Finalmente, dopo ripetuti rinvii a causa della situazione pandemica, le date italiane di John Butler sono diventate realtà: il 29 aprile a Forlì al Teatro Fabbri e il 30 aprile al Gran Teatro Morato a Brescia. Come a Forlì, ad aprire la data bresciana è la cantautrice Elana Stone, che regala un momento suggestivo con la sua tastiera Nord e una voce incantevole. Quando il cantautore australiano sale sul palco, la scena è tutta per lui: da solo, seduto su uno sgabello su una pedana rialzata, circondato da un parco giochi di strumenti, è pronto a dare vita a due ore di concerto strepitoso.
Si esibisce con un set particolare, testata Marshall e cassa, una ricca pedaliera con cui sfornare magie, un mixer con cui autogestire canali e volumi; al piede destro invece lo stompbox a marcare la presenza ritmica, il piede sinistro fisso invece sul pedale del volume, con il suono acustico sempre presente e il suono distorto che dosa e apre a suo piacimento, ruggiti incisivi qua e là.
John Butler è un performer generoso, che interagisce con il pubblico, si racconta volentieri, è consapevole che per molti questo è forse il primo concerto dopo due anni di “astinenza” forzata ed è molto grato, non dimentica di ringraziare la sua famiglia europea, che lo sta accogliendo calorosamente.
Trovano spazio anche l’impegno sociale e ambientalista e la garbata e ironica protesta che lo contraddistinguono (“Miss Your Love” è la storia di un bambino nel corpo di un uomo… Sapete, alcuni di questi diventano perfino presidenti!), i cambi di accordature – spesso open tuning – tra un pezzo e l’altro sono spesso un momento per introdurre i brani, per narrarne la storia; d’altra parte imbraccia le immancabili chitarre acustiche (6 e 12 corde) Maton, di cui è endorser, un banjo, una slide guitar. Una strumentazione ricca e varia, che gioca un ruolo importante sulle dinamiche e sulle atmosfere, che nella prima parte della serata sono più intime e si fanno via via sempre più energiche, tra folk, rock e sperimentazioni. In alcuni momenti la loop station è un mezzo eccezionale con cui crea tessuti armonici, ambienti sonori, groove percussivi sui quali poi andare a suonare, mente il delay regala effetti ipnotici, fino alla parte finale, carica di intensità.
È indubbiamente un artista capace di mantenere una gestione del suono con dinamiche incredibili, con la disinvoltura di chi è perfettamente a suo agio sul palco, grazie anche all’anima da busker che non lo abbandonerà mai e che rappresenta sicuramente le radici salde da cui parte: canta e parla con naturalezza, ha la voce sicura e precisa di un incantatore, incredibilmente magnetico nelle esecuzioni. Davanti a lui una platea entusiasta fino alla fine, che non si è risparmiata applausi a profusione e ne aveva tutte le ragioni: sono serviti due anni, ma è decisamente valsa la pena aspettare.
Articolo di Valentina Comelli e Matteo Mantovani, foto di Roberto Fontana
Set List John Butler Brescia 30 aprile 2022
- Spring To Come
- Miss Your Love
- Better Than
- Faith
- Used To Get High
- Treat Yo Mama
- Wings
- Wade In The Water
- Ocean
- We Want More
- Peaches & Cream
- Zebra
- Pickapart
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