Oggi ci ascoltiamo un bel disco che profuma di indipendenza musicale: “Less is More”, uscito il 6 giugno e partorito dai francesi The Inspector Cluzo. Un duo che fa più casino di una band da dieci e con una filosofia che li contraddistingue: niente major, si autofinanziano al 100% e fanno di tutto per non devastare il pianeta quando vanno in tour. Vi vedo già arricciare il naso e dire sì, vabbè, tutta scena, poi tornano a casa e magari sono dei serial killer ambientali. E invece no. Vi sbagliate di brutto, perché oltre a fare musica, questi due simpatici guasconi coltivano la terra. Sì, sono agricoltori. Quelli veri con la fronte sudata e la visione radicale di una produzione biologica vera. Qui a Rock Nation li seguiamo da un po’, con la recensione del loro precedente album “Horizon” e la recensione di uno dei live del tour promozionale (il report a Vienna).
Ora, da due così che ti aspetti? Una produzione plastificata, oleosa, che puzza di petrolio a ogni nota? Macchè, “Less is More” è croccante, ruvido e profumato come un frutto appena staccato dall’albero. È puro lo-fi che profuma di realtà, perché registrato in presa diretta in quattro giorni e mixato in tre – questa storia di una creazione fatta in sette giorni mi ricorda un libro che ho letto al catechismo da piccolo, ma non divaghiamo troppo – perché ora il disco è qui, bello fresco sul banco della musica, pronto per essere ascoltato. Questo preambolo era necessario, perché senza capirne la filosofia, l’album vi scivolerebbe addosso come la pioggia su un ombrello. Bene. Ora che siete pronti, mettiamoci le cuffie e tuffiamoci nel disco.
Si parte con “We Win Together, I’m Losing Alone”, ed eccoci subito dentro con quei suoni gonfi di bassi croccanti, e quelle vibrazioni… come dire… organiche. Sì, “organiche” è la parola giusta. Sa di analogico. C’è una carica pazzesca in questo duo, ma anche tanta, tantissima melodia. E questa formula la ritroviamo anche nella successiva “As Stupid As You Can”. Arriviamo a “Thoreau” – omaggio diretto allo scrittore-filosofo Henry David Thoreau che ha ispirato molti dei loro brani– e qui le vibrazioni vintage salgono prepotenti e ti avvolgono, ed è chiaro che la registrazione dal vivo è parte integrante del suono. Poi arriva “The Greenwasher”, e sembra di essere stati risucchiati in un portale temporale che sbuca dritto alla fine degli anni ’60.
Le undici tracce scorrono in fretta, ma non prima di aver ascoltato “Almost Cut My Hair”: Rock Blues sfrontato, viscerale, una canzone delle mie preferite. L’ho ascoltata varie volte di fila senza nemmeno accorgermene. Perché se prima il Rock Blues era un aroma ora è un profumo persistente che ti inebria e ti prende senza scampo. Si chiude con “Journey Men”: voce, chitarra acustica e tamburello: essenziale, less is more.
Niente fronzoli. Chiudete gli occhi e siete lì, al tramonto, nella loro fattoria, con The Inspector Cluzo che suonano solo per voi. Una scena quasi da romanzo rurale. Un album che merita davvero. E soprattutto, una band che vale la pena conoscere meglio, perché la loro musica non è un prodotto: è un manifesto di filosofia di vita. Rimanere integri nel mondo musicale di oggi è roba da pochi. Ma loro ce la fanno. “Less is More”, dice il titolo. E sì, ragazzi, questa volta il “meno” spacca più del “troppo”. E suona pure meglio.
Saranno di nuovo in tour con date europee da ottobre 2025 a gennaio 2026, unica data italiana il 18 ottobre al Biko di Milano. Ci vediamo lì?
Articolo di Daniele Bianchini
Track list “Less is More”
- We Win Together, I’m Losing Alone
- As Stupid As You Can
- Catfarm
- Rules
- Thoreau
- The Greenwashers
- Less Is More
- Mr. Fameless
- Workers
- Almost Cut My Hair
- Journey Men
The Inspector Cluzo online:
Web: https://theinspectorcluzo.com/
Instagram: https://www.instagram.com/theinspectorcluzo