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Gaia Banfi “La Maccaia”

Album sperimentale che combina Pop, canzone d’autore ed Elettronica

“La Maccaia” di Gaia Banfi, album uscito per Trovarobato il 4 aprile, conferma che la musica italiana sotterranea, lontana dai circuiti mainstream, è sempre viva e produce progetti interessanti. Gaia Banfi, nata a Milano nel 1998, si dedica da sempre alla sperimentazione, combinando Pop, canzone d’autore ed Elettronica. Nel 2023 partecipa a X-Factor, ma quel mondo non diventa il suo orizzonte; piuttosto, lo considera un ecosistema da sfruttare per farsi notare. Banfi decide di proseguire nel suo percorso musicale, oscillando tra Bon Iver, Radiohead, Floating Points e Stan Getz, solo per dare alcune coordinate al suo ambiente sonoro.

Il risultato è “La Maccaia”, termine ligure che indica una particolare condizione meteorologica che si verifica nel Golfo di Genova quando soffia il vento Scirocco, il cielo si copre e l’umidità raggiunge livelli elevati, creando una sorta di nebbia che si confonde con il mare. Da queste suggestioni nascono le sette tracce del suo disco, uscito su vinile in 300 copie, in vendita su Bandcamp, e disponibile in digitale su tutte le piattaforme online. Banfi ha presentato parte di questo lavoro in apertura del concerto del 3 aprile di IOSONOUNCANE a Bologna, riscuotendo grandi applausi e interesse da parte del pubblico.

A un primo ascolto, Banfi ricorda Daniela Pes, con l’eccezione della prima traccia che ci porta verso l’universo di Battiato, almeno quello dei lavori sperimentali degli anni ’70. Poi l’artista milanese, ma genovese e bolognese d’adozione, prende la sua strada. Il ricordo e il tempo passato, la dimensione dell’infanzia e della formazione alla vita adulta, sono l’ossatura di questo lavoro, capace di catturare per mezzo della sua graziosa semplicità, che lo rende un disco tradizionale nei testi e al passo con i tempi negli arrangiamenti. Un disco di Tanca music, ma anche di sperimentazione, dove le atmosfere di Thom Yorke convivono con le innovazioni dell’Incani di “IRA”.

“Piazza Centrale” e “Il lungoriva di Genova”, le prime due tracce cantate dopo l’esordio mixato della prima canzone, mostrano subito che Banfi ha un’ottima capacità di scrittura, che si fonde bene con una vocalità da sirena. L’ascoltatore, che diventa un Ulisse nel mare magnum di una quotidiana musica cantata e gridata, si trova a contatto con una voce che cattura per la sua tonalità unica. In sostanza, le canzoni di Banfi non si possono cantare, non tanto per la difficoltà dei testi, quanto per una voce alta e morbida allo stesso tempo, che le incolla addosso alla sua autrice. Dal tempo grigio e piovigginoso, da ‘maccaia’ appunto, emerge il canto di Banfi, che rende concreti i ricordi della sua Genova, città in cui la cantante ha vissuto l’infanzia.

Bambini e bambine tornano a “Amar”, sotto forma di coro, nel brano che più di tutti richiama il mondo sonoro di Daniela Pes. È di certo il pezzo più anomalo del disco: non il migliore, ma non stona e non diventa un semplice esercizio di stile. La voce di Banfi, infatti, sembra davvero essere stata registrata nei vortici temporali del passato, e questo si percepisce più che negli altri pezzi del disco. Conclude il disco “Seia”, brano che, a Bologna, spogliato di orpelli elettronici – splendida la coda finale – sembra davvero figlio del miglior Incani di “DIE”. Questa lezione ha permesso a Banfi di trovare la sua strada, fatta di una buona alchimia di generi che popolano questo ottimo disco d’esordio.

Investite su di lei e non ve ne pentirete. Dateci fiducia, come avete fatto con Daniela Pes quando, in tempi non sospetti, ve l’abbiamo presentata come un’artista che avrebbe fatto la differenza. Anche Banfi con “La Maccaia” non sarà da meno, pur non essendo lei destina ad aprire nuove strade. Tuttavia, a che questo disco contribuisce a rafforzare la direzione che una buona fetta di musica sotterranea italiana ha intrapreso negli ultimi anni, con nomi del calibro di IOSONOUNCANE, Pes, Silverio e Vieri Cervelli.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list “La Maccaia”

  1. Macaia
  2. Piazza Centrale
  3. Il lungoriva di Genova
  4. Amar
  5. 7
  6. Congelati
  7. Seia

Line up Gaia Banfi: musica e testi / in Il lungoriva di Genova e Congelati gli strumenti aggiuntivi sono suonati da Giovanni Tamburini (Flicorno) e Oscar Martin Del Rio (percussioni, batterie) / in Amar e Seia le voci di bambini sono di Thomas Ganci / in Amar le parole sono di REHHLL

Gaia Banfi online:
Instragram: https://www.instagram.com/gaiabanfi/
Youtube: https://www.youtube.com/@trovarobato

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