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Crashdiet, Paderno Dugnano (MI)

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Paolo Benvegnù, Taranto

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Alpha Wolf live Milano

Metalcore di pesantezza orecchiabile, furiosamente intensa, una massa di energia ricambiata dal pubblico

A voi piacciono i film di fantascienza, quelli belli carichi di effetti speciali di ogni genere? Io oggi posso raccontarvi di aver visto la gente volare, senza effetti creati al computer dal migliore dei registi (e ho bevuto soltanto un’aranciata, niente di particolare): semplicemente, ero presente al concerto degli Alpha Wolf il 21 aprile al Legend di Milano, altra serata di casa Hellfire, che ha scosso come un terremoto le pareti del locale. A giudicare dal numero di persone in coda già molto prima dell’apertura, è abbastanza chiaro che lo spettacolo di stasera sarà qualcosa di pazzesco, e altri arriveranno più tardi per gli headliner.

Xile

Infatti ci sono alcuni fan che stanno ancora entrando, quando la prima band della serata, gli Xile, fanno il loro ingresso. Questa band neozelandese, con una scaletta breve, ma intensa, ha fatto molta strada per questo tour e per essere presente anche al Legend, e intende sfruttare al massimo ogni secondo sul palco. Suonare per la maggior parte del tempo sotto un’illuminazione rosso sangue sembra adattarsi perfettamente alla performance dai pesanti ritmi hardcore.

Ten56

Seguono i Ten56, versione parigina dell’hardcore, che salgono sul palco dopo un intro molto lungo, che serve a far salire l’adrenalina tra i presenti: freschi freschi del loro primo album, “Downer”, che è uscito il giorno stesso del concerto, ma che non è stato pubblicizzato sui social per mancanza di tempo: we were too busy eating pasta, si giustificheranno.

King810

I King 810, che arrivano subito dopo, si distinguono per un’atmosfera quasi spettrale, ben evidenziata dal gioco di fumi e poche luci, ovviamente: già visti anni fa in apertura agli Slipknot, il loro spettacolo è aggressivo, continuo, con i brani che si susseguono senza interruzioni nè presentazioni; il frontman non interagisce mai col pubblico, piuttosto si sposta velocemente, saltando oppure strisciando,  da una parte all’altra del palco, come passeggiando attraverso la sua psiche danneggiata.

Alpha Wolf

L’attesa è palpabile, ora, tra poco saliranno sul palco gli Alpha Wolf, attesi e reclamati: formazione metalcore/ nu-metal originaria della Tasmania, Australia, nati nel 2013, sono alla loro prima data da headliner. Aggressivi, feroci, scatenati: eccoli arrivare, scatenando un’apoteosi di urla, applausi, facendo letteralmente tremare l’aria attorno a loro. Piacevolmente sorpresi di vedere così tanto pubblico ad accoglierli e festeggiarli, i nostri cinque sono dei veri e propri animali da palco, rimbalzano senza sosta su e giù per ogni centimetro di spazio concesso, e se non c’è se lo prendono senza troppi problemi.

Il frontman Lochie Keogh ringhia al microfono ed è tanto brutale quanto carismatico nella sua esibizione,  ricordando quando alla loro prima volta su quel palco il pubblico era crazy, ma adesso lo vuole super crazy. Sarà accontentato alla grande: nel giro di pochi minuti mi sento sempre più premuta contro la transenna, chiusa tra i manici di chitarra che sfiorano le lenti e i fan che si scatenano alle mie spalle.

Più volte mi sono voltata a guardare quello che dietro di me sembrava una specie di Apocalisse, mentre il biondo ed enigmatico chitarrista Sabian Lynch, che non si riuscirebbe a tener fermo nemmeno legandolo e che salterà ovunque come un ninja per tutta la durata del concerto, incita ulteriormente i fan chiamando il wall of death prima, e vari pogo poi, mentre alcuni di loro iniziano a fare stage diving.

La folla è totalmente coinvolta, e chiunque pensi che tutto il Metalcore sia rovinato dall’inclusioni di voci pulite, deve assolutamente ascoltare questi ragazzi, perché questo gruppo ha a che fare soltanto con una pesantezza orecchiabile, furiosamente intensa, una massa di energia ricambiata da un pubblico che salta, poga, urla. Visivamente sorprendenti, dallo stile manga, sono maestri nell’afferrarti l’anima e portarla nel loro viaggio sonoro, una caratteristica costante di tutta la loro scaletta.

Il concerto termina con “Akudama”, un brano che racchiude tutto ciò che è fantastico di questa band, con voci hardcore urlate, chitarre e basso strappano e tagliano ferocemente, il tutto su uno sfondo di tamburi che esplodono attraverso il set. Il frontman Lochie non è qui per scherzare, le sue urla squarciavano il locale : left, right, front and back, show me some shit.

Questo è il momento in cui il popolo del Legend si scatena, incontrollabile: le famose persone che volano,  di cui parlavo all’inizio,  sono quelle che facendo crowd surfing atterranno sul palco, ai piedi degli artisti (e a volte sulle nostre teste)  e poi si lanciano indietro;  il pogo alle mie spalle è furibondo, io scambio delle occhiate con i miei vicini di transenna e mi rendo conto che il pensiero che ci attraversa è lo stesso per tutti: speriamo di uscire vivi di qui.

Sorprendentemente sopravviviamo tutti, e mentre ci ammassiamo all’uscita, chi diretto all’area merch, chi verso la notte milanese, ancora frastornati, madidi di sudore, ma sfogati e felici, riflettiamo su ciò a cui abbiamo appena assistito, e diventa evidente che non hai bisogno di grandi spettacoli in arene enormi e sontuose: tutto quello che serve sono cinque ragazzi scatenati e furiosi e un pubblico adrenalinico. Il resto viene da sé.

Articolo e foto di Simona Isonni

Set List Alpha Wolf  Milano 21 aprile 2023

1. 60Cm Of Steel
2. Creep
4. Black Mamba
5. Hotel Underground
6. Acid Romance
7. Sub-Zero
8. Ultra-Violet Violence
9. Golden Fate; Isolate
10. Bleed 4 You
11. Restricted (R18+)
12. Rot In Pieces
13. Don’t Ask …
14. Akudama








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