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Anna B Savage live Bologna

Uno dei nomi più interessanti dell’Art Pop contemporaneo

Per una volta lasciatemi partire dalla fine: quando Anna B Savage è uscita dai camerini dopo il concerto al Covo del 4 maggio, la prima cosa che le ho detto è che l’ho vista completamente trasformata dalla prima volta che la sentii suonare, in apertura a Father John Misty, in un altro locale bolognese. Nel 2015 l’avevo vista timidissima, cercava di nascondersi dietro la chitarra ed evitava lo sguardo del pubblico.

Questa volta, otto anni dopo e due capolavori come “A common turn” e “In|Flux” che l’hanno resa uno dei nomi più interessanti dell’Art Pop contemporaneo, sembra quasi un’altra persona, molto più consapevole delle proprie capacità e con tanta esperienza in più. La sala è gremita all’inverosimile, col senno di poi sarebbe stato meglio allestire il palco nel cortile esterno, ma è facile dirlo alle 23:30 e dopo aver sofferto il caldo quando invece nei giorni precedenti, su Bologna, c’era il finimondo.

Sale per prima sul palco la cantautrice edimburghese Iona Zajac, che ci regala una ventina abbondante di minuti di belle canzoni indie-folk che appartengono a quell’universo di songwriter di cui fanno parte alcune nostre beniamine come Angel Olsen o Anna Tivel. Subito dopo è il turno di Anna, aiutata da un batterista e da una tastierista-bassista. Tutti e tre completamente vestiti di arancione, a fondersi con il rosso acceso del set luci.

I vezzi di Anna sono rimasti immutati, continua a serrare le labbra non appena si allontana dal microfono, e a spingersi sulla punta del piede sinistro quando la voce deve arrivare in alto; ma la sua attitudine sul palco, come accennato prima, è completamente diversa dal passato: scherza col pubblico, ride, non manca di elogiare il cibo italiano e, soprattutto, non si risparmia né dal punto di vista dell’intensità quando imbraccia l’acustica (come nel caso di “The ghost”, il brano di apertura, o la magnifica “I can hear the birds now”) né da quello della potenza quando le dinamiche si fanno più sostenute (“Feet of Clay” travolgente, “in|Flux” potentissima).

Una voce straordinaria quella della Savage, potente ed espressiva, delicata e dal timbro unico. Il concerto finisce purtroppo dopo un’ora (I don’t do encores, sorry) con “The orange”, il brano che chiude il nuovo lavoro, con il quale Anna invita ogni persona del pubblico a stringere la mano dell’amico con cui è venuta al concerto, spiegando che ha scritto questo gioiello quando ha finalmente imparato ad amare sé stessa. Ci incamminiamo verso casa con la consapevolezza di avere assistito a un concerto bellissimo, emozionante e indimenticabile. E quando in futuro Anna B Savage terrà i suoi concerti in venue da migliaia di persone ci ricorderemo di quando abbiamo avuto la fortuna di sentirla suonare in un club piccolo, bello e accogliente come il Covo.

Articolo e foto di Michele Faliani

Setlist Anna B Savage live Bologna 4 maggio 2023

  1. The Ghost
  2. Crown Shyness
  3. Corncrakes
  4. Two
  5. I Can Hear the Birds Now
  6. Hungry
  7. Feet of Clay
  8. Pavlov’s Dog
  9. Say My Name
  10. in|FLUX
  11. A Common Tern
  12. The Orange
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