Il terzo lavoro della band torinese PopForZombie, “Ricordati di vivere”, è uscito il 20 dicembre 2024 per VREC Music Label. Due sono le versioni di questo terzo lavoro: la prima, con 12 tracce, e la seconda, arricchita di cinque nuove versioni che vedono ospiti importanti come Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, Andrea Chimenti, Deidda e Talèa, che hanno reinterpretato le canzoni originali di “Ricordati di vivere”.
La prima cosa alla quale ho pensato sono le parole dell’amico Antonio “Tonino” Cripezzi, storica voce beat italiana e cantante de I Camaleonti. In una delle tante interviste mi disse: uno dei problemi della musica italiana è che non ci sono più belle canzoni, nel senso che non ci sono più persone che scrivono bei testi. Questo album sono sicuro che gli sarebbe piaciuto, perché qui i testi belli ci sono. Non solo, Michele Battaggia “Bozzi” dimostra di saper scrivere bene, e allo stesso tempo di aver letto, guardato, ascoltato e osservato con interesse il Mondo nel quale vive.
D’altronde, se l’orizzonte è quello delle canne, dei tatuaggi e della vita impomatata del ricco disagio italiano, non si può certo pretendere che ne escano testi importanti. Nessuno chiede più “La Locomotiva”, e d’altronde non sarebbe più l’epoca per quelle canzoni, ma che l’orizzonte di senso degli artisti sia un poco più vasto del mondo artificiale dei Social e affini, quello sì. Quanto meno lo si chiede a chi considera la musica un’arte.

Così i PopForZombie, fra Indie, Rock, Post-Rock e tanto Pop ben fatto (merito di buone basi e della mano di Flavio Ferri), mettono in circolo 12 canzoni che dimostrano come questi quattro piemontesi sappiano oscillare fra le migliori esperienze sonore dei Murazzi vicino al Po, con quel tocco di “R” di Paolo Passera che ricorda Federico Sirianni, fino al miglior Pop d’autore in salsa cantautorale di gusto italiano.
Il risultato è un disco estremamente piacevole al primo ascolto; intrigante al secondo giro e, poi, intenso e pungente quando le parole di Battaggia iniziano a scavare la noia che ormai permea le orecchie piene di musica liquida e di consumo ordinario. Da E quanta verità possiamo sopportare / salendo la montagna con cenere e sale, verso che fa capire come Battaggia maneggi testi importanti come Nietzsche e i filosofi francesi, passando per rimandi a poetiche importanti come quelle di Giorgio Canali (“Meglio di così”), Vasco Brondi (“Rifugio”) e De André (con quegli accordi di “Hai ragione ma ti sbagli” che rimandano a “Fiume sound creek”), passando per i nonsense alla Carroll in “Hai ragione ma ti sbagli”, la band da regalare passaggi di grande maturità; sassi lanciati nel mare piatto della noia del pop smunto italiano.
Perché serve vera capacità di guardare bene il mondo nel quale si vive, per arrivare a sintetizzarlo in passaggi come Si vive tramontando, in continuo transito / C’è bisogno di qualcosa che scavi il pensiero e la mente (“Prometeo”); E saremo immortali finché vivremo (“Rifugio”); Perché le case qui pregano ancora / Perché le strade qui piangono ancora / E il sole passa veloce senza fermarsi più (“Chagall”). Qui, in questo lavoro, non si tratta solo di mero estetismo, ma in un disco che, senza entrare a gamba tesa, parla di prospettive etiche da mettere in gioco nell’esistenza della nostra sgangherata quotidianità.
Un buon disco, che conferma come ormai non sia più l’epoca sfrontata e sfacciata, ma per questo straordinaria, di un orizzonte di vita spericolata, ma neppure così tranquilla da pretendere di non essere un duro, per scelta o per finta incapacità. A dirla tutta, questi testi proseguono nel solco trattato da Vasco Brondi quando, in “Terra”, ci ricordava che adesso sono qui / È un superpotere essere vulnerabili. I PopForZombie sono ben consapevoli dell’epoca in cui viviamo. Sono giustamente disillusi ma non per questo falsamente modesti. Cantano chi siamo, o meglio, chi potremmo essere, se solo dessimo ancora un valore alle parole. Per questo motivo, “Ricordati di vivere”, nella sua costruzione, ricorda quelle “Canzoni a Manovella” di Capossela, senza però quella ricchezza musicale presa a prestito in quel di Pomona (USA).
“Ricordati di vivere” è un imperativo, mai come in quest’epoca necessario. La buona musica, e con essa le ottime parole dei PopForZombie, ce lo ricordano. Non resta che ringraziali, e augurarsi che proseguano ancora per molto tempo su questa strada.
Articolo di Luca Cremonesi
Track list “Ricordati di vivere”
- Che ne pensi
- Lo sai
- Prometeo
- Meglio di così
- Rifugio
- Padre (feat. Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione)
- Ciò che è importante
- Hai ragione ma ti sbagli
- Chagall
- Fallo bene
- Discesa
- Ricordati di vivere
- Chagall (alt vers. Deidda + Danilo Pala)
- Meglio di così (alt. version Talèa)
- Discesa (alt.vers. Andrea Chimenti)
- Ricordati di vivere (alt. vers. Roberto Tiranti)
- Padre (vers. PopForZombie)
Line up PopForZombie: Paolo Passera “Poli”: voce / Michele Battaggia “Bozzi”: chitarra / Fausto Belardinelli “lypocodium”: chitarra / Davide Costa: basso / Roberto Zaffaroni: batteria.
PopForZombie online:
Instragram: https://www.instagram.com/popforzombie_band/