29/04/2024

Highschool, Milano

30/04/2024

Shawn Lee, Costabissara (VI)

30/04/2024

Nobraino, Napoli

30/04/2024

HeyDukeYouSuck, Milano

01/05/2024

Giovanni Truppi + Band vs Sibode DJ, Bologna

01/05/2024

Mercanti Di Liquore, Aosta

02/05/2024

Giovanni Truppi + Band vs Sibode DJ, Napoli

02/05/2024

Shawn Lee, Monastier (TV)

02/05/2024

Stick To Your Guns + Deez Nuts, Milano

02/05/2024

PVRIS, Milano

03/05/2024

Furor Gallico, Torino

03/05/2024

Shawn Lee, Cormons (GO)

Agenda

Scopri tutti

Alice live Fiesole

Tour del disco “Eri con me”, dedicato al Maestro Franco Battiato

Ho il privilegio di commentare ancora una volta uno di quei concerti che toccano le corde del cuore, un viaggio bellissimo a ritroso nel tempo, ma anche una proposta musicale che guarda alla contemporaneità. Stavolta la protagonista è Alice che il 15 giugno, nella fantastica cornice del Teatro Romano di Fiesole, ha proposto il suo live dal titolo “Eri con me” dedicato al grande Franco Battiato. Un concerto speciale in cui l’artista omaggia con autenticità e eleganza il cantautore siciliano scomparso nel 2021.

Ma cominciamo dall’inizio. Sì, l’inizio di questa splendida storia che lega i due artisti. Era il 1980. Il brano “Il Vento caldo dell’estate” segnò la prima collaborazione fra Franco Battiato e Alice, pseudonimo di Carla Bissi. Un pezzo che scalò velocemente le classifiche decretando uno dei primi veri successi della cantautrice forlivese. Cominciò così uno dei sodalizi più belli e duraturi della musica italiana. Ovviamente non mi perderò in cronistorie e dissertazioni che meriterebbero ben altri spazi. Voglio solo sottolineare il grande spessore di questa collaborazione, ma soprattutto di questa bella amicizia, che ci ha regalato negli anni pagine indimenticabili di musica, nate dalla classe sopraffina di due personalità eclettiche che avevano però molti punti in comune. Due interpreti magnifici che si sono riconosciuti, oltre che negli aspetti artistici, anche in una incredibile sintonia spirituale.

Ho sempre amato Alice per il suo modo di fare musica, una vocalist che ha portato avanti le sue idee con convinzione e coerenza, un talento contrassegnato dall’umiltà che solo i grandi sanno esprimere, altra capacità che la accomuna a Battiato che intravide sin da subito in lei un’anima affine.

Il Maestro ha lasciato un grande vuoto per tutta la musica, ma Alice ha deciso di raccoglierne il testimone, in nome del loro affettuoso vincolo, e ha così scritto un’altra pagina importante di questa bella storia attraverso l’album “Eri con me” pubblicato nel novembre 2022 che dà anche il nome al tour; un bellissimo ricordo che rievoca nel migliore dei modi le produzioni più belle del musicista siciliano oltre ad alcune tracce dalla cantante composte dallo stesso Battiato. “Eri con me” è un atto di gratitudine verso un artista eccezionale con cui Alice ha condiviso tante pagine della sua prolifica carriera musicale, anche se forse la dedica perfetta di questo concerto potrebbe essere “sei sempre con me”.

Sotto il magnifico cielo stellato che sovrasta il luogo in cui ci troviamo è come se il “Maestro” facesse capolino per assistere e compiacersi per questo show di rara intensità emotiva. Uno spettacolo fantastico e emozionante, che rappresenta sicuramente un’eccellenza del cantautorato e del Pop italiano. Il concerto inaugura la 76ª Estate Fiesolana, che in questo splendido sito toscano regala tutti gli anni un cospicuo numero di pregevoli performance artistiche, una tradizione ormai consolidata per il più antico festival multidisciplinare all’aperto d’Italia.

Il teatro romano di Fiesole è stracolmo in ogni ordine di posti per questo evento, biglietti già esauriti in prevendita; i gradoni del sito ospitano un pubblico maturo, fan consolidati della cantante, anche se non manca la presenza di giovani, importante segnale dell’apprezzamento di una musica che ha lasciato un’impronta indelebile anche nelle nuove generazioni.

Un evento allestito in grande stile, suggestivo e emozionante, tanta buona musica che ci ha accompagnato, corroborata anche da una pregevole acustica, fiore all’occhiello del teatro, ottima soprattutto per accogliere il concept sinfonico del concerto. Il tour che Alice ha intrapreso nello scorso marzo è stato infatti ampliato aggiungendo al format unplugged la corposa presenza de I Solisti Filarmonici Italiani, uno dei più grandi ensemble da camera nostrani, guidati per l’occasione dal bravissimo Carlo Guaitoli, che ha curato la direzione dell’album suddetto e ha accompagnato Alice al piano durante la prima fase della tournée.

Il concerto inizia alle 21.35 con il palco che si illumina in maniera sobria, ma capace di evidenziare al meglio l’intensità di questo show. L’artista si presenta con il suo look fine indossando un elegante tailleur nero. I primi brani ricalcano la track list del disco proponendo subito tre splendide perle “Da Oriente a Occidente”, “Eri con me” e “Lode all’ inviolato”. Dopo l’esecuzione del primo pezzo, Alice rivolge il suo caloroso benvenuto al pubblico convenuto, presentando una prima volta i musicisti e manifestando la sua felicità di potersi esibire in questa splendida cornice, con la dedica di questo spettacolo a Franco Battiato. È solo l’incipit di un concerto intensissimo durante il quale l’artista non si è assolutamente risparmiata proponendo ben ventidue brani con poche, ma importanti, pause.

Si intuisce sin da subito l’enorme versatilità della vocalist, che si immedesima nei brani con un coinvolgimento che va al di là della semplice interpretazione, cercando di coglierne l’essenza, il contenuto musicale e letterario e condividendone tutte le emozioni. Il testo bellissimo di “Eri con me” mette in luce tutte le incertezze dell’esistenza, una sorta di vita condizionata definita “impermanenza”, in cui la nostra mente e azioni sono la causa, mentre il destino l’effetto: ciò che deve accadere accadrà o forse, chissà, è già accaduto. Alice interpreta i pezzi quasi con teatralità conferendogli un pathos incredibile. L’orchestra è disposta in un semicerchio dove lateralmente trovano spazio gli archi, mentre il pianoforte di Guaitoli è situato al centro, così come la sezione dei fiati. In posizione più defilata il contrabbasso. Le note del piano sono sublimi, l’orchestra ricrea un clima magico, dove tutti gli strumenti vengono coinvolti: violini, arpe, clarino e oboe disegnano suadenti scenari su cui si inseriscono le liriche della vocalist; è complesso e forse ingeneroso stilare una classifica di merito ai motivi, perché in questa veste particolare e riflessiva, ognuno di loro assume una peculiarità affascinante. Infatti, tutti i pezzi sono seguiti da applausi prolungati e scroscianti. Un nuovo intervento dell’artista presenta “Veleni”, l’ultimo brano che Battiato compose per lei. Fra l’esecuzione introspettiva e struggente di “Io chi sono?” e de “Gli uccelli”, Alice ci parla di questa bellissima affinità artistica e spirituale che l’ha sempre legata a Franco. “Povera patria” è una canzone bellissima che ci fa a lungo meditare per le sue liriche che risultano purtroppo ancora attualissime nella loro disarmante schiettezza. Al termine del pezzo, la protagonista chiede di condividere assieme alla platea, ormai caldissima, un applauso indirizzato al Maestro. La sincera e interminabile ovazione rivolta al musicista dal pubblico e l’artista congiuntamente, è un momento toccante e appassionante; non nascondo una lacrima che sgorga dai miei occhi.

“Gioielli rubati”, definiva la vocalist alcuni brani di Battiato in un suo album del 1985, proprio per il profondo rispetto e l’amicizia che la legava a Franco e la portava a condividerne parte delle sue tante perle. Ecco che da questo disco vengono tratti altri capolavori come “Summer on a solitary beach”, “Il re del mondo” e la meravigliosa “Prospettiva Nevsky”, un brano che cerca di evidenziare i valori della libertà, espressi attraverso le forme più disparate di arte e la necessità di riuscire sempre a trovare “l’alba dentro l’imbrunire”. Le stesse “Summer on a solitary beach” e “La stagione dell’amore”, che sono brani più ritmati, vengono riproposti dall’orchestra in una maniera suggestiva e coinvolgente, che riesce a emozionare il pubblico che canta e si muove a tempo di musica. “I Treni di Tozeur” è forse uno dei ricordi a cui Alice è maggiormente legata. L’artista racconta con commozione la partecipazione assieme a Franco all’Eurofestival del 1984 proprio con questo pezzo. Una canzone mitica che incarna una lunga serie di riferimenti culturali e emozionali che si esprimono attraverso l’andare, il migrare, la conoscenza di altre culture.

Dopo l’armoniosa e contemplativa melodia di “E ti vengo a cercare”, la set list ci regala uno dei momenti clou; forse, secondo chi scrive, l’apice di una già splendida serata: il brano “La cura”. Una vera dichiarazione d’amore dell’anima nei confronti del corpo. Il desiderio di elevarsi spiritualmente e di percorrere strade che conducano all’essenza. Un motivo che può avere mille significati, ma sicuramente colma di quella ricerca di spiritualità che ha sempre contraddistinto Battiato. Alice interpreta egregiamente questi aspetti così introspettivi e ci propone questa poesia con una delicatezza incredibile, supportata dalla sua voce limpida e cristallina, quasi eterea come si addice al pezzo. Emozioni a fior di pelle per questo brano leggendario e carico di pathos. La canzone è, in teoria, la conclusione dello show. L’artista esprime la sua gratitudine a Guaitoli e a tutta l’orchestra, salutando la platea con riconoscenza.

Ma, richiamata a gran voce da un pubblico estasiato, la cantautrice si ripresenta sul palco poco dopo per l’encore. La vocalist sembra infaticabile e ci conduce nel suo viaggio musicale a due momenti essenziali della carriera. Il primo è “Chanson égocentrique”, altro brano dall’effervescente cadenza che fu eseguito insieme a Battiato; la seconda, il rinomato “Per Elisa”, pezzo storico che la portò a vincere un’edizione del Festival di Sanremo nel lontano 1982. Il teatro è tutto in piedi, canta con partecipazione le parole dei brani e scandisce il tempo con un incessante battito delle mani. Ma l’apoteosi finale arriva con “L’era del cinghiale bianco”. Forse la migliore esemplificazione di quell’età magica e mitologica che faccia assurgere ogni essere umano alla conoscenza assoluta intesa in senso mistico. L’apporto dei fan si fa sempre più vivace, espansivo e ardente e le note finali sono un concentrato di effervescenza e coinvolgimento.

Si conclude qui questo magnifico live, con una standing ovation interminabile, tanto che l’artista, visibilmente commossa, si ripresenta ancora assieme a Guaitoli, per ringraziare affettuosamente un’ultima volta chi ha condiviso con lei queste fantastiche emozioni. L’incredibile entusiasmo del pubblico è il degno epilogo di un’incantevole serata che ha visto coniugarsi mirabilmente tutte le peculiarità di due grandi artisti dando lustro alla musica contemporanea. Poesia e spiritualità come elementi fondanti di un’arte moderna espressa attraverso le note.

Articolo di Carlo Giorgetti

Set list Alice Fiesole 15 giugno 2023

  1. Da Oriente a Occidente
  2. Eri con me
  3. Lode all’inviolato
  4. Sui giardini della preesistenza
  5. Veleni
  6. L’addio
  7. L’animale
  8. Segnali di vita
  9. Un’altra vita
  10. Io chi sono
  11. Gli uccelli
  12. Povera patria
  13. Il re del mondo
  14. Summer on a solitary beach
  15. I treni di Tozeur
  16. Prospettiva Nevsky
  17. La stagione dell’amore
  18. E ti vengo a cercare
  19. La cura
  20. Chanson égocentrique
  21. Per Elisa
  22. L’era del cinghiale bianco
© Riproduzione vietata

Iscriviti alla newsletter

Condividi il post!