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Glen Hansard live Peccioli

In ottobre uscirà un nuovo fiammante album di questo magnifico cantautore

Ci sono volute 20 canzoni per far perdere la pazienza ai fan di Glen Hansard e vederli correre sottopalco con la security che cercava impotente di fermarli. Perché stare seduti ad un concerto di Glen Hansard, come ha scritto un mio amico sul suo profilo Facebook come didascalia a un piccolo video, è come andare in spiaggia coi mocassini.

Il concerto di Glen al Festival 11 Lune di Peccioli (PI) del 1 luglio è stato, come al solito, uno di quei concerti che ti rimettono al mondo. Glen è uno dei pochi che sale sul palco e crea immediatamente una connessione col proprio pubblico, anche se è seduto lontano dal palco, incantando con le sue canzoni. Che sono tante, e bellissime, e sia che peschi dal repertorio dei Frames (sua vecchia band con la quale saltuariamente torna a suonare), che da quello del sodalizio con Markéta Irglová, che da uno qualunque dei suoi dischi solisti, la magia è bell’e pronta ad accendersi.

Si parte con “This gift”, tratta da quel capolavoro che è “Rhythm and repose” (oddio, sono già passati 11 anni…), e Hansard può permettersi di mettere come seconda canzone in scaletta nientemeno che “Falling slowly”, la canzone tratta dal film “Once”che gli valse un premietto qualsiasi, l’Oscar come miglior canzone del 2006. Come seconda canzone, capite? Non come ultimo brano, o magari nei bis. Glen può permettersi questo e altro.

Per il prosieguo del concerto sale sul palco Piero Perelli, batterista dei Graces, che sta accompagnando Glen in questo tour, e si continua con un altro capolavoro, quella “My little ruin” che ci ricorda che discone immenso sia anche “Didn’t He Ramble”. Glen è in stato di grazia, tra una canzone e l’altra ride, scherza, racconta del suo rapporto speciale con la Toscana e con Lucca in particolare, e col suo accento irlandese e la sua folta barba che lo rende ancora più Irish di quanto non lo sia mai stato, continua col suo concerto da brividi, che raggiunge vette altissime con “Bird of Sorrow”, a mio avviso una delle 100 canzoni più belle che siano mai state scritte.

Sale poi sul palco anche Luca Giovacchini (anche lui membro dei Graces), e il suono si fa giocoforza più elettrico. C’è una versione tiratissima di “Down on Our Knees”, ci godiamo le atmosfere à la Dylan di “Winning streak” e altre ballate da pelle d’oca, fino al gran finale con “Revelate” dei Frames e la grandiosa “Her Mercy”, che nonostante l’assenza della sezione fiati rimane una canzone perfetta. E poi il rito dell’immancabile encore, con “Say it to me now” cantata unplugged e senza microfono, sfruttando solo le proprie doti vocali e l’acustica incredibile del bell’anfiteatro di Peccioli.

E per finire, oltre alla conclusiva “High Hope”, la consueta cover di “Drive All Night” del Boss cantata con Marco Bonvicini, un fan che prima del concerto ha regalato a Glen un suo cd e che è stato invitato a cantare sul palco, in maniera totalmente imprevista e improvvisata. Glen Hansard è uno di quegli artisti che ognuno dovrebbe vedere dal vivo almeno una volta, per rendersi conto di quanta empatia riesca ad avere col pubblico e per ascoltare una serie impressionate di canzoni stupende.

Unico difetto di questo concerto è stata la durata, di poco superiore alle 2 ore, quando di solito Hansard supera le 3 ore di spettacolo. Ma ogni tanto tornare a casa con il desiderio di aver voluto ascoltare qualche canzone in più è uno di quei dolori piacevoli che ci spingeranno a uscire di casa per il prossimo concerto. E visto che in ottobre uscirà un nuovo fiammante album di questo magnifico cantautore, siamo sicuri che non dovremo aspettare poi tanto.

Articolo e foto di Michele Faliani

Set list Glen Hansard live Peccioli

  1. This Gift
  2. Falling Slowly (The Swell Season song)
  3. My Little Ruin
  4. When Your Mind’s Made Up (The Swell Season song)
  5. Bird of Sorrow
  6. Down On Our Knees
  7. Bearing Witness
  8. No Mountain
  9. Winning Streak
  10. Leave a Light
  11. St John
  12. Ghost
  13. Don’t Settle
  14. Birds of bad weather
  15. Tender Mercies
  16. Revelate (The Frames song)
  17. Star Star (The Frames song)
  18. Her Mercy
  19. Say It to Me Now (The Frames song)
  20. Drive All Night (Bruce Springsteen cover)
  21. High Hope

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