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Gojira

Gojira “Fortitude”

Continua il concept dei precedenti album ma segna un’evoluzione del percorso artistico della band

“Fortitude”, il nuovo album dei Gojira, è un album che sta dividendo l’opinione dei fan. Il settimo album in studio esce per Roadrunner Records il 30 aprile 2021 a vent’anni dall’esordio discografico ufficiale “Terra Incognita” e segue l’ottimo “Magma”, album nel quale le avvisaglie di cambiamento si erano già fatte sentire.

Le critiche giunte dai fan sono del tutto normali nella musica estrema, ambienti di nicchia dove l’ascoltatore va a ricercare quelle precise sonorità. I Gojira nel corso degli anni si sono contraddistinti per scelte coraggiose, anche a costo di allontanarsi dai fan di vecchia data, scelte però sempre coadiuvate da una grande qualità delle composizioni e tematiche tra il sociale e il fantascientifico che hanno creato l’ormai famoso Gojira sound.

“Fortitude” continua il concept dei precedenti album ma in maniera differente e segna un’evoluzione del percorso artistico della band: il caos ordinato ma imprevedibile che idealmente rappresenta la complessità della natura e del cosmo qui viene sostituito da un silenzio quasi religioso, complice anche le parti strumentali che in alcune tracce sembrano degli strumenti antichi e rituali, come il berimbau all’inizio di “Amazonia”.  Undici tracce che potrebbero essere viste come delle meditazioni che ruotano tutte attorno al tema che dà il titolo all’album, ovvero la fortezza, virtù annoverata tra le altre cose anche tra quelle cardinali nella dottrina cattolica.

La novità sono anche a livello grafico: l’artwork disegnato da Joe Duplantier ha le fattezze di un guerriero mongolo, sembra quasi un’illustrazione libraria medievale, scelta stilistica che si distacca dai disegni primitivi o surrealistici, quasi volere trasmettere in maniera semplice dei valori che poi sono raccontati nei brani.

Musicalmente parlando, gli undici brani dell’album sono un mix tra i tradizionali Gojira e aperture a nuove sonorità, in particolari quelle etniche, cosa che fa ritornare in mente i Sepultura da metà anni Novanta in poi. Ci sono indubbiamente delle tracce che sono un po’ prive di mordente, come per esempio “Another World” e “New Found”, peccati che sono concessi in un album che potrebbe essere visto come un’opera di transizione.

L’album apre con “Born For One Thing”, una canzone in Gojira vecchio stile, con cori e breakdown che riportano alle loro origini deathcore. “Amazonia”, la traccia successiva, presenta delle novità: il suono di un berimbau (in realtà ricreato con la chitarra schiacciano sulla corda all’altezza della paletta) apre a una canzone in cui le radici death si uniscono a sonorità dark metal e il ritmiche tribali del classico drumming di Mario.

“Hold On” è una delle tracce dove il nuovo corso di mischia meglio con la tradizione: il riff principale che ricorda un ballo popolare diventa poi un brano di grande carica epica in cui lo screaming si alterna a voci robotiche filtrate. “Fortitude” e “The Chant” possono essere considerate un’unica traccia da sette minuti, un’ulteriore traccia in cui possiamo vedere quelli che i Gojira potranno essere in futuro. Le ultime “Into The Storm”, “The Trails” e “Grind” continuano nello stile di “Hold On” e rappresentano tre buoni episodi di questo nuovo corso sonoro.

“Fortitude” è un album concepito per essere vissuto nella sua interezza, non è il classico album di Metal estremo concepito come un conglomerato di furia cieca e mostra quattro artisti che mettono loro stessi nella musica. Pregustando il suo seguito “Fortitude” fa presagire che la band dei fratelli Duplantier avrà da dire la sua ancora per diversi anni.

Articolo di Giorgio Cappai

Tracklist “Fortitude”

  1. Born For One Thing
  2. Amazonia
  3. Another World
  4. Hold On
  5. New Found
  6. Fortitude
  7. The Chant
  8. Sphinx
  9. Into The Storm
  10. The Trails
  11. Grind

Line up Gojira

Joe Duplantier-chitarra / Mario Duplantier-batteria / Christian Andreau-chitarra / Jean Micheal Labadieu-basso

 

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