![Edda live Pisa](https://www.rocknation.it/wp-content/uploads/2024/02/Edda-Live-Pisa-Foto_Michele-Faliani-11.jpg)
22 febbraio, entro alla Backstage Academy, una bella venue alle porte di Pisa, piccola e accogliente, con un’interessante programmazione curata da persone che evidentemente prediligono la musica di qualità rispetto agli incassi facili. Stasera c’è Edda, ovvero Stefano Rampoldi, uno degli esponenti più originali e fuori dagli schemi del Rock italiano.
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Faccio due chiacchiere con l’amico che ne cura il booking, poi lo sguardo mi casca accanto al mixer, dove il sound guy ha la scaletta accanto ai cursori e ai mille pippoli che gli servono per far uscire dall’impianto un suono potente ma pulito e limpido come accade in pochi posti; ebbene, c’è scritto “Esteban e i Mariacci”, e poi la lista delle canzoni.
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Ecco Edda è proprio questo, uno che non capisci bene se e quanto si prenda sul serio, se come dicono a Roma ci è o ci fa. Si siede sullo sgabello mentre dai diffusori c’è ancora “Love will tear us apart” dei Joy Division, e sorridendo si mette a doppiare il giro di basso con la sua chitarra, ancora prima di salutare e di ringraziare il pubblico pisano, come al solito piuttosto numeroso.
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E poi parte con “Mio capitano”, e quel primo verso che ti entra nel cervello come una lama nel burro: Non so se il sole mi protegge o è il cazzo che ho in mano / È di un glorioso capitano, sei tu o è il tuo volto disumano? e ti ricordi immediatamente perché a Edda vuoi un sacco di bene.
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Diretto, politicamente scorretto, surreale, commovente, con enormi doti da comedian soprattutto quando prima di “Vela bianca” dice di indossare un giaccone di suo padre e di immaginare cosa siano quelle macchie bianche sulle maniche, oppure quando fa sua una vecchia canzone degli Afterhours, o quando fa una sua personalissima recensione del Festival di Sanremo, o ancora quando rivela particolari intimi della sua breve relazione con la psicologa della comunità di recupero.
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C’è un’alchimia speciale fra lui e i suoi compagni di palco, Luca Bossi alle tastiere, al basso e alle percussioni, e Francesco Capasso alla chitarra, che fa volare il concerto in pochi attimi.
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E fra una straordinaria versione di “Picchiami” e una “Zigulì” scatenata, Edda prova a salutare tutti con “L’innamorato”, ma il pubblico quasi lo costringe a un bis strepitoso con “Stellina” e con “Mademoiselle”, con Stefano che si diverte a spiegare come si costruisce una canzone di Edda. Insomma, un altro grande concerto di uno dei più geniali songwriter che abbiamo. E che dobbiamo vedere dal vivo almeno una volta all’anno.
Articolo e foto di Michele Faliani
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Set list Edda 22 febbraio 2024 Pisa
- Mio capitano
- Benedicimi
- Gurudeva
- Lia
- Carlo Magno
- Vela bianca
- Edda
- Dentro Marilyn (Afterhours cover)
- Saibene
- Organza
- Picchiami
- Bellissima
- Io e te
- Zigulì
- Signora
- Spaziale
- L’innamorato
- Stellina
- Mademoiselle