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Ghost “Skeletá”

Inni ricchi di melodie ascoltabili per una band che ha costruito un immaginario narrativo e visuale unico, e che certamente darà il suo massimo dal vivo nell’atteso tour che arriverà anche in Italia

Secondo voi Papa V Perpetua, o come… diavolo si chiama ora il leader di questa band, con la sua casa discografica Loma Vista Recordings, ha progettato di far uscire “Skeletá” il 25 aprile, giorno prima del funerale del Papa? O è una diabolica coincidenza? In ogni caso, il mondo Ghost è lungo da spiegare, ma in sintesi, l’impianto scenico e narrativo di questa band è tanto potente quanto, se non più potente, della musica, e si basa su una specie di progetto kitsch nato per sovvertire l’ordine religioso e mondiale. Guidato dapprima da Papa Emeritus, il leader della band in vesti che si ispirano al papato cattolico salvo essere truccato come un teschio, che nel tempo è stato sostituito da altre figure più adatte a portare avanti la causa. Se siete interessati c’è un post su Reddit che spiega tutta la cronologia delle successioni papali attraverso le quali sono passati i leader di questo gruppo, quasi sempre a quanto capisco celando dietro il travestimento la stessa persona, ovvero Tobias Forge.

Ma parliamo dell’album, anche se questo immaginario ha portato la band a mettere in piedi uno degli spettacoli più apprezzati e immersivi della scena, celebrando i loro salmi in un prossimo tour che li porterà nientemeno che al Madison Square Garden di New York come gruppo principale. Le note ufficiali ci informano che si tratta di un lavoro maggiormente introspettivo: niente più incursioni nella cronaca o negli argomenti del mondo, o evocazioni di piaghe e devastazioni dei precedenti, questo album spazia in una gamma di stati emotivi differenti uniti dalla visione di un punto di vista unico.

L’album è stato anticipato dai singoli “Satanized” e “Lachryma”, usciti in ordine inverso rispetto a come si presentano nell’album, che apre con “Peacefield”, intro ideale con coro ecclesiastico. Questo prima di scatenarsi in un mix di Metal, Rock, Pop anni 80, nel solito stile svedese che, lo leggerete anche in altre mie recensioni di gruppi svedesi, sembrano non considerare un problema il rispetto di generi che dai puristi sono spesso considerati immescolabili, e qui Papa V Perpetua canta felicemente la fine dell’umanità con un refrain in stile Arena Rock dopo aver attraversato la New Wave e il Metal.

Gli assoli di chitarra non mancano, anche particolarmente tecnici oltre che melodici, merito deI bravi musicisti che però a quanto pare il Papa considera mestieranti, tanto che in passato ha dovuto subire una causa. Il tribunale ha comunque stabilito che Ghost è un progetto individuale con musicisti stipendiati che possono essere cambiati e sostituiti a seconda delle necessità. Amen. Ecco “Lachryma” dall’ intro acustica e dal riff metal, che si salva dalla scontatezza solo per accorgimenti melodici che rendono i riff un minimo originali, e per l’ambientazione e il mood ecclesiastico, ma per fortuna arriva un ritornello super catchy che ci fa scendere dal pulpito di critici musicisti e ci trascina anche attraverso forse l’assolo migliore dell’album.

Con il suo tempo ternario e inserti quasi da Queen e un coro Pop Rock, “Satanized” è un gran brano che sicuramente fa il suo effetto in concerto, come del resto probabilmente tutto l’album. L’assolo è inizialmente super virtuosistico, poi tematico, ma non vince stavolta il premio di migliore dell’album. “Guiding Light” è una bella ballad che non ci si aspetta da questo conclave, ma del resto viene da dire che tutta la musica di Ghost ha dal punto di vista sonoro poco a che fare con l’atmosfera che è cupa e antisacrale, anche se a dire il vero i loro contenuti online sono abbondantemente autoironici. Contiene forse il contendente per il terzo assolo migliore. Non so perché mi sono messo a fare la gara degli assoli di questo album. “De Profundis Borealis” ha un inizio Prog e poi si avventura in un moderato blast beat, e ha un cantato che sta fra l’Emo, il Kraut Rock e Frozen, mentre “Cenotaph” è una cavalcata con la solita melodia ascoltabile. Assolo: vanhaleniano.

“Missilia Amori” ha un tempo di marcia stomper e il secondo assolo più bello del disco, ed è uno dei pezzi più memorabili, ma all’opposto, a non sapere chi stiamo ascoltando, a imbattersi in canzoni come “The Marks of The Evil One” ci si potrebbe trovare anche di fronte a una library musicale di genere tipo “The Night Begins to Shine” della serie Teen Titans. Assolo: violinistico. “Umbra” è energica e sostenuta da stacchi e solidi riff e contiene un assolo tastiera-chitarra a chiamata e risposta che ricorda i duelli Lord-Blackmore ma a metronomo doppio, ed “Excelsis” è la celebrazione finale che suona come la fine di un musical. L’assolo è polifonico.

Sono tutti inni, diversi come ritmo e tutti ricchi di melodie ascoltabili, alcuni più memorabili e altri meno. Il dilemma finale è: si fa ascoltare o non avrei voglia di ascoltarlo due volte? Il loro seguito oscilla probabilmente fra chi ama il sound e chi è diventato un esperto della saga dietro a tutte le successioni antipapali di questa band, ma è musica che sposta lo status quo o musica in cui immergersi ma senza pensieri? Una certezza l’abbiamo: in concerto questa domanda non ce la faremo.

Articolo di Nicola Rovetta

Track list “Skeletá”

1. Peacefield
2. Lachryma
3. Satanized
4. Guiding Lights
5. De Profundis Borealis
6. Cenotaph
7. Missilia Amori
8. Marks Of The Evil One
9. Umbra
10. Excelsis

Line up Ghost: V Perpetua – voce / Group of Nameless Ghouls – chitarra, basso, keytar, batteria, percussioni, tastiere, organo, sintetizzatori, voci e coro

Ghost online:
Website: https://ghost-official.com/
Instagram: https://www.instagram.com/thebandghost/
YouTube: https://i.ghost-official.com/YouTube

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