C’è Geoff Tate sul palco dell’Alchemica a Bologna il 10 marzo: un concerto monumentale che ripropone l’esecuzione per intero di “Rage For Order” e di “Empire”, pietre miliari della discografia dei Queensrÿche nonché incipit di quello che sarà per la band l’origine del loro stile iconico nel mondo del Progressive Metal.
Le luci si spengono e sulle note introduttive di “Walk In the Shadows” entra Mr. Tate, irriconoscibile rispetto a 30 anni fa, ma che nonostante tutto non ha perso il suo carisma. Ora è un distinto sessantatreenne vestito con una giacca leopardata di paillettes e un cappello nero, ma la voce è ancora quella di un tempo, cristallina ed estremamente versatile (ricordiamoci che Geoff ha un’estensione di quattro ottave); il pubblico esulta in un boato e accompagna la voce del cantante di Seattle nei ritornelli della canzone.
I brani si susseguono veloci e dopo l’esecuzione di capolavori come “Neue Regel”, “Chemical Youth” e “Screaming In Digital” arriviamo alla fine della prima metà del concerto senza nemmeno rendercene conto; una ventina di minuti di pausa ed è il momento di gustarci i brani tratti da Empire. Si parte con la bellissima “Best I Can” ricca di cori eseguiti dai tre chitarristi del gruppo, due dei quali italianissimi, Dario Parente e Walter Cianciusi, che condividono un’altra avventura musicale, quella degli Headless.
La strumentazione sul palco è completamente digitale – una batteria Roland e le pedalboard Mooer sfoggiano in bella vista – cosa che a un rocker della vecchia guardia farebbe storcere il naso, ma permette di ritrovare quelle esatte sonorità che sono originarie dei due album, oltre a rendere tutto molto più comodo e versatile durante i lunghi spostamenti del tour, che come detto dallo stesso Tate in uno dei pochi momenti di pausa, toccherà un totale di 65 Paesi.
Anche in questa seconda parte le canzoni, la bravura del frontman e dei musicisti, tanto da pensare che se non fossi stato in prima fila avrei dubitato della performance live pensando a un playback, non ci fanno rendere conto che un’altra ora di concerto è volata. “Jet City Woman”, la bellissima “Another Rainy Night”, e l’iconica “Empire” la fanno da padrone, per poi passare alla struggente “Silent Lucidity” e in chiusura con l’esecuzione con “Anybody Listening?”
C’è tempo ancora per un paio di brani e la band torna sul palco per “Last Time In Paris” e “Take Hold Of The Flames”, lasciandoci a bocca aperta. Forse l’unica nota amara è stata l’aspettativa disattesa di ascoltare anche “Queen Of The Reich” richiesta a gran voce dal pubblico e “Eyes Of A Stranger”, ma non si può chiedere di più, considerando che abbiamo assistito a un concerto durato più di due ore che non ha minimamente affaticato il cantante e ci ha regalato una performance memorabile.
Articolo e foto di Paolo Nocchi
Set list Geoff Tate Bologna 10 marzo 2022
Rage For Order
- Walk In The Shadows
- I Dream In Infrared
- The Whisper
- Gonna Get Close To You
- The Killing Words
- Surgical Strike
- Neue Regel
- Chemical Youth (We Are Rebellion)
- London
- Screaming In Digital
- I Will Remember
Empire
- Best I Can
- The Thin Line
- Jet City Woman
- Della Brown
- Another Rainy Night (Without You)
- Empire
- Resistance
- Silent Lucidity
- Hand On Hearth
- One And Only
- Anybody Listening?
Encore
- Last Time In Paris
- Take Hold Of The Flames
Line up Geoff Tate voce, sax / Kieran Robertson chitarra, cori / Walter Cianciusi chitarra, cori / Dario Parente chitarra, cori / Jack Ross basso / Daniel Laverde batteria