L’estate live nella città dei Gonzaga prosegue con un’ottima programmazione gestita con sapienza da Shining Production. Un bel mix di artisti per tutti i gusti, dai Placebo a Iggy Pop passando, fra gli altri, per Bandabardò con Cisco, Zen Circus e, il 27 agosto, Carmen Consoli.
Ero rimasto colpito dalla Consoli in quel di Lucca dove si era sobbarcata l’onere di aprire il concerto di un gigante, e cioè Robert Plant, che a sua volta era in Italia per un’unica data del tour con Alison Krauss. Non era facile, dunque, salire su quel palco considerando che davanti, come pubblico, c’era buona parte dei fan dei Led Zeppelin e cioè vecchi rockettari di bocca (molto) buona. Pubblico esigente, insomma. La Consoli ha saputo regalare grandi emozioni a tutti strappando applausi con un concerto – non un set, perché di fatto ha portato sul palco 15 pezzi contro i 13 di Plant e Krauss – meraviglioso nel quale si è mossa da sola, con chitarra alla mano, per 10 pezzi. Gli ultimi cinque li ha eseguiti con Marina Rey alla batteria. Uno show splendido. Caldo. Genuino e vero. A quel punto non c’era che da vedere lo show che la sta portando in giro per lo Stivale con la sua band di sette elementi, dai quali tre sono sezione archi.
L’ultimo tour passato da Mantova, in teatro, aveva visto una Consoli molto pop e, non me ne voglia, troppo melodica. A mio avviso quella scelta non le rendeva giustizia. La sua storia artistica è nota come d’altronde i suoi ultimi lavori e, in particolar modo l’ultimo album dal titolo chiaro ed evocativo “Volevo fare la rockstar”. Bene, diciamolo subito per non creare equivoci. La Consoli, all’Esedra di Palazzo Te (sede estiva dei Gonzaga di Mantova), ha mantenuto le promesse perché quello del 27 agosto è stato un concerto che ha confermato l’anima rock della cantante siciliana.
Lo show della cantantesa (come viene definita dall’inizio della sua carriera) catanese fin dal primo brano – “L’uomo nero” – ha fatto capire che il mood della serata sarebbe stato non di certo intimo e neppure acustico, tanto meno pop. Il muro sonoro della band è stato chiaro fin dai primi colpi di batteria e, allo stesso tempo, ottimo, e la Consoli, con una splendida t-shirt con Leila, la principessa di Star Wars, non si è persa in chiacchiere facendo capire che la voglia di suonare era tanta.
“Sta succedendo”, secondo brano in scaletta, e “Mago Magone”, tutti brani presi dall’ultimo lavoro confermano che la Consoli la rockstar la sa fare davvero e, soprattutto, ne ha attitudine e stile. Sarà così per tutta la prima parte del concerto. Un breve saluto al pubblico – Siamo felici che siate qui non noi – e lo spettacolo è stato tutta una tirata, un’unica cavalcata senza soste, per 23 brani che hanno ripercorso gran parte della carriera della cantante. Matrice portante del concerto, ovviamente, l’ultimo album.
Due i lussi che la Consoli si è potuta permettere a Mantova (ma credo in ogni data del tour). Il primo, quello di non mettere in scaletta “Confusa e felice”, grande hit che l’aveva lanciata, sul finire degli anni ’90, nell’Olimpo della musica italiana dove, all’epoca, era stata una pioniera del Rock sulla scia di quanto fatto, un decennio prima, dalla Nannini (pur se con suoni più ruvidi nel caso della Gianna nazionale).
Il secondo di ribadire, senza tante chiacchiera, l’importanza che Battiato ha ricoperto per la musica nazionale e, in particolar modo, per l’arte e gli artisti siciliani. La scelta è caduta su un brano dell’ultima parte della carriera del maestro, e cioè “Tutto l’universo obbedisce all’amore”, da “Fleurs 2” del 1998, che la Consoli aveva cantato, in duetto, proprio con lui. Esecuzione perfetta con anche, nella voce, un tremolio che lascia capire come ci sia, nonostante l’esecuzione ripetuta ormai in tutte le date del tour, ancora spazio per emozionarsi pensando all’illustra collega, amico e guida. Il silenzio dei siciliani è, spesso, portatore di molte più emozioni che le parole dette a vanvera. E la scelta di non dire nulla da parte della Consoli premia il momento intimo.
Se la prima parte del concerto è decisamente di matrice rock, senza se e senza ma da parte dei puristi che vogliono che il Rock sia solo ed esclusivamente made in UK o in USA, la seconda lascia spazio a quella potenza cantautoriale che è sostenuta, in questa estate 2022, da una grinta che la Consoli manifesta soprattutto quando si esibisce con voce e chitarra, in solitaria. Non è un set, all’interno della scaletta, acustico. È e resta un momento rock, sulla matrice di quanto sentito a Lucca. Certo, qui sono quattro le canzoni presentate al pubblico con questa formula, e cioè “AAA cercasi”, “Blunotte”, “Contessa miseria” e “Quello che sento”, ma tanto basta per strappare meritatissimi applausi.
Padronanza della scena, possesso del palco, fisicità e calore alla voce, sicurezza e tanto tanto mood rock fanno capire che la Consoli è davvero in splendida forma e che questo ultimo lavoro, con il conseguente tour di ripresa dopo i due anni famosi che tutti consociamo, l’anno trovata pronta, rigenerata e con il desiderio di (ri)scoprire la sua natura, anima e vocazione. Bene, molto bene, perché il Pop abbonda, e di voci figlie del bel canto ne son pieni di fossi e i talent. Lei, la Consoli, può permettersi di dire la sua nel settore che più le compete e cioè quello del Rock d’autore. E la prova del fuoco – lo insegnano big come Springsteen – è quando sei nudo davanti al pubblico, solo con la tua chitarra. Qui la Consoli sfodera voce e grinta, anime e motori del Rock. Anche Made in Italy.
La chiusura è affidata al brano in siciliano “‘A Finestra”. Splendida esecuzione, quasi da Notte della Taranta. E così non resta che sperare che, in un recente futuro, la Consoli ci regali anche un album in dialetto siciliano, una cosa fatta bene sulla scia di quanto fatto, negli anni, da Van de Sfroos, e che possa portare alla Consoli anche la Targa Tenco per album in lingua dialettale. Se lo meriterebbe.
Una cosa è certa, se avete occasione andate a sentire questo tour perché la Consoli è davvero in splendida forma e questo, a tutti gli effetti, è un concerto Rock dove serve cantare e farsi sentire. A Mantova, purtroppo, le regole un po’ troppo severe hanno impedito questo ritorno. L’energia è stata spesa tutta dalla cantautrice che, però, non ha fatto la minima fatica a farla arrivare al suo pubblico.
Articolo di Luca Cremonesi, foto di Roberto Fontana
Setlist Carmen Consoli 27 agosto 2022 Mantova
- L’uomo nero
- Sta succedendo
- Mago magone
- Qualcosa di me che non ti aspetti
- Armonie numeriche
- Fior d’arancio
- Pioggia d’aprile
- Una domenica al mare
- Sintonia imperfetta
- Guarda l’alba
- Autunno dolciastro
- AAA cercasi
- Blunotte
- Contessa miseria
- Quello che sento
- Orfeo
- Parole di burro
- Amore di plastica
- Venere
- Tutto l’universo obbedisce all’amore
- L’ultimo bacio
- In bianco e nero
- ‘A Finestra