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Little Pieces of Marmelade “Mexican Sugar Dance”

Album allo stesso tempo futuristico ma rispettoso del passato, che se ne frega delle classifiche e dove la musica fluisce libera tra i solchi senza accettare nessun genere di compromesso

Filottrano è un piccolo borgo medievale collocato tra le curve sinuose delle colline del Conero, nell’entroterra marchigiano. Nota soprattutto per essere uno dei maggiori centri di arte sartoriale in Italia fin dagli anni ‘50, questa vivace cittadina oggi ospita, lontano dagli occhi degli ignari turisti, quello che potremmo definire come l’antro in cui due alchimisti moderni si dilettano ad eseguire audaci esperimenti sonori: uno studio di registrazione tra le cui mura il vocalist e batterista DD e il chitarrista Frankie Wah, meglio conosciuti come Little Pieces of Marmelade, hanno ideato, registrato e prodotto la loro ultima fatica, “Mexican Sugar Dance”, disponibile a partire da venerdì 10 ottobre su etichetta Astralmusic.

Primo dei due dischi in programma per l’anno in corso, con il successivo “404DEI (Errore degli Dei)“ atteso per il 10 dicembre, “Mexican Sugar Dance” ha il sapore del ritorno a casa per i due musicisti: dopo l’esordio con l’LP omonimo nel 2020 e il secondo posto a X Factor nell’edizione dello stesso anno, iniziano infatti una proficua collaborazione con Manuel Agnelli, che prima li coinvolge in qualità di hired guns per i live e, successivamente, come musicisti da studio per lavorare al suo album “Ama il prossimo tuo come te stesso”; nel 2022, il leader degli Afterhours ricambierà il favore sedendosi dietro alla consolle per occuparsi della produzione del secondo lavoro del duo marchigiano, “Ologenesi”, al quale seguono due anni estenuanti passati a suonare su e giù per lo stivale allo scopo di promuovere il disco, come gli eroi di qualche poema omerico in salsa indie rock.

“Mexican Sugar Dance” è il frutto dell’esperienza maturata in questo periodo di avventure: qui infatti tutte le influenze musicali della band vengono prese e frullate, ottenendo un cocktail in cui  l’amore per il Rock della Golden Age si mescola a quello per l’Elettronica più spinta, il gusto per la melodia catchy stempera il sapore deciso delle parti più rumoriste, il tutto filtrato dalle personalità di DD e Frankie, impegnati a sperimentare con tecniche di registrazione e mixaggio non convenzionali per ottenere il sound paludoso e lo-fi che fa da vero filo conduttore stilistico di un album in cui, a livello compositivo, l’eclettismo è assoluto protagonista. A riprova di questo, sono gli stessi Little Pieces of Marmelade a spiegare di aver seguito un flusso naturale che raramente ci è capitato di catturare, ascoltato un’urgenza viscerale, prima ancora che artistica: quella di esprimerci senza filtri. Ed è proprio questo, per noi, il manifesto del disco: riconoscersi, accettarsi e darsi valore.

Il compito di dare il via alle danze spetta all’Indie Rock scanzonato di “Family Therapy”: non a caso scelto come singolo apripista dell’album, questo energico brano sembra essere stato scritto apposta per coinvolgere il pubblico durante le esibizioni dal vivo, grazie all’irresistibile forza melodica del chorus e al groove roccioso fornito dalla sezione ritmica.

“Fame” è invece una ballad da pugno nello stomaco, in cui l’atmosfera eterea della strofa, che sembra omaggiare i Radiohead di fine anni ‘90, è sapientemente contrapposta a un potente ritornello dalle influenze zeppeliniane, evidenti soprattutto nella linea vocale bluesy e nell’incedere elefantiaco della batteria. Durante il solo di chitarra finale, Frankie tira le corde fin quasi al punto di rottura con fraseggi emozionanti e carichi di pathos, strappando dal petto dell’ascoltatore il cuore ancora pulsante.

Un riff di basso funkeggiante introduce “Love”, altra composizione in grado di fissarsi nei neuroni già dal primo ascolto: sfido chiunque a non battere il piedino sulla ritmica incalzante gentilmente fornita dal kit di DD, o a non sorprendersi a canticchiare Love, love, love, love durante il ritornello, mentre gli accordi del piano elettrico creano un’atmosfera psichedelica che urla Turn on, tune in, drop out da ogni nota.

Nella successiva “Sonic Bloom” abbandoniamo gli anni ‘70 per passare a un mood più vicino alla New Wave, con la melodia distorta della voce a galleggiare placidamente sul tappeto sonoro tessuto da basso e batteria, che sembrano invece quasi scappare dalla griglia ritmica per quanto sono suonati avanti sul tempo; “Glass Villain” è invece caratterizzata da un’atmosfera claustrofobica, con un cantato disperato a fare da contraltare al ritmo quasi rituale dato dalle percussioni, finché il break Hardcore non esplode come una bomba prendendo l’ascoltatore in totale contropiede, facendogli balenare il sospetto di aver inavvertitamente cambiato canzone.

Se “Qnew” è un violento assalto ai cinque sensi guidato da un riff elementare al primo ascolto, ma che rivela ad ogni ripetizione di essere in realtà un cubo di Rubik ritmico in cui gli accenti si spostano secondo un meccanismo solo apparentemente casuale, la successiva “Doomy” è caratterizzata da un feel cupo e oppressivo che, con l’entrata in scena della chitarra distorta e delle urla sguaiate della voce, evolve in un incubo lovecraftiano, avvicinando in qualche modo il brano allo stile dei primi Black Sabbath; in “Sniffing Stars”, invece, l’arrangiamento moderno non riesce a nascondere l’amore dei Little Pieces of Marmelade per un certo, favoloso quartetto di musicisti britannici del secolo scorso, che affiora con prepotenza soprattutto nel dialogo rarefatto tra il cantato e la chitarra nei ritornelli.

“D33pthroat” è una spettrale ballata Alt Rock, nella quale il violoncello regala all’arrangiamento un tocco drammatico che ben si sposa con l’interpretazione vocale struggente di DD, mentre in “Path of Glory” è il basso a dettare il bello e il cattivo tempo, passando dalla vena melodica della strofa alla furia del chorus con giri sempre ficcanti e allo stesso tempo ricercati, in cui ogni nota è dosata con attenzione per essere sempre al servizio del brano; in “Sad Funk”, invece, il suono del piano elettrico fa da collante tra le bordate di feedback della chitarra di Frankie Wah e la voce dolente di DD, fino alla surreale coda rumorista che porta alla conclusiva, folle “Mexican Sugar Dance”: qui, chi ascolta viene risucchiato in un infernale girone dantesco, dove un gigantesco demone urla tutta la sua rabbia attraverso il suono detuned ringhiante di una chitarra elettrica, resa irriconoscibile dalla distorsione esagerata che ne stravolge il timbro, mentre le voci disumane dei peccatori torturati in eterno si alternano ad inquietanti risate di bambini e melodie giocose totalmente fuori posto.

Con “Mexican Sugar Dance”, i Little Pieces of Marmelade sono riusciti a distillare un piccolo miracolo: un lavoro allo stesso tempo futuristico ma rispettoso del passato, che se ne frega delle classifiche senza dimenticarsi di far muovere il culo al pubblico e dove, finalmente, la musica fluisce libera tra i solchi senza accettare nessun genere di compromesso. È tutto ciò che dovremmo pretendere dall’industria discografica nostrana e che non sempre otteniamo come ascoltatori, stanchi di vuoti simulacri usa e getta nati con il solo scopo di ottenere più riproduzioni possibili sui vari player, ma affamati di arte, concepita da artisti e allo stesso tempo accessibile a tutti. Trasformare il piombo in oro. Ve l’avevo detto che questi ragazzi sono degli alchimisti.

Articolo di Alberto Pani

Track list “Mexican Sugar Dance”

  1. Family Therapy
  2. Fame 
  3. Love
  4. Sonic Bloo
  5. Glass Villain
  6. Qnew
  7. Doomy
  8. Sniffing Stars
  9. D33pthroat 
  10. Path of Glory 
  11. Sad Funk
  12. Mexican Sugar Dance 

Line up Little Pieces of Marmelade: DD (Daniele Ciuffreda) Voce, Batteria, Piano, Wurlitzer, Synth, Percussioni/ Frankie Wah (Francesco Antinori) Chitarra, Mellotron, Synth, Percussioni, Rec, Mix/ Guest Manuele Marani Violoncello in “D33pthroat” 

Little Pieces of Marmelade online:
Instagram: https://www.instagram.com/___littlepiecesofmarmelade___
Youtube: https://youtube.com/@littlepiecesofmarmelade5778?si=zFsCLbe2gNtxCS9P

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