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Deep Purple live Pordenone

Sono e resteranno sempre una pietra miliare, stelle immortali dell’Hard Rock

Pordenone, parco San Valentino. I ragazzi di ieri e quelli di oggi cominciano a riversarsi a gruppi all’interno dello spazio verde che si apre come un respiro nella città e che ormai da anni ospita artisti nazionali e internazionali per un festival dedicato tutto alla musica. È il 30 giugno la data fissata per l’inizio della 32esima edizione del Pordenone Blues Festival e ci sono loro, a inaugurarlo: i Deep Purple. Man mano che la luce intensa del pomeriggio estivo si spegne, il parco è tutto un pullulare di voci e di amanti del Rock: volti che rivelano tutte le età, dai ventenni ai settantenni, è questo il pubblico pronto a cantare, tra magliette e bandane con sopra stampato il nome della band, le note che hanno fatto sognare intere generazioni.

E a scaldare il pubblico eccoli lì anche loro, i Superdownhome, un duo carico di quel mix forte e anche po’ misterioso che nasce dall’incontro del Rock con il Blues e il Country. Il loro stile riempie l’aria e fa l’occhiolino a una sera d’estate carica di aspettative e di emozionante attesa per il Rock degli anni ‘70.

Alla fine quel Rock finalmente arriva: all’improvviso un boato di voci e nel buio si espandono le prime inconfondibili note di un basso, una chitarra elettrica e una tastiera sul ritmo crescente della batteria. E poi una voce unica e acuta fa esplodere il palco di luci e di ricordi: “Highway Star” è la canzone di apertura ed eccoli, i grandi grandissimi Deep Purple.

Un bellissimo sogno che si realizza, ancora una volta: sono Ian Gillan (voce), Roger Glover (basso) e Ian Paice (batteria) della storica formazione con Simon Mc Bride (chitarra) e Don Airey (tastiera) che si sono uniti alla band più recentemente (Don dal 2002 e Simon dall’anno scorso al posto di Steve Morse).

Nonostante l’età di alcuni di loro, l’energia sprizza dai pori e invade il pubblico: l’energia di quell’hard rock di cui sono stati pionieri ed esecutori, artisti a tutto tondo in un mondo di cambiamenti in cui sono riusciti a mettere in musica rivoluzioni, esigenze, aspettative e fantasie. Dal pubblico si avverte palpabile una partecipazione viva per quel passato ma anche per questo presente: senza interruzione alcuna ormai sono tutti rapiti nel vortice del rock che prosegue con “Pictures of Home” e poi con “No Need to Shout”.

Ogni membro della band, a proprio modo, sa prendersi il palco: il sorriso di Roger sotto gli occhiali da sole e la bandana, gli sguardi intensi di Gillan da sopra il microfono, l’intesa di Simon e Don, il trasporto nelle mani di Paice che fa roteare le bacchette. Sono ancora quella band che nel 1972 è stata definita la “band più rumorosa al mondo” dopo aver raggiunto nell’intensità dei suoni la bellezza di 117 dB; semplicemente pazzeschi. Da lì in avanti è un susseguirsi di brani e assoli: le note e le voci sembrano unirsi perfettamente all’aria della sera che avvolge il mistero di quando la musica riesce a esprimere quello che non si può dire solo a parole.

Così tante annate sono racchiuse nelle loro canzoni, vivide e intense come il riff di “Smoke on the Water” che nel finale del concerto resta appeso, quasi scolpito nel cielo: d’altronde sono e resteranno sempre, nel panorama della musica, una pietra miliare, stelle immortali dell’Hard Rock. 

Articolo di Perla Suppi, foto di Michele Arduini

Set list Deep Purple Pordenone 30 giugno 2023

  1. Highway Star
  2. Pictures of Home
  3. No Need to Shout
  4. Into the Fire
  5. Uncommon Man
  6. Lazy
  7. When a Blind Man Cries
  8. Anya
  9. Perfect Strangers
  10. Space Truckin’
  11. Smoke on the Water
  12. Hush
  13. Black Night
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