La pausa birretta sta per finire: così recitava un post sulla pagina Facebook dei Folkstone il 29 gennaio scorso. L’annuncio della réunion dopo 3 anni da quello dello scioglimento li ha portati a calcare i palchi italiani ancora una volta. l Viper Theater di Firenze il 2 dicembre è sold out, come le precedenti date del tour. L’atmosfera che si respira sempre ai loro show non è quella di un normale concerto folk, i loro fan non sono semplici ascoltatori di musica, ma la amano in maniera profonda, quasi viscerale; ogni evento diventa un ritrovo tra amici che si rivedono dopo tempo per raccontarsi storie di vita vissuta, loro li seguono da sempre e sempre li seguono in ogni dove.
Ad aprire le danze ci pensano i Kanseil da Treviso, band che si è ritagliata negli anni il giusto spazio nel mare dell’ormai purtroppo ultra inflazionato Folk Metal. Con uno stile di chiara matrice nordica, la band si contraddistingue dalla massa per il cantato in italiano e i temi ricorrenti alle loro terre (il loro nome prende chiaramente ispirazione all’altopiano del Cansiglio) con l’intro “Ah Canseja” che preannuncia il loro arrivo sul palco. Iniziano subito con il botto, “Ciada Delamis” tratta dal loro album d’esordio “Doin Earde” che scalda gli animi del pubblico che è già carico per i loro beniamini.
Andrea alla voce alterna egregiamente cantato pulito e growl, mentre Luca e Stefano intrecciano melodie alternando cornamuse, Rauschpfeife e flauti. La capacità con cui i ragazzi tengono il palco e sono in grado coinvolgere il pubblico dimostra che la costanza in questi anni di gavetta ha pienamente ripagato gli sforzi. Lo show non ha punti deboli e l’impatto sonoro è favorito da un ottimo mixaggio.
Lo spettacolo prosegue con “Vallorch” tratto da “Fulìsche” e “Antares”, ultima loro fatica, per poi concludere il loro con “Rivus Altus” e “Panevin”, classico che la band di Fregogna lascia per ultima che viene accolta da un fragoroso boato della folla, con gente che salta, poga, balla e canta; scoprendo poi alla fine che è rimasto giusto il tempo per un’ultima canzone e sotto le urla del pubblico presentano l’ultimo (questa volta per davvero) brano della serata, “Ander De Le Mate”. Davvero un bello spettacolo per i trevigiani che come sempre riescono a regalarci uno show emozionante.
Abbiamo solo mezz’ora, tempo per quattro chiacchiere e una birra prima che si spengano di nuovo le luci e subito dopo veder apparire il logo. Una slanciata figura sorridente si adagia dietro alle pelli prima che tutti gli altri della band salgano sul palco; un fragoroso boato si alza dalla folla al suono di Folkstone! Folkstone! Ecco la band al completo, sulle note introduttive di “Nella Mia Fossa” arriva Lorenzo Lore Marchesi più carico che mai, il pubblico è in visibilio e intona a squarciagola ogni singola parola.
L’emozione di riaverli di nuovo a calcare i palchi è palpabile, denota che la marmaglia è sempre stata lì ad aspettarli senza perdere la speranza. Al termine la band si ferma un attimo e Lorenzo ringrazia tutti per essere qui ed esserci ancora nonostante tutto quello che è accaduto in questi anni, dal loro scioglimento fino alla loro réunion di settembre. Il concerto continua con “Diario di un ultimo” e qui troviamo tutta l’attitudine punk della band, ma è con “Nebbie” che la folla va veramente in visibilio.
Una set list veramente piena di brani che pesca da tutta la loro discografia, una band veramente in forma supportata anche da un impatto sonoro devastante offerto dall’ottima acustica del locale. Per più di due ore tutto il locale è in visibilio, canta ogni singola canzone, conosce a menadito ogni singola parola e il tempo scorre veloce. “In caduta libera”, la malinconica ballata “Luna” cantata in dialetto bresciano che le conferisce ancor più musicalità e la potente “Anime Dannate” fanno cantare gli astanti, e ammetto di aver visto qualche lacrima scendere dai loro occhi; dopotutto questo è un tour che segna il ritorno sulle scene della band con una formazione compatta e più unita che mai.
Bisogna ammettere che comunque quattro anni di assenza dai palchi porta con sé qualche acciacco; stavolta però la band è rodata, durante la performance scorrono dietro le immagini del nuovo singolo “Macerie” uscito da qualche settimana, che preannuncia che loro, i Folkstone sono preparati ad affrontare il futuro, come infatti confiderà Lore, la canzone infatti parla di quello che loro hanno dovuto affrontare durante il periodo di pandemia, la perdita delle persone care e l’impossibilità di poter agire e il desiderio di ricominciare.
Il tempo scorre ineluttabile verso la conclusione del loro show e arriviamo all’ultimo brano; “Con Passo Pesante” la band saluta il pubblico che intona all’unisono se non fate l’ultima noi non ce ne andiamo, ed ecco ricomparire quasi subito Edo dietro le pelli seguito da tutti gli altri. “Respiro Avido” però è veramente l’ultima e con questa la band saluta il loro caloroso pubblico che sarà sicuramente presente alle loro prossime date già sold out.
Come dopo il concerto ci rivelerà lo stesso Lore, in questi anni si sono resi conto che la scelta giusta era quella di essere di nuovo in pista per loro ma soprattutto per rivedere la loro marmaglia. La loro musica unisce le persone e infonde speranza. Grazie Folkstone di essere tornati!
Articolo e Foto di Paolo Nocchi
Set list Kanseil Firenze 2 dicembre 2023
- Ah Canseja
- Ciada Delamis
- Vallorch
- Antares
- Rivus Altus
- Panevin
- Ander De Le Mate
Set list Folkstone Firenze 2 dicembre 2023
- Nella mia fossa
- Diario di un ultimo
- Nebbie
- La maggioranza
- I miei giorni
- Frammenti
- Non sarò mai
- In caduta libera
- Le voci della sera
- Scintilla
- Luna
- Anna
- Anime dannate
- Elicriso (C’era un pazzo)
- Mercanti anonimi
- In Taberna (In Vino Veritas)
- Frerí
- Un’altra volta ancora
- Rocce nere
- Omnia Fert Aetas
- Macerie
- Prua contro il nulla
- Vortici scuri
- Con passo pesante
- Respiro avido