Difficile racchiudere la prolifica carriera di Justin Pearson, classe ’75 e quasi trent’anni di carriera all’attivo con svariate band e collaborazioni – Struggle, Swing Kids, The Locust, Deaf Club, Holy Molar, Deaf Club solo per citarne alcuni.
Una vita dedicata a ristabilire le sorti del Grindcore, Post-Punk e derivati, diventare un’istituzione nella scena di San Diego e la scelta da giovanissimo di aprire la propria etichetta discografica (la Three One G) che vanta nel proprio roster artisti del calibro di Metz, gli italianissimi Zeus, e l’eclettico delirio de The Plot To Blow Up The Eiffel Tower. Compone parte della colonna sonora di “Incompresa” nel 2014 di Asia Argento con il fedele amico e batterista dei The Locust Gabe Serbian.
Trent’anni di corsa, che celebrano un’anima dedicata alla musica, Justin mi appare in camera con la sua solita t-shirt bianca e un sorriso da quindicenne, quel sorriso di un qualcuno che, malgrado non sia più un ragazzino, ha ancora la voglia di divertirsi e distruggere i palchi fra festival e minuscoli club con la stessa energia di chi ha appena iniziato e ci sta provando gusto.
Justin Pearson video-interview
Definelty difficult to desbribe Justin Pearson career in a nutshell. Class ’75, with almost 30 years of music on his shoulders. Proud opener of Three One G record, one of the most honest and well-populated underground record label, a family as Justin describes. Intense bassist and voice in various successful bands – Struggle, Swing Kids, The Locust, Deaf Club, Holy Molar, Deaf Club just to mention few of them.
Composer and actor in the 2014 Asia Argento’s movie “Misunderstood” movie that launch a 7” in collaboration with the friend and Locust drummer Gabe Serbian. A life on the run, a soul fully dedicated to the various evolution of the Post-Punk, Grindcore, Hardcore scene in US, an intelligent and incredible energy behind his vision of what music should sound or taste like. From a small stage in a club in San Diego to a massive stage, Justin is capable to express the same energy of someone just started to gig around and he begins to enjoy what is doing.
Articolo e intervista di Alessandro Marano, video-editing di Claudio Rogai, foto di Bart Kuykens