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Širom live Firenze

Suoni e atmosfere folk per composizioni ispirate dal minimalismo e dalla musica colta di metà ‘900

Una serata difficile quella che ha visto partire la nuova stagione di Glorytellers, la rassegna di musica “altra” che Musicus Concentus mette in scena nella meravigliosa Sala Vanni di Santa Maria del Carmine a Firenze. Difficile e triste, per i fatti che hanno funestato il venerdì 16 febbraio di questa città, con altri cinque morti sul lavoro che segnano a lutto una serata che avrebbe dovuto far pensare ad altre cose.

Troppo tardi per rinviare la serata, e infatti saranno rimandati i concerti del giorno dopo, con la band slovena dei Širom già arrivata con la loro distesa di strumenti alla venue, già mobilitati i tecnici e troppo poco tempo per avvisare i tanti spettatori che avrebbero affollato la sala, fino a renderla tutta esaurita.

Un minuto di silenzio in memoria delle vittime, Samo Kutin che sale sul palco e dedica loro il concerto che stanno per cominciare, e la musica può partire. Le tre lunghe composizioni che verranno eseguite sono tre estratti dall’ultimo lavoro in studio della band, “The Liquified Throne Of Semplicity”. Ci sarà anche un quarto brano, più corto, e tratto dal primo album, che fungerà da bis per un pubblico entusiasta e avrebbe voluto ascoltare i tre ragazzi ancora chissà per quanto.

Il primo brano, “Wilted Superstition Engaged in Copulation”, è una sorta di manifesto della musica proposta dai Širom: i suoni nascono da strumenti della tradizione slovena, ma anche da un tubo di plastica fatto roteare vorticosamente, del tutto simile al Sonar della Polistil con cui giocavamo negli anni ’70.

Arrivano da percussioni mandate in risonanza con dei cavi di metallo collegati al cümbüş, ma anche da un rotolo di nastro adesivo srotolato davanti al microfono; arrivano dal balafon ma anche da strumenti antichi come la ghironda o da altri come il banjo, suonato magari con l’archetto, o l’autoharp, ma anche dal mizmar e da altri strumenti a fiato.

Non c’è un attimo del concerto in cui non si sia avvolti da una nube sonora che ammalia e stupisce, e non c’è neanche un momento in cui non si sia rapiti dal modo in cui Ana, Samo e Iztok cambiano l’oggetto fra le loro mani per creare un nuovo suono.

Insomma, un’ora e venti minuti di suoni e atmosfere folk per composizioni ispirate dal minimalismo e dalla musica colta di metà ‘900, che sarebbe piaciuto a un grande fiorentino come Giancarlo Cardini ma anche a un italiano di adozione come John Cage, e perché no anche a Frank Zappa, che suonò 35 anni fa non lontano dalla Sala Vanni, e al suo ispiratore Edgar Varèse.

I Širom non sono una band per tutti, ma se sarete fra quelli che vi si avvicinano, sarete fra quelli che non ne possono più fare a meno.

Articolo e foto di Michele Faliani

Set list Širom 16 febbraio 2024 Firenze

  1. Wilted Superstition Engaged in Copulation
  2. A Bluish Flickering
  3. Prods the Fire with a Bone, Rolls over with a Snake
  4. Maestro Kneading Screams of Joy
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