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Mac/Corlevich “Rain Or Shine”

Disco davvero molto interessante che necessita di sostegno, e di passaparola, perché di bella musica così ormai si perdono le tracce

Mac/Corlevich è un duo nato dall’incontro tra Davide Corlevich e Cristiano Mecchi, due musicisti veronesi con percorsi musicali differenti che convergono in un nuovo progetto che, il 10 maggio 2024, si è cristallizzato in un primo album dal titolo “Rian Or Shine” pubblicato in vinile, cd e digitale dalla label XO La Factory con il contributo di NUOVOIMAIE.

Corlevich ha un piede nel mondo della chitarra classica e una costante attività artistica in quest’ambito, ma ha sempre esplorato generi molto diversi, con band come Anteo e Galaverna, accumulando un’ampia esperienza live e in studio. Mecchi, cantante espressivo e batterista versatile, ha militato in molte band legate al mondo rock, underground e non solo, come neXus, 3tons, Poseydon, Supergonzo e Oui The North, con numerose registrazioni e centinaia di concerti in tutta Italia. Il duo, con l’uscita di questo primo album in studio “Rain or Shine”, si presenta come una riuscita fusione di esperienze e di talenti complementari.

Fin qui quanto c’è da sapere sulla carta, perché l’album in questione, pur senza alcune velleità di innovare un genere che ha origini antiche e nobili, e cioè che pesca dal mondo del cantautorato classico, di matrice statunitense, che vede insieme folk e country, con tutte le declinazioni moderne e contemporanee, è una vera ventata di buona aria fresca. Nel senso, pur se l’album è di fatto composto da pezzi ridotti al minimo, e cioè voce e chitarra, e qualche inserimento di altri strumenti, senza troppo concedere al mood elettrico, la somma delle doti dei due artefici di questa alchimia rende il tutto davvero molto interessante.

In primis, la voce di Cristiano Mecchi. Bella, potente, alta e allo stesso tempo sporca quel tanto da farlo sembrare, a un primo ascolto, uno Springsteen in miniatura. E invece la presenza scenica è quella di Pau dei Negrita, ma senza la vanità di quest’ultimo. Nello show dal vivo, Mecchi vive le sue canzoni con anima e corpo. Non sono i brani gli sono davvero cuciti addosso, ma è capace di dare ulteriore spessore a canzoni che, per loro natura, sono già complete così, anche nel loro minimalismo. Certo, non profumano di vita vissuta son the road, sulle strade cioè polverose degli Stati Uniti, ma ne ricordano l’odore, e rimandano a quel mondo come se fosse davvero poco lontano dal nostro contesto socio-culturale.

Allo stesso tempo, la chitarra Davide Corlevich è morbida, mai acida e triste alla Vasco Brondi. Sono trame ricche di arpeggi, ma che non sforano ed esondano mai nel mero manierismo fine a se stesso. Nessuno sfoggio di tecnica, nessuna volontà di essere il migliore fra i giganti, ma capacità di diventare contro-altre di un’ottima voce che, in alcuni brani, commuove, come nel caso di “Rain or Shine” e “The Porch Song”. Insomma, se la magia di questa musica è tutta nell’alchimia del minimalismo, i Mac/Corlevich hanno di fatto dato vita a 10 brani – nove inediti, ai quali si aggiunge la bella e struggente “Let Your Eyes Wander”, omaggio sentito a Chris Cornell – che catturano l’interesse per quello che sono: belle canzoni, ben eseguite e ben suonate. Poi certo, questo è un lavoro per palati fini, per un pubblico minoritario, che ama Mark Lanegan, Chris Cornell, Johnny Cash, Gram Parsons, Grayson Capps, Bruce Springsteen di “Nebraska”, e John Moreland.

Fra le tracce più interessanti di questo album senza dubbio la title track, “Rain or Shine”, un brano dal gusto folk declinato in chiave moderna, capace di fondere insieme voce e chitarra in una canzone aperta, solare, leggera ma non superficiale; “The Porch Song “, dove la magia dell’accordatura aperta, unita a una chitarra solitaria, descrive un paesaggio aperto sulla natura, con l’orizzonte come tela di fondo; A New Tomorrow, brano ispirato a una scena reale, un viaggio attraverso suggestioni notturne, riflessioni esistenziali e un crescendo di sentimenti positivi, che culmina in un’invocazione alla meraviglia; e, infine, la splendida “A Place Called Home”, un’invocazione all’evasione, un sogno tessuto tra le note e le parole. In altre parole, basterebbe questa canzone a dare qualità a tutto il lavoro, ma i Mac/Corlevich hanno deciso di mettere in circolo un disco davvero molto interessante che necessita di sostegno, e di passaparola, perché di bella musica così ormai si perdono le tracce. Ritrovarle, anche nel Veneto, fa sentire davvero meno soli.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list “Rain Or Shine”

  1. Machines
  2. A Place Called Home
  3. Farewell Kisses
  4. Rain or Shine
  5. The Slowest Candle
  6. The Porch Song
  7. Let Your Eyes Wander
  8. Something Beautiful
  9. A New Tomorrow
  10. Adore The Sun


Line up: Davide Corlevich chitarre, tastiere, basso, percussioni / Cristiano Mecchi | voce, batteria, tastiere, percussioni

Mac/Corlevich online:
Facebook: https://www.facebook.com/Mac.Corlevich
Instagram: https://www.instagram.com/maccorlevich
Youtube: http://www.youtube.com/@MacCorlevich

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