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Ondakeiki “Canti Vol. 2”

Il trio milanese torna con un ep che reinventa Dub e Kosmische con lucidità e visione, per una nuova geografia sonora

Il trio milanese torna con il secondo capitolo di un progetto nato quasi per caso e diventato, in poco tempo, una delle presenze più interessanti della nuova psichedelia italiana. “Canti Vol. 2”, uscito il 10 ottobre per 42 Records, segna un passo avanti netto: quattro brani che lasciano alle spalle la spontaneità istintiva dell’esordio per costruire una narrazione sonora più nitida, rodata dal palco e tradotta in studio con mano sicura.

Il disco si apre con “Una stanza”, una suite di dieci minuti che fissa l’ossatura dell’intero ep. Basso e batteria guidano con una pulsazione dub continua, precisa, che regge e scalda tutto il brano. La voce arretra, resta sospesa sullo sfondo, trasformata in eco e materia sonora. Non cerca di imporsi: plasma. Tutto si muove in cerchi lenti, come una spirale ipnotica che rimanda alle visioni lisergiche tardo ’60 ma con la lucidità produttiva di oggi.

“Un cerchio” poggia su ritmi in levare, ma fermarsi all’etichetta Dub significherebbe coglierne solo la superficie. Qui la scrittura si apre e respira: è figlia di quella linea che, dagli Ozric Tentacles in avanti, ha contaminato psichedelia e pulsazione ritmica per creare forme liquide, mobili, che si espandono senza mai perdere direzione. La struttura è viva, cresce e si sposta con naturalezza, come un organismo in movimento. Con “Luce il tuo nome” il baricentro si sposta. Il trio dialoga apertamente con la Kosmische Musik, ma non quella spettacolare e cosmica dei grandi classici tedeschi: piuttosto la sua anima più rarefatta e interiore, dove la ripetizione diventa racconto e la dilatazione percettiva prende il posto della melodia tradizionale. Qui ogni variazione è calibrata, ogni passaggio serve a dilatare lo spazio. Non è semplice estetica ambient, ma costruzione rigorosa di una geografia sonora.

A chiudere arriva “Culla il mio petto”, il brano più scuro e pulsante. Basso e batteria agiscono come un unico corpo, mentre la voce lasciata cruda, quasi primordiale scava e vibra. È una chiusura che condensa l’essenza dell’ep: rigore e abbandono, trance e controllo, ritualità e costruzione. “Canti Vol. 2” non guarda indietro per nostalgia. Attribuisce nuovo peso a linguaggi già scritti Dub, Psichedelia, Kosmische e li rimette in circolo con intelligenza. Gli ONDAKEIKI non imitano: smontano, ricombinano e restituiscono. E in un panorama che spesso si limita a ripetere formule note, la loro capacità di ridare significato a questi codici sonori suona, oggi, sorprendentemente viva. Quasi rivoluzionaria nella sua chiarezza.

Articolo di Silvia Ravenda

Track list “Canti Vol 2”

  1. Una stanza
  2. Un cerchio
  3. Luce il tuo nome
  4. Culla il mio petto

Instagram: https://www.instagram.com/ondakeiki

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