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Eclipser “Pages”, Wormholedeath Records 2021

“Pages” è un disco di qualità pregevole, supportato da un’esecuzione e una produzione dei brani indubbiamente di livello

La scena canadese del Black Metal, specialmente quella dell’area francofona del Quebec, si può ritenere responsabile di aver partorito progetti assolutamente strepitosi – come Forteresse, Monarque, Ifernach, Sorcier des Glaces e molti altri – capaci di far combaciare uno stile venato di gustose sfumature melodiche e allo stesso tempo un suono travolgente, assolutamente da brividi.

Molto meno nota in questo ambito musicale è invece la sponda anglofona della Nazione, che già nei pochi gruppi di mia conoscenza si differenziava nettamente dai fratelli del Quebec (che a onor del vero immagino non sarebbero contenti di questo paragone n.d.r.) per un suono molto più quadrato e indubbiamente nipote delle meravigliose cacofonie del culto del Cimitero di Ross Bay.

Eccoci dunque di fronte agli Eclipser, gruppo che con questo “Pages, uscito il 13 agosto 2021 su Wormholedeath Records, approda sulla sua seconda uscita ufficiale e dopo il loro LP di debutto “Pathos” (anch’esso auto prodotto, ma rilasciato in formato CD tramite Noise Savation). Il gruppo in questione, nei cinque pezzi che compongono questo EP, mettono subito in chiaro le loro ispirazioni: a chi bazzica già da un po’ le scene marginali della nuova onda del Black Metal europeo, salteranno subito all’orecchio chiare influenze legate alle band islandesi come Svartidaudi e Misthyrming, caratterizzate usualmente da un suono compatto e scurissimo, squarciato però frequentemente da lampi di trionfante melodia. In questo caso però la vena più melodica lascia spazio alle già citate influenze Ross Bay, andando a collidere su sonorità proprie del Death Metal, in una torbida amalgama che senza vergogna ammetto mi abbia intrigato parecchio.

Una delle caratteristiche che spesso mi sento di criticare al sottogenere conosciuto come Black / Death Metal è quello di storpiare le due nature di per sé opposte dei due generi (se non in rarissimi casi), andando a svilire al contempo sia la maestosa oscurità del Black Metal che la fenomenale arroganza del Death Metal: in questo caso però, complice anche una scaletta ridotta per quanto riguarda i tempi canonici di un EP e una composizione (specialmente delle linee melodiche di chitarra) molto ispirata, il gruppo riesce a defenestrare il fattore noia quasi completamente.

Esempi chiari sono le due tracce centrali “Matternaught” e “Carry Your Burden”: ottimo bilanciamento fra riff che vanno a iniettare una tanto sperata dose di melodia al momento giusto, contrastati dai latrati (complimento, nel mio dizionario) del cantante, presenza fissa di un disco che fa di questi contrasti il suo punto di forza. Altro bonus degno di nota la lunghezza dei pezzi, che su circa 15 minuti di riproduzione più o meno egualmente divisi su 5 tracce, riescono a presentarsi, colpire l’ascoltatore dritto alla testa e andarsene in baleno, senza insistere inutilmente su certe linee compositive.

Un disco di qualità pregevole, supportato da un’esecuzione e una produzione dei brani indubbiamente di livello: quello che mi posso auspicare per quello che sarà il futuro secondo LP, è un gruppo che riuscirà a lasciarsi alle spalle il citazionismo spinto di certi brani (a volte ovvio e mio unico rammarico) per portarsi in una direzione musicale che farà emergere la perizia compositiva degli Eclipser. La competizione per mettere la testa fuori dalla torba nell’ambiente del Black Metal Canedese è spietata e guidata da gruppi, come quelli precedentemente citati, assolutamente originali e di altissimo livello. Confidiamo negli Eclipser e per adesso godiamoci questo aperitivo nero pece.

Articolo di Lorenzo Bini

Tracklist “Pages”

  1. Pages
  2. Matternaught
  3. Carry Your Burden
  4. To Never Wake Again
  5. Fathomless

Line up Eclipser

Chris Joyal (Batteria), Ryan Menard (Chitarra / Voce), Christian Beaupre (Chitarra), Franky Falsetto (Voce), Seb Choquette (Basso)

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