The Subways: non vedevo l’ora di questo concerto, dopo che il loro singolo “Black Wax” dello scorso anno li aveva portati alla mia attenzione; non li avevo mai visti live prima d’ora, anche se avevo sentito parlare del loro ultimo, esplosivo concerto a Perugia qualcosa come cinque anni fa. Tutto questo concentrato di curiosità mi ha portata il 1 aprile al Legend di Milano per la prima delle loro due date italiane: appena arrivata, la prima cosa che ho notato è stata la presenza di vari fan britannici venuti per loro, cosa che non è sfuggita al cantante Billy Lunn durante la performance Vedo dei volti conosciuti tra voi e questo mi rende felice.
A dare il via alla serata troviamo Fernandhell, capitanati da Livio Montarese, che ci presentano brani piacevoli, altri dalle ritmiche più aggressive.
Seguono i Viboras: il nome è quello della cantante di questa vigorosa formazione punk-rock, Irene Viboras, una delle maggiori esponenti della scena rock e punk italiana, e nota anche per le collaborazioni con artisti come J-Ax. Durante la sua carriera ha realizzato, tra l’altro, anche alcune interessanti cover, come quella di “Bette Davis Eyes” con i Thee S.T.P.
Arriva il tanto atteso momento di incontrare The Subways; probabilmente, se si parlasse con qualsiasi persona cresciuta nella scena indie negli anni 2000, direbbero più o meno tutti che hanno significato qualcosa di speciale nella loro vita. Stasera ci presentano brani tratti dal loro quinto album appena pubblicato, “Uncertain Joys”, davanti a una folla che è cresciuta con loro e li ha seguiti, davvero in tutti i sensi, nel corso degli anni. Formatisi nel lontano 2002, sono stati una delle prime band di nuova generazione, cresciute sui Nirvana e sulla scena grunge, ad attirare l’attenzione con canzoni pop punk melodiche semplicemente brillanti.
Fanno il loro ingresso sul palco in un tripudio di applausi, e mi rendo subito conto che stanno entrando dei pezzi davvero grossi. Billy Lunn, voce e chitarra, sprizza letteralmente gioia dagli occhi per tutta la serata, specialmente quando la folla canta di rimando e fin dall’inizio mostra di conoscere tutte le canzoni. Il suo sorriso è incredibilmente contagioso.
Il concerto inizia con “Oh Yeah”: Gli anni dell’adolescenza non durano, urla Billy Lunn, eppure eccoci qui, mentre tutte le voci dei presenti si uniscono a lui nel tornare indietro nel tempo. Non hanno perso nulla dell’esuberanza giovanile, il loro spettacolo è sia energico, scoppiettante, divertente. Billy Lunn si dimostra non solo un grande cantautore, ma anche un abile narratore: il frontman racconta in modo affascinante storie di come sono nate le canzoni che i fan amano e cantano da così tanti anni, della loro crescita come band e di loro stessi. Prima di “Turnaround”, Lunn spiega meticolosamente come la folla impazzirà a una sua specifica parola, e lo farà davvero, con un mosh pit alle mie spalle che per qualche minuto ha reso ancora più arduo scattare delle foto ferme: niente pit stasera!
La scaletta spazia dai brani del nuovo album ad alcuni successi meno recenti, mostrando la qualità del loro catalogo dove canzoni di vent’anni fa suonano fresche ed eccitanti come allora.
“Black Wax”, il singolo di cui parlavo all’inizio, vede la nuova batterista Camille Phillips un’instancabile macchina da guerra; le note di “I Want To Hear What You’Ve Got To Say” sono inconfondibili ed il risultato è un gruppo di persone festanti che non smette di saltare e cantare: se c’è una cosa garantita nei concerti dei The Subways, è senza ombra di dubbio l’energia , e qua non è stato diverso, lo spettacolo ha offerto esattamente questo.
Al momento di “Girls & Boys” ho avuto la netta sensazione che le dimensioni della canzone fossero maggiori del locale in cui la stavano suonando, e che sarebbe stata perfetta per una grande arena.
Ad un certo punto dell’esibizione Billy accusa un calo di voce mentre presenta uno dei brani: lascerà alla bassista Charlotte Cooper, impressionante per talento ed esplosività sul palco, la presentazione delle canzoni successive, ma sempre col sorriso che è il suo biglietto da visita; mostra tutta la sua eccezionale professionalità nell’eseguire, nonostante il disguido, il resto della scaletta, e complici un thè caldo portato provvidenzialmente dal backstage e l’affetto caloroso del pubblico, ben presto torna anche a raccontare e interagire col pubblico, che lo adora.
The Subways sono una band che non ha paura di divertirsi e si assicurano che anche i loro fan si divertano tanto quanto loro, incoraggiando danze e pogo. La serata, strepitosa e ben curata, si avvia verso la fine con il loro grande successo “Rock & Roll Queen” e per un momento tutti nel locale si sentono come se fossero di nuovo adolescenti, facendo headbanging come nel pieno della loro giovinezza. È una favolosa versione estesa che include un epico stage diving di Billy, che si lancia divertendosi come un ragazzino sulle montagne russe. Il nostro energico trio ci saluta sulle dolci note di “With You”.
Penso che anche coloro che conoscono poco questa band, o non la conoscono affatto, non potrebbero fare a meno di innamorarsi dell’esibizione dal vivo dei The Subways mentre suonano con tanta passione, vivacità, professionalità e simpatia. Grazie The Subways, che per una notte ci avete fatti sentire esattamente come il titolo del vostro album di debutto: “Young For Eternity”. Giovani per l’eternità.
Articolo e foto di Simona Isonni
Set list The Subways Milano 1 aprile 2023
1. Oh Yeah
2. Black Wax
3. We Don’t Need Money To Have A Good Time
4. Taking All The Blame
5. Kalifornia
6. Alright
7. You Kill My Cool
8. Turnaround
9. I Want To Hear What You Have got To Say
10. Influencer Killed The Rock Star
11. At 1 A.M.
12. Kiss Kiss Bang Bang
13. Mary
14. Futures
15. Girls & Boys
16. Uncertain Joys
17. Rock & Roll Queen
18. With You