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Omar Pedrini live Verona

Un viaggio, un tuffo nella sua carriera e nella storia della sua vita

Venerdì 29 settembre il palco del Cinema Teatro Alcione a Verona ospita uno dei pionieri del Rock italiano, è Omar Pedrini. Dire pioniere significa riconoscere la visione lungimirante e appassionata che l’ha sempre contraddistinto fin dalla nascita della sua primissima band, i Precious Time, che poi cambierà nome in Timoria e che diventerà un gruppo di riferimento negli anni ‘90.

Come racconta lo stesso Omar durante il concerto, anche quando le case discografiche milanesi non riuscivano a riconoscere il potenziale del Rock italiano, lui invece ne vedeva l’enorme fascino: per questo non si è mai stancato di restare fedele a ciò che voleva esprimere con la scrittura della sua musica, a quelle sonorità che sì facevano l’occhiolino a Neil Young e al Rock inglese anni ‘80 ma che prendevano radici anche nella sua città di origine, Brescia, e a cui Omar resterà sempre legato.

Durante tutta la serata, Omar infatti introduce i brani raccontandone la nascita, lo sviluppo e gli aneddoti a essi legati: come dice lui stesso, vorrebbe che il tempo passato assieme al pubblico fosse vissuto come un viaggio, un tuffo nella sua carriera e nella storia della sua vita, condividendone alcune parti fatte sia di gioie che di dolori.

In questo “viaggio” viene accompagnato da Carlo Poddighe (chitarra elettrica e voce), membro della Omar Pedrini Band, e da Davide Apollo (voce), membro dei Preciuos Time, tribute band ufficiale dei Timoria.

La formazione in trio sembra perfetta per ripercorrere i grandi successi in una dimensione più intima, più cantautorale. Una dimensione che a Omar sembra congeniale, perché dopo una così lunga carriera e un mare di collaborazioni importanti nel panorama italiano e internazionale (per esempio Noel Gallagher, Ian Anderson, Eugenio Finardi, Ligabue, Gianni Sassi, Aldo Busi, solo per citarne alcuni), sembra volersi soffermare sugli avvenimenti del suo passato che hanno fatto la differenza, e che, come dice lui stesso, hanno un vero valore.

Il concerto si snoda tra il ritmo della sua chitarra acustica e le storie nascoste nelle parole delle canzoni, prese dagli album dei Timoria come dagli album incisi da solista: storie di amore e di tristezza, di sacrificio e di risate, di crescita e di rinascita.

Così “Via Padana superiore” nasconde in realtà una storia d’amore; “Nina (meno male che ci sei)” prende spunto da un aneddoto dove la solitudine della vecchiaia porta a nuove visioni più belle del mondo; “Che ci vado a fare a Londra?” nasce da un amorevole scambio di sguardi in famiglia; “Come se non ci fosse un domani” è l’immaginario di un’ipotetica fine del mondo; “Sole spento” è il frutto di una lettera scritta da un amico in carcere. “Sangue impazzito” viene invece dedicato al ricordo dell’amico Marco Banali e alla sua famiglia, presente tra il pubblico, suoi fan dal tempo dei Timoria; il brano, che era il preferito di Marco, era stato da lui stesso definito “una preghiera rock”.

L’aria di “famiglia” viene coronata dall’invito sul palco, alla fine del concerto, di alcuni ospiti speciali: Luca Tosato, cantante dei Seta (rock band veronese che con Omar ha collaborato per la realizzazione di Piove, cover dei Timoria); Paolo Montanari, cantante dei Ma noi no (tribute band dei Nomadi) assieme a Rosy Daolio (vedova di Augusto Daolio, cantautore e cofondatore dei Nomadi).

Una delle qualità di Omar, non difficile da credere, è il rapporto di amicizia che sa creare al volo con chi lo ascolta: anche in questa serata infatti non passa canzone in cui il pubblico non si spenda in applausi e apprezzamenti finché esplode in una standing ovation finale.

Quello di Omar Pedrini è un racconto sincero, genuino e onesto; un racconto che si fonda su un talento musicale non comune e su una sensibilità profonda, che gli consente di vedere il mondo con un occhio di riguardo per quei dettagli che fanno la differenza. L’emozione palpabile che fa provare al pubblico e l’emozione che Omar volutamente non nasconde sul suo viso, riescono a trasformare un concerto nella rivelazione di quello stesso racconto che è parte anche della vita di ognuno di noi. 

Articolo di Perla Suppi, foto di Michele Arduini

Set list Omar Pedrini 29 settembre 2023 Verona

  1. Via Padana superiore
  2. Senza vento
  3. Nina (Meno male che ci sei)
  4. Che ci vado a fare a Londra?
  5. Senza far rumore
  6. Come se non ci fosse un domani
  7. Hey Hey, My My (Neil Young’s cover)
  8. Diluvio universale
  9. Sacrificio
  10. Sole spento
  11. Sangue impazzito
  12. Lavoro inutile
  13. Sole spento (feat Luca Tosato)
  14. Freedom (feat Luca Tosato)
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