Sono circa le 21 dell’8 luglio, la brezza leggera rende la serata ancor più piacevole, quasi primaverile, e ci apprestiamo a entrare in una delle location più affascinanti e suggestive a cui io sia mai stato per un concerto, il Teatro Romano di Fiesole, ove antico e moderno si uniscono. Siamo qua per vedere un’icona della musica moderna, la finlandese Tarja Turunen.Nessun gruppo di supporto per questo concerto, un evento interamente dedicato a lei, soprano che con i suoi ex compagni, i Nightwish, ha gettato le basi del Symphonic Metal e della female fronted metal band. Lo stage è semplice, scarno, nessun backdrop o sfondo di alcun tipo ad abbellire il palco, tanto non serve, basta questo luogo quasi magico per rendere il tutto perfetto.
Attendiamo circa una mezz’ora prima che i musicisti salgano sul palco, un breve intro e da dietro fanno capolino i sei; sul fraseggio di chitarra di “Dead Promises” appare lei, sorridente e ammiccante verso il suo pubblico accanito e la carica che trasmette fin da subito preannuncia uno show pieno di energia. La finnica frontwoman è semplicemente ineccepibile, la sua voce negli anni non è cambiata, ma si è arricchita timbricamente; non è più solamente un cantante lirica votata al metal sinfonico ma è diventata una cantante a 360 gradi, capace di destreggiarsi tra canto lirico, rock e metal.
Quello che non avevo ancora visto in un suo live, è la grande capacità di relazionarsi con i suoi fan, sempre presenti ed affiatati verso la sua beniamina e lo si vede in ogni singolo momento: il pubblico è sorridente, estasiato e felice di poter essere qua stasera, canta a squarciagola, tiene a tempo durante l’esecuzione di ogni singola canzone. Nessuna grossa pausa tra un brano e l’altro a parte nel momento della presentazione; una set list che riprende quasi tutta la sua discografia ma in particolar modo gli ultimi suoi due lavori in studio: “The Shadow Self” e “In The Raw”. Non mancano però due pietre miliari come “Nemo”, capolavoro scritto durante l’era Nightwish e “Over The Hills And Far Away”, cover di Gary Moore, sempre eseguita da loro.
Tarja è una tigre con la voce da usignolo, perché con il suo carisma riesce a stregare tutti i presenti e sul palco non manca l’affiatamento. La sua band è con lei e per lei, scherza, ride e salta assieme alla sua leader, un rapporto che a mio avviso non c’era nei Nightwish; probabilmente il tempo e gli avvenimenti accaduti le hanno dato la possibilità di trovare musicisti più vicini a lei sia artisticamente che caratterialmente. Tarja scambia battute scherzose con Alex Scholpp, suo chitarrista presente fin dalle origini, colonna portante del suo sound nonché immancabile co-autore della maggior parte delle composizioni.
La cosa bella oltre alla musica in sé è come la cantante sia sempre riconoscente verso la propria fanbase: Io vi ringrazio dal profondo del mio cuore, voi siete coloro che mi permettono di continuare a fare ciò che amo e lo faccio per voi e grazie a voi, sono alcune tra le parole che sentiamo tra una canzone e l’altra. La serata si chiude con “Until My Last Breath”, ma non prima di aver presentato tutti i musicisti che l’hanno accompagnata, omaggiato la bellissima Fiesole e ringraziando tutti i presenti per la bella serata passata, con un italiano ben pronunciato.
Al termine di tutto i sei rimangono ancora diversi minuti sul palco, scherzando, abbracciandosi tra loro e accennando durante la foto di gruppo un incipit di can can, la cantante non lascia il palco prima di aver nuovamente ringraziato e salutato tutti più e più volte. La serata così si conclude: nessun encore, nessuna inutile falsa attesa; tredici brani che scorrono veloci senza farci rendere conto del tempo trascorso e che ci lasciano la speranza di vederla a breve di nuovo in terra italica come promesso da lei stessa.
Articolo e foto di Paolo Nocchi
Set list Tarja Turunen 8 luglio 2022 Fiesole
1. Dead Promises
2. Demons In You
3. Falling Awake
4. Undertaker
5. Goodbye Stranger
6. Nemo
7. Diva
8. Victim Of Ritual
9. Innocence
10. Tears In Rain
11. I Walk Alone
12. Over The Hills And Far Away
13. Until My Last Breath