The Revangels da Milano al palco della seconda serata del Pistoia Blues festival 2023 (il nostro report), dove l’headliner è nientemeno che Steve Hackett… Band da conoscere meglio, e lo facciamo attraverso un’intervista nel backstage, poco dopo la loro esibizione. Li intervista per noi il loro produttore e nostro caro amico, Pietro Foresti.
Com’è stata l’esperienza al Pistoia Blues e che emozioni avete provato sul palco?
Dallas (bassista): È stata un’esperienza davvero emozionante ed eccitante. Bellissimo!
Janka (batterista): Anche per me è stato strepitoso. Quella del Pistoia Blues è una piazza particolare che vede protagonista ogni anno uno dei festival più antichi d’Italia. Ho sentito proprio l’anima di questo palco. L’emozione è stata tantissima: è come se avessi rivissuto vent’anni durante l’esibizione.
Io ho avuto la fortuna di conoscervi molto bene perché abbiamo lavorato insieme a un progetto, composto da cinque brani, che uscirà a breve in digitale. Sentire questi pezzi dal vivo, ai quali anch’io sono molto affezionato, ha permesso di conferire loro una tridimensionalità importante. Enni, tu sei la voce dei The Revangels. Come hai fatto a vincere l’emozione? All’inizio ho sentito che c’è stata un po’ di hyper-performing, ma sei riuscito velocemente a trovare il focus giusto e ottimale.
Enni (voce): Sì, l’emozione è stata grande, ma aver dato a te, Pietro, la produzione di questi brani ci ha permesso di toccare il cielo. È stata la prima volta che abbiamo suonato sul palco dei pezzi appena finiti di comporre, ancor prima che esca il disco. È stata un’emozione incredibile. Io, come voce, ho cercato di trasmettere tutto questo. All’inizio non è stato semplice, ma dal secondo brano ce l’abbiamo fatta alla grande. Ho sentito Pistoia con noi, come se fosse casa nostra. Per questo dico già che torneremo sicuramente e, forse, nel mentre uscirà anche il disco. Saremo sempre più dentro questo fantastico progetto, in cui Pietro ha creduto.
Grazie ragazzi. Quando ci sono degli artisti bravi è tutto più semplice, la verità è questa! Devo dire che questa sera mi è piaciuto molto il chitarrista della band. È riuscito ad essere davvero coinvolgente ed è stato molto scenografico. Evan, raccontaci la tua esperienza.
Evan (chitarrista): È stato magico, e la piazza è stata bellissima. Poter suona questi pezzi dal vivo per la prima volta è stato davvero forte. Ci ha anche dato una bella dritta su quella che è l’esperienza sul palco. Avevamo già suonato dal vivo, ma questa volta abbiamo suonato delle canzoni totalmente inedite ed è stato davvero emozionante.
Sul palco avete realizzato anche una cover del brano “Message In A Bottle”, dei The Police. La cosa bella e interessante è che siete riusciti a personalizzarla e renderla vostra e anche il pubblico ho visto che ha apprezzato molto. Come l’avete scelta e come vi è venuta questa idea?
Dallas (bassista): È vero, siamo riusciti a farla nostra e sembra che l’idea sia stata apprezzata. La cover è entrata nella nostra scaletta principalmente per dare spazio a Janka e alla sua batteria.
Evan (chitarrista): Sì, tutto è nato quando Janka è entrato nella band. Doveva farci sentire come suonava e in quell’occasione ha suonato proprio questo pezzo. Da lì abbiamo capito che era fatto davvero per noi come batterista.
Janka (batterista): È un pezzo che rappresenta il nostro inizio, oltre ad essere anche una grande hit.
Enni (voce): Noi abbiamo voluto farne una versione un po’ punk-rock. È un pezzo che è stato interpretato alla grande nella versione originale, ma abbiamo pensato che potesse esplodere molto di più. E noi la facciamo esplodere per come la sentiamo.
Pietro Foresti: Bene ragazzi, facciamo un grande ringraziamento a tutta l’organizzazione di Pistoia Blues e un ringraziamento anche a Rock Nation per l’intervista!
Foto di Sara Albegiani