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MEMORIALS “Memorial Waterslides”

Questo album infonde speranza, perché dimostra che c’è ancora spazio per innovare e sperimentare nella musica

“Memorial Waterslides” è l’album di debutto autoprodotto del duo di Canterbury, composto da Verity Susman e Matthew Simms, fuori il 4 ottobre su Fire Records. Ci vuole cautela nel giudicare i debutti: è facile farsi un’idea sbagliata. Un buon primo album, infatti, non è sempre indice della vera abilità di una band. Spesso, i debutti nascono dopo un lungo periodo di gestazione, un tempo che permette di raccogliere ispirazioni ed energie, e il risultato può sorprendere critica e pubblico. Tuttavia, col tempo (e con l’intervento delle etichette discografiche), quella scintilla iniziale rischia di perdersi. D’altro canto, stroncare un debutto potrebbe spegnere l’entusiasmo e compromettere una carriera che, col senno di poi, avrebbe potuto rivelarsi brillante.

Detto questo, “Memorial Waterslides” è tutto tranne che un tipico debutto. La qualità del suono, per esempio, colpisce profondamente. Il duo ha esplorato la sperimentazione con il nastro a bobina sin dalle prime esibizioni live, sviluppando registrazioni multistrato che trovano qui una loro forma compiuta. L’estetica visiva spesso trova bellezza nell’imperfezione, e lo stesso accade in questo album: il suono, volutamente imperfetto, ne esalta l’unicità, come un dettaglio caratteristico che rende affascinante un volto.

L’album si compone di dieci tracce, e, con tutto il rispetto per chi ha scritto il press release, definirle “Pop” è riduttivo (e non fraintendetemi, il Pop è una cosa seria). È impossibile inquadrare questo lavoro in un unico genere: elementi di Psichedelia anni ’60 si intrecciano con una forte componente Brit che, inevitabilmente, fa parte del DNA di ogni band inglese. C’è anche un’influenza Wave Post-Industrial, evidente in “Memorial Waterslide II”, dove si mescola a echi di Free Jazz, e nei primi minuti di “I Have Been Alive”, una suite di oltre otto minuti che culmina in un ensemble vocale evocativa e autorevole. È un condensato di tutto ciò che la musica inglese ha creato e alimentato nel tempo.

Ciò che distingue davvero questo album è la sua struttura volutamente frammentata e atemporale. Non c’è un filo conduttore prestabilito né una linearità prevedibile, ma questo non significa che manchi coesione. Al contrario, c’è un’intenzione chiara di sfidare il concetto di tempo e genere musicale. È come se il duo volesse portare l’ascoltatore in un viaggio multidimensionale, che attraversa epoche e influenze senza mai fermarsi in un punto preciso. Provate a immergervi in “Acceptable Experience” e tentate di collocarla in un’epoca musicale: è quasi impossibile. Fate poi lo stesso con “Lamplighter” e avrete la sensazione di trovarvi in un’altra era ancora.

Realizzare un buon album, in un’epoca come la nostra, potrebbe sembrare alla portata di molti. Basta avere gli strumenti giusti e un po’ di esperienza per mettere insieme un progetto di qualità. Ma fare un debutto che non si limiti a essere “buono” ma che, piuttosto, riesca a distinguersi come qualcosa di straordinario, un’eccezione all’interno del panorama indipendente, è davvero raro. “Memorial Waterslides” è un esempio di questa rarità. Non assomiglia a nulla di già sentito, e la sua originalità lo rende un’eccezione. È un’opera che sfugge alle categorizzazioni, unica e irripetibile.

La moltitudine di stili che compongono il disco, il suono volutamente vintage e le interpretazioni vocali, ora monocromatiche ora piene di sfumature, danno vita a un’esperienza sonora che si avvicina a un nuovo genere a sé. Ascoltare questo album infonde speranza, perché dimostra che c’è ancora spazio per innovare e sperimentare nella musica. In un’industria che spesso premia la ripetizione e il conformismo, i Memorials scelgono la strada più rischiosa: quella di creare qualcosa di radicalmente nuovo. E questa scelta non riguarda solo le vendite o il successo commerciale, ma la possibilità di dare vita a un nuovo punto di partenza, un big bang che potrebbe aprire un percorso evolutivo per la musica contemporanea. Innovare è un atto coraggioso, e i Memorials sembrano disposti a sfidare i limiti per scoprire nuovi orizzonti.

Articolo di Silvia Ravenda

Tracklist “Memorial Waterslides”

  1. Acceptable Experience
  2. Lamplighter
  3. Cut It Like A Diamond
  4. Name Me
  5. Memorial Waterslide II
  6. Book Stall
  7. False Landing
  8. Horse Head Pencil
  9. I Have Been Alive
  10. The Politics of Whatever

Line up MEMORIALS Verity Susman polistrumentista / Matthew Simms polistrumentista

Memorials online:
Website: https://memorialsmusic.carrd.co/
Instagram: https://www.instagram.com/memorialsmusic/
Facebook: https://www.facebook.com/memorialsmusic
Youtube: https://www.youtube.com/@memorialsmusic

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