Il Portogallo è un Paese di grande tradizione musicale, ma che difficilmente consideriamo nei nostri ascolti, pur esprimendo, anche nel campo della musica rock, artisti validissimi. Ed è per questo che mi sono accostato con grande curiosità a questo “Ghosts”, realizzato dalla band portoghese Kiko and the Blues Refugees. Pubblicato il 27 settembre 2024 dall’etichetta KARADEMAU Records e prodotto da André Indiana, con la collaborazione di BJ Cole, AG Weinberger, Eduardo Cardinho, Telmo Marques e molti altri, Ghosts è un album molto piacevole, che alterna momenti di intensa energia a melodie riflessive.
Pur trattando argomenti difficili come l’isolamento, la difficoltà di portare avanti relazioni, la progressiva alienazione del mondo moderno dovuta a un uso a volte improprio della tecnologia, tema che esce prepotente nel brano “Solitary Life”, l’ascoltatore è preso per mano dal ritmo coinvolgente di Carl Minnemann (basso), João Cunhae (batteria) e dalla gradevolissima voce di Kiko Pereira, nella quale si intuiscono chiaramente molte sfumature jazz, che riescono a dare delle vibrazioni nettamente positive.
“Ghosts” è un riuscito mix di Soul Blues classico e moderno, molto ben suonato. The Blues Refugees sono la band di appoggio perfetta per Kiko, fornendo una solida base ritmica, unita all’appoggio melodico e armonico di António Mão de Ferro alle chitarre e Jorge Filipe Santos alle tastiere. L’energia che si sprigiona da questo album non può far rimanere indifferente l’ascoltatore, come il gruppo portoghese non ha fatto rimanere indifferente il pubblico e la giuria dell’European Blues Challenge, in cui la band portoghese si è classificata al terzo posto impressionando per l’impatto energico.
Quattro brani mi hanno colpito principalmente: “Lockdown”, con la sua atmosfera funk che fa l’occhiolino al passato, specie per la sonorità delle tastiere. “Wise Old Man”, un Rock Blues coinvolgente che ci ricorda le infinite strade del sud degli Stati Uniti. “Solitary life”, dove l’influenza dei ritmi più moderni si fa sentire di più, e dove comunque si ascolta con piacere un dialogo di voci marcatamente soul. Rimane la mia preferita la traccia di chiusura “I miss you all”, un brano che parte lento e arriva a un crescendo che dà proprio l’idea dell’anima che prende il volo, salutando il passato ma conservandone il ricordo, come un bagaglio dal quale attingere nei momenti di difficoltà.
“Ghosts” è un lavoro che sorprende per la carica positiva che sa dare all’ascoltatore. In tempi come i nostri questa energia è preziosa e chi è capace di infonderla va sicuramente sostenuto. Sono sicuro che la bellissima voce di Kiko e la musica dei suoi Blues Refugees sapranno ancora regalarci emozioni.
Articolo di Flavio Giuseppe Businelli
Track List “Ghosts”
- Lockdown
- Not my enemy
- Ghosts
- Cheap Shot
- Trash (Intro)
- Trash can heart
- Wise old man
- Solitary Life
- I miss you all
Line up Kiko and the Blues Refugees: Kiko Pereira voce / Carl Minnemann basso / António Mão de Ferro chitarre / Jorge Filipe Santos tastiere / João Cunhae batteria
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