Il 14 maggio il Legend Club di Milano è diventato teatro di una serata all’insegna del Nu Metal americano. Direttamente da Des Moines ecco i Vended per la loro unica data italiana, marchiata Hellfire. Conosciuti dai più per la presenza dei due figli d’arte Griffin Taylor e Simon Crahan, prole rispettivamente del cantante degli Slipknot Corey Taylor e del percussionista Shawn “Clown” Crahan, i Vended hanno dimostrato di essere molto di più di semplici eredi musicali.
Ad aprire la serata sono stati i Profiler, giovane trio nu metal inglese nato da un’idea di Mike Evanas, voce e mente del gruppo, che dopo aver arruolato Joe Johnson al basso e Brad Ratcliffe alla batteria ha dato forma a questo progetto ispirato al cambiamento nei generi e nell’arte.
Una performance metal piena di contaminazioni, al limite del concettuale, tecnica e studio al servizio dell’energia che questi tre ragazzi hanno portato sul palco del Legend Club; sono bastate poche note per accendere il pubblico che non ha esitato a seguirli.
Dopo I Profiler ecco il turno dei The Gloom And The Corner. Non appena il gruppo di Melbourne è salito sul palco l’atmosfera si è fatta oscura e pesante; una batteria martellante, un basso che ha fatto vibrare gli stomaci, una chitarra distorta e pungente e tanto tanto growl e scream: questo il veicolo con cui questa concept band ha trascinato il pubblico in un viaggio nella profondità della malinconia umana trattando miseria, dolore e misantropia.
Una nube buia che ha avvolto tutti i presenti che si sono lasciati guidare dal frontman Mikey Arthur tra pogo, moshing e headbanging.
Quando anche i The Gloom And The Corner hanno lasciato il palco, il pubblico ha avuto qualche minuto per riprendersi e prepararsi ai Vended.
L’eccitazione e la carica del pubblico ha iniziato a salire quando sul palco si sono presentati proprio i membri della band ad accordare gli strumenti e settare i volumi, proprio come si fa nei veri club underground; un’atmosfera intima, anche dovuta a un pubblico un po’ limitato a causa del maltempo e della concomitanza con altri grandi eventi.
Ma Griffin Taylor e compagni hanno dimostrato che a loro non interessa se devono esibirsi davanti a 300 o 3000 persone, in un club o in un grande festival, quando suonano lo fanno sempre allo stesso modo e lo fanno forte.
Le note di “Tained Love” di Soft Cell hanno fatto da entrata ai cinque ragazzi dell’Iowa, Simon Crahan è stato il primo a entrare e incitando il pubblico ha preso posto alla batteria, a seguire Jeremiah Pugh al basso e le 2 chitarre di Cole Epseland e Connor Grodzicki, l’ultimo a salire sul palco è stato Taylor e lo spettacolo ha avuto inizio!
Il paragone con gli Slipknot è stato inevitabile, ancor più vedendo questi ragazzi presentarsi come consuetudine sul palcoscenico mascherati e truccati, ma bisogna dire che i Vended sanno bene da dove vengono, e sanno ancor meglio dove vogliono andare, nella loro musica e nella presenza scenica è ben visibile l’impronta di Corey Taylor e compagni, però vedendoli e sentendoli esibirsi dal vivo si è potuto capire che loro sono tutt’altro.
Nella loro ancor breve carriera hanno aperto a gruppi grandi, ma questo era il loro tour, era la loro serata e hanno dimostrato di essere pronti a prendersi il loro spazio nel mondo del Metal e l’hanno fatto forte.
Sul palco delle vere rockstar, giù dal palco dei semplici ragazzi amanti della musica disponibili post concerto nell’area merchandising per qualche foto e due parole con chiunque. Dei grandi.
Articolo e foto di Michele Arduini
Set list Vended Milano 14 maggio 2024
- Nihilism
- Am I the Only One
- Bloodline
- Burn My Misery
- Overall
- Serenity
- Where the Honesty Lies
- The Far Side
- Ded to Me
- Asylum