un elemento di solarità ma di un’oscurità che ci somiglia molto. Eppure, c’è del fuoco ardente attorno a cui danzano pipistrelli che pretendono la propria notte. Di questi suoni e infrasuoni, qui, ne abbiamo in abbondanza.

Con “Schaull & Rauch” e “Nothing to hide” si entra pienamente nell’ambiente classico new wave: qualche tastiera mi ricorda vagamente anche il conterraneo Westbam mentre i ritornelli cavalcano un che di epico. I synth ovviamente sono sempre in primo piano. Arpeggiatori labirintici ci donano velocità e dinamismo in “Alien”, un brano da corsa in auto negli anni ‘80 e un “inno all’altro”; sonoramente trae ispirazione anche dai Kraftwerk. Ci sono canzoni come queste che sono nate per essere dei classici da club, come anche “Halkidiki” – vedi i cori nell’intro, una carta d’identità, un passaporto per la terra di qualsiasi animo – e una delle più dirette “hit” dell’album: la vuoi ballare subito, anzi, l’hai sempre ballata ma qualcuno doveva creare un contenitore e etichettarla con un nome.

Andando avanti ti rendi conto che tuttavia questo può essere un disco sia invernale che estivo, crea diverse suggestioni – facendo un uso accurato della luce, ovvio, sempre di club notturni parliamo. Se parliamo di estate, che sia quella passata in penombra. Il brano ci lascia con delle onde come fosse un to be continued. Arriva il momento delle ospitate in cui si riuniscono alcune sinuose oscurità elettroniche indipendenti del momento, quindi preparate i tramezzini al pipistrello per questo strambo pic nic: “Promise me” vede come featuring Curses – riconoscibili i graffianti strilli sul finale –  (la nostra recensione dell’ultimo album) e Joshua Murphy (Crime & The City Solution) dando una sterzata più “cantata” rispetto alla finora sospirata Dina. Un bel basso sostiene il tutto.

“Hypnotized” è per chi ama i Lebanon Hanover, dai suoni ai ritmi. Dagli alieni passiamo all’ipnosi fino agli scenari horror di “Zombie” e i suoi non morti solitari: A lonely zombie recita il ritornello. Un disco che è un libro gotico fantasy, la Mano degli Addams ha un guanto borchiato e schiocca impazzito le dita, non sapendo ancora del brano che sta per arrivare: “Disco Goth”, come scrivevo, credo sia l’arrivo di tutto il lavoro; è quello che riassume e assorbe al meglio tutte le atmosfere e il sound del disco: scuro, forte, ballabile e ovviamente sospirato: se ami questa canzone, questo è il disco per te. Questo brano tira giù tutta la cripta. Divertente “Fomo” con le sue drum industriali e arpeggiatori sempre in prima linea e il disco si congeda con “No More Tears”, l’ultimo ballo da club.

Il disco in sé ha una sua linearità a livello compositivo: non ci sono degli “outsider” drastici – a parte forse “Promise me” – che spezzino e spiazzino ma ammetto che forse il mio orecchio ad un certo punto cercava un momento di fuga dalla dark caverna; l’album è un piccolo dance express notturno su cui salire e che mantiene la stessa velocità. L’impressione generale è che questo album sia una testimonianza di quel che avverrà ovvero è il primo tempo attendendo il secondo: quello in cui questi brani esploderanno dal vivo aggiungendo un caloroso riverbero a chi li vivrà live. Tutto questo è normale: così come non puoi mangiare il pesce senza avere il mare davanti, qui non puoi ascoltare queste canzoni senza essere dentro un club notturno come si deve.

Preparate le ali, creature della notte, e tenete i radar ben in funzione, questo treno espresso notturno potrebbe passare a prendervi nella vostra città da un momento all’altro, e l’incubo è il più bel sogno in cui fuggire.

Articolo di Mirko Di Francescantonio

Track list “Girls Gang”

  1. Girls Gang
  2. Schall & Rauch
  3. Nothing To Hide
  4. Alien
  5. Halkidiki
  6. Promise Me feat. Curses & Joshua Murphy
  7. Hypnotized
  8. Zombie
  9. Disco Goth
  10. FOMO
  11. No More Tears

Dina Summer online:
Website: https://dinasummer.berlin/
Instragram: https://www.instagram.com/dinasummermusic
Facebook: https://www.facebook.com/iptamenosdiscos
Youtube: https://www.youtube.com/dinasummer

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