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montag “Altre canzoni”

Ep di sei brani che proseguono il lavoro intrapreso con il disco d’esordio in solitaria

Torna con sei brani inediti Pietro Raimondi, in arte montag, usciti l’8 novembre per “La Tempesta Dischi”, casa discografica che aveva già pubblicato il suo debutto da solista, e cioè “Dati”, e i lavori della band lo-fi GIALLORENZO. Un ep di sei brani che proseguono il lavoro intrapreso con il disco d’esordio in solitaria del cantautore bergamasco. L’atmosfera è la stessa, tanto che questo lavoro, se fossimo in ambito di nuvole parlanti, lo potremmo definire uno spin-off di quel “Dati”, disco solido – anche nel suon – che è davvero piccolo gioiello scovato, come spesso accade, da La tempesta Dischi.

“Altre canzoni”, anticipato nel dicembre 2023 da “Chai Tea”, seguito da “Fascicolo”, “Gigante” e “Se non passasse aria”, quattro delle sei canzoni che sono contenute in questo ep, è un lavoro delicato, sottovoce, e non per via di come è cantato, ma per la delicatezza con la quale tratta il tema dell’amore e delle relazioni umane. Un disco dove manca quello che Guccini, in una recente intervista rilasciata per la riproposta dell’album “Fra la via Emilia e il West”, ha definito la dimensione collettiva della musica. “Altre canzoni” consente invece di entrare nel privato di montag, e non tanto perché si metta a nudo con questi brani, ma perché queste canzoni sono quadri quotidiani che l’autore ci chiede di osservare ed ascoltare, senza far rumore.

“Pubblicare “Altre canzoni”, senza troppi giri di parole, è per me un gesto autoironico e programmatico. Mi aiuta ad accettare la semplicità di quello che faccio: scrivere e cantare canzoni, prima di tutti i significati e profondità che vorrei gli altri ci vedessero. Allo stesso tempo mi ricorda che voglio fare canzoni “altre”, irriducibili ai contenitori che la fruizione della musica oggi prevede”, ha spiegato montag in occasione dell’uscita di questo lavoro, nato in parallelo a “Dati”, disco dove il filo conduttore era il mondo digitale nel quale siamo immersi.

Ma mentre i dati diventano padroni della nostra vita e delle nostre relazioni, quest’ultime restano comunque pervase da sentimenti umani. Due grandi pensatori italiani avevano definito debole un pensiero che aveva rinunciato a essere forte, e cioè capace di offrire orizzonti di senso. Debole, per Rovatti e Vattimo, in estrema sintesi, era un modo per dire che la nostra epoca, il post-anni ’80, sarebbe stata dominata da sentimenti non più collettivi. Ed ecco che queste sei “Altre canzoni”, a differenza del compatto – anche da un punto di vista sonoro – “Dati”, mettono in mostra la fragilità dei sentimenti umani – e che possiamo definire anche troppo umani – se paragonati alle grandi mutazioni digitali che ci sono in corso.

Eppure tutto passa da quel battere e levare, da quel sentire dentro di se che, pur se debole oggi, è ancora la forza che può fare la differenze nelle relazioni umane (o forse disumanizzate?). E così mentre i rider di “Foodora” passano sotto gli occhi di chi, perso in una dimensione metropolitana, osserva la scena in atteggiamento quasi straniato, c’è chi si trova nel sogno sbagliato, per via di quegli “Spettri” che non sono quelli di Marx, cercati da Derrida (pensiero forte), ma quelli di chi cerca di farsi capire in un mondo sempre più caotico (pensiero debole). Fra solitudini e pensieri notturni, mai proibiti però, e costo caro della vita, non solo in senso concreto, ma anche esistenziale, ben descritto in “Se non passa aria”, montag racconta bene, in questi sei brani, cosa resta di chi, preso e perso nei “Dati” freddi e digitali del mondo contemporaneo, cerca un senso con il quale affrontare questa angoscia gigante.

montag si conferma, come già nel progetto GIALLORENZO, una buona voce della dimensione post-metropolitana, anima musicale che, da Brondi in poi, prova a dare voce e senso a una generazione che, sotterranea, prova a cercare nuovamente senso e condivisione di intenti, e di sentimenti, nel mondo della canzone. Un Ep di buona fattura, con aspetti musicali minimali rispetto a “Dati”, che resta un ottimo album di esordio, e che ci culla nella consapevolezza che, sotto le macerie, qualcosa si muove, pulsa e vive.

Articolo di Luca Cremonesi

Track list “Altre canzoni”

  1. Foodora
  2. Fascicolo
  3. Se non passa aria
  4. Spettri
  5. Tignate
  6. Chai Tea

Line up Montag (Pietro Raimondi) voce, chitarre, sintetizzatore, pianoforte / Valerio Visconti chitarre / Fight Pausa chitarre, basso, cori,  batteria / Marco Giudici basso, chitarra, pianoforte, cori, batteria, drum machine, sintetizzatore / Clara Romita : batteria, cori / Marco Castello batteria, cori / Peppe Storto drum machine, sintetizzatore, voce / Fabrizio Zullo pianoforte, fidget spinner, sintetizzatore / Altea cori / Alessandro Cau batteria / Lorenzo Pisoni basso / Giulio Stermieri rhodes / Luca Medioli corno / Fausto Cigarini violino

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