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Stryper “When We Were Kings”

Gruppo che dimostra di invecchiare bene, di prendere il meglio dal presente per arricchire il proprio passato senza cadere nella trappola di operazioni nostalgiche

Nella scena hair metal degli anni ’80 gli Stryper hanno sicuramente lasciato il segno non solo per i celebri abiti a strisce, ma per aver scalato il successo a suon di bibbie lanciate dal palco nella sregolata scena del periodo. I capostipiti del Metal cristiano ritornano con questo “When We Were Kings”, fuori il 13 settembre per Frontiers Music, regalandoci un album davvero ben prodotto e molto piacevole da ascoltare.

“When We Were Kings”si apre con”End of Days”: fill di batteria, riff serrato ed eccoci lanciati subito in questo nuovo lavoro. Il cantato di Michael Sweet, autore di tutti i testi, è grintoso e ci mostra il frontman in grande spolvero non solo come vocalist, ma anche nelle parti soliste di chitarra ricche di tecnica e melodia. Si mantiene lo stesso tiro con la successiva “Unforgivable” anche se il brano appare più cadenzato e meno dinamico rispetto al precedente. La title track “When We Were Kings” è forse quella che ci riporta di più agli anni d’oro degli Stryper: il cantato, il riff della chitarra e i cori portano subito l’ascoltatore negli anni ’80. Per quanto la produzione dei suoni sia decisamente moderna e al passo con i tempi, l’animo originario degli Stryper traspare piacevolmente a ogni nota.

Con “Betrayed by Love” abbiamo la prima canzone lenta dell’album. Un bellissimo intro acustico ci condurrà in questo brano che unirà con maestria dolcezza e grinta senza scadere nella classica power ballad. Un brano davvero notevole che mostra sicuramente la grande capacità compositiva ed esecutiva, nonché la grande esperienza, degli Stryper. Con “Trinity” si ritorna al tiro originario con un bell’intreccio iniziale di chitarra e batteria, marchio di fabbrica dei fratelli Sweet, alzando nuovamente il livello di potenza nei brani. Nella successiva “Rhyme of Times” si ritornerà invece a sonorità più nostalgiche sia per la struttura del brano che sicuramente per l’utilizzo di arpeggi conditi dal chorus.

 “Grateful” è il brano sicuramente più radiofonico di questo disco, e che prende l’ascoltatore sin dal primo momento, il classico AOR che non ci stancheremmo di ascoltare mentre guidiamo, magari in una bella domenica di sole o che si sposerebbe perfettamente sulle sequenze di qualche film. Finita la dolcezza di “Grateful” eccoci i due ultimi brani “Divided by Design” e “Imperfect World” a ricordarci che stiamo ascoltando un album metal e per giunta suonato molto bene! Gli Stryper rialzano l’asticella ritmica e concludono perfettamente questo loro album.

“When We Where Kings” è sicuramente un album consigliato. La produzione moderna del suono non riesce a cancellare, per fortuna, l’anima degli Stryper che rimane innegabilmente legata ai loro esordi. Un gruppo che dimostra di invecchiare bene, di prendere il meglio dal presente per arricchire il proprio passato senza cadere nella trappola di operazioni nostalgiche.

Articolo di Daniele Bianchini

Tracklist “When We Were Kings”

  1. End Of Days
  2. Unforgivable
  3. When We Were Kings
  4. Betrayed By Love
  5. Loves Symphony
  6. Trinity
  7. Rhyme Of Time
  8. Raptured
  9. Grateful
  10. Divided By Design
  11. Imperfect World

Line up Stryper: Michael Sweet voce e chitarra / Robert Sweet batteria e percussione / Oz Fox chitarra e cori / Perry Richardson basso e cori

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