Il 4 aprile è uscito l’album di debutto di Polar Cat “A Resistance”, il quale dimostra da subito di essere esperto architetto di texture ipnotiche che avvolgono gli orecchi e il cervello dell’ascoltatore in un nido di soffice ovatta sonora, da cui una volta immersi è difficile riemergere. Il nome che si nasconde dietro al criptico pseudonimo è in realtà quello di Fabio Generali, polistrumentista, compositore e produttore originario di Fano, nelle Marche.
Polar Cat ha ideato, realizzato e prodotto l’album interamente nel suo home studio, suonando quasi tutti gli strumenti – solo le parti di fiati, archi e voci sono state eseguite da altri musicisti – e affidandosi solo sul finire del processo creativo alle sapienti mani di Livio Magnini, celebre per essere stato il chitarrista dei Bluvertigo del periodo d’oro nonché produttore di successo di artisti come Giorgia, per curare il mix e finalizzare la produzione.
Ascoltare “A Resistance” è come aprire un vaso di Pandora dal quale si libera nell’etere tutto ciò che ha influenzato il percorso artistico del musicista marchigiano fino a questo momento. Dalla formazione classica in organo e pianoforte alle molteplici collaborazioni con le quali ha potuto esplorare negli anni un numero imprecisato di generi e stili, per arrivare alla fascinazione sia per le sonorità elettroniche contemporanee che per il timbro decisamente più tradizionale di strumenti come harmonium, mandolino, viola da gamba e organo a pedali. Questo curioso ibrido ha dato i suoi frutti in fase di arrangiamento, donando alle otto composizioni del disco un’atmosfera sospesa nel tempo quasi surreale, come l’incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio.

Il primo brano “Prelude” si apre con una sequenza di note rarefatte come le impronte di un cerbiatto sulla neve appena caduta, mentre l’harmonium e la cassa della batteria si lanciano al suo inseguimento in mezzo a una radura elettronica fatta di pad e bass synth. Se “The Blackbird’s Dilemma” cattura l’attenzione con suoni fantascientifici e un’atmosfera ariosa che fa tornare alla mente alcuni episodi della French Touch più sognante e meditativa, la successiva “Bragaia Before Christmas” è introdotta dal suono quasi marinaresco degli ottoni che va pian piano a sfumare sul delicato tema del piano, il quale stilla nello spazio sonoro come pioggia primaverile. “A Resistance (Paul Arquette’s Remix)” si apre invece con infernali sonorità robotiche, costrette però a lasciare spazio al barlume di umanità rappresentato dall’eterea melodia principale che, sgomitando tra gli 0 e gli 1, si affaccia timidamente dalla metà del brano in poi per emergere infine trionfante sul finale.
Influenze new age caratterizzano “In Dreams”: si tratta di uno dei soli due brani dell’album provvisti di una linea vocale, qui trattata come vero e proprio strumento musicale più che come veicolo per esprimere emozioni tramite un testo. Il cantato viene armonizzato, filtrato, diviso in due e poi unito di nuovo, miscelato in profondità con un paesaggio onirico che si insinua a livello subliminale nelle orecchie di chi ascolta. “Lorelei” si apre con un tema liquido affidato alla viola da gamba, trasfigurato via via dalla continua stratificazione sonora che prende per mano l’ascoltatore fino all’arpeggio ammaliante della successiva “The Small Escape”, contrappunto puntuale per la manciata di note che compongono la melodia del brano: la dinamica qui è affidata a synth che si fanno sempre più gonfi, quasi invasivi, mentre ronzanti rumori bianchi saturano l’atmosfera di suggestioni Noise.
Chiude il lavoro la lunga suite “Pirate Song (The Cat’s Revenge)”: una voce in lontananza intona parole indecifrabili, come una sirena che cerca di attrarre a sé un vascello per farne impazzire l’equipaggio; ondate elettroniche nel frattempo si infrangono contro lo scafo sonoro, finché l’atmosfera cambia e un ritmo ipnotico, dal sapore caraibico come i tamburi di un rito voodoo, accompagna il pirata verso la fine del suo viaggio.
“A Resistance” è un album denso, cerebrale, che svela ascolto dopo ascolto i suoi tanti segreti. È evidente il raffinato lavoro di ricerca sonora e soprattutto personale dell’autore, con il risultato di riuscire a immergere chi ascolta in veri e propri quadri musicali di onirica bellezza, con lo sguardo proiettato verso il futuro ma senza dimenticare di rivolgere un’occhiata colma di rispetto al passato. Da ascoltare, ad occhi chiusi e mente aperta.
Articolo di Alberto Pani
Track list “A Resistance”
- Prelude
- The Blackbird’s Dilemma
- Bragaia Before Christmas
- A Resistance (Paul Arquette’s Remix)
- In Dreams
- Lorelei
- The Small Escape
- Pirate Song (The Cat’s Revenge)
Line up Polar Cat: Fabio Generali elettronica e programming, sintetizzatori, tastiere, pianoforte, organo harmonium, chitarre, mandolino, ukulele / Elisabetta Del Ferro viola da gamba / Marco Terzo trombone / Agazio Cosentino tromba / Eleonora Fiorani voci
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