Una band può definirsi “arrivata” quando il numero degli hater si accresce in modo proporzionale a quello dei fan. Tobias Forge ha sempre seguito il successo e quello che ha conseguito negli ultimi anni se lo è guadagnato. Chi si sente tradito per l’evoluzione che il sound della band non ha forse mai notato che quel tocco pop è sempre stato presente ed era ciò che rendeva la band inconfondibile. L’ultimo disco “Impera” gioca a carte scoperte con un ancor più evidente ammiccamento agli anni ’80, ma l’essenza della band non è stata compromessa, perché da sempre sono le canzoni che hanno conquistato un posto speciale nel cuore di milioni di fan di tutto il mondo.
“Rite Here Rite Now” Original”, colonna sonora del film/concerto omonimo, registrata live, fuori il 26 luglio su Universal, è una celebrazione totale dell’arte di Tobias Forge, della sua capacità di aver attinto dall’immaginario iconografico del Rock (Alice Cooper, King Diamond e perché no, i Kiss) creando un moderno Mefistofele Rock pronto a offrire i suoi servizi in cambio delle anime e dei risparmi di noi rocker. Un Mefistofele che, a dispetto degli altri, è disposto a mettersi in gioco in prima persona giocando pure con la storia come nel testo di quel piccolo gioiello pop rock che è “The Future Is A Foreign Land”, augurando che arrivi la pace su questa terra ma anche promettendo di essere vicino a chi sarà travolto dalle fiamme.
“Spillways” conquista dal vivo come in studio riuscendo a mettere insieme Abba, Alice Cooper e Bon Jovi di “Slippery When Wet” facendomi venir voglia di cantare a squarciagola, cercando di non perdere tutta la voce per quanto arriverà “Kiss The Go-Goat” e “Square Hammer”. Mentre sto cantando penso che i Ghost facciano parte della mia vita da sempre quando invece il loro primo disco “Opus Eponymous” è del 2010 e che la loro scalata al successo l’hanno fatta con soli 5 album e una manciata di ep. Eppure “Cirice” è una di quelle canzoni che è entrata nella cerchia ristretta di quelle canzoni magiche di cui io non posso fare a meno.
È un live celebrativo fin dal titolo che gioca con i rimandi satanici e l’omaggio ai Van Halen del periodo Hagar facendo ribollire il sangue ai fan ora diventati detrattori perché traditi dal loro Papa Emeritus preferito… quello stesso Papa che osa fare un solo di sax in “Miasma” contravvenendo alle rigide regole dell’Heavy Metal che non prevede l’uso di simili strumenti. A Tobias Forge piace giocare e mistificare il sacro con il profano, il possibile con l’impossibile: “Mary On The Cross” e “Twenties” ce lo ricordano come un’insegna al neon di un motel di terza categoria su una poco trafficata strada della provincia americana dove, si sa, se ti fermi, ti accadrà qualcosa di brutto.
Il 2024 sembra davvero un anno fantastico per l’Heavy Metal con album fantastici di band storiche e sorprese che arrivano da nuovi gruppi e questo live dei Ghost per quanto che mi riguarda è la perfetta ciliegina sulla torta.
Articolo di Iacopo Meille
Track list “Rite Here Rite Now”
1. Imperium
2. Kaisarion
3. Rats
4. Faith
5. Spillways
6. Cirice
7. Absolution
8. Call Me Little Sunshine
9. Watcher In The Sky
10. If You Have Ghosts
11. Twenties
12. Miasma
13. Mary On A Cross
14. Respite On The Spitalfields
15. Kiss The Go-Goat
16. Dance Macabre
17. Square Hammer
18. The Future Is A Foreign Land