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Ida Nielsen “02022020”

Chillout davvero piacevole, con l’unico difetto di avere una breve durata

Ida Nielsen, la leggendaria bassista danese, è tornata con il nuovo disco totalmente auto-prodotto “02022020”, uscito nella data palindroma che gli ha dato il titolo. È per Ida, che nel 2019 è stata votata tra i migliori dieci bassisti nel mondo da Music Radar pool, il quinto album solista. Un lavoro intimo, morbido.

Un diversivo, che lì per lì può spiazzare: non si tratta infatti di Funk, di cui lei è una delle regine indiscusse, ma di Chillout! In attesa di incontrarla nella data italiana del suo tour europeo, il prossimo 21 aprile a Bologna, e di farci raccontare la genesi dell’album, ascoltiamolo. Ne vale la pena. La prima cosa che si evince, è la certezza che Ida Nielsen è un’artista libera, e per un musicista non è proprio cosa da poco. Fa la sua musica. La compone, la suona, la produce. Si sceglie i collaboratori che desidera, fuori dal mainstream.

Pur essendo una delle bassiste donna più acclamate, con una collaborazione, quella con Prince, che l’ha portata nell’Olimpo della musica funky, purtroppo terminata da tristi cause, Ida è una polistrumentista versatile. L’abbiamo recentemente sentita anche su un disco di Heavy Metal, per intendersi. E con “02022020” ha avuto voglia di esprimere un po’ altro di sé, la sua vena più soul. Per gli amanti del suo basso c’è comunque da godere: ci sono molte gemme, passaggi, accordi, assoli. I brani sono un mix di materiale nuovo e spin off di brani più vecchi.

Dunque un album Chillout, abbiamo detto, con tutte le sue sfumature, dal Jazz al Soul, dall’Ambient al Lounge, alla New Age. Ma attenzione, il Funk scappa un po’ qua e là comunque, già dalla seconda traccia “Booyah” e in “Accidental Balls”. La voce di Ida, cristallina e delicata, si adatta perfettamente al Lounge, modulata in sottofondi quasi sospirati, come nel brano di apertura “Librarian Way”.

“Feel So” è sorretta da una linea melodica e fluida di basso, che ci ricorda quanto Ida sia grande fan di Paul McCartney e del suo stile. Kuku Agami rappa su “Vibes”, inserto come recente tradizione del pop britannico. Ida suona la maggior parte degli strumenti, accompagnata in alcuni pezzi da amici, e ovviamente dalla sua band, i Funkbots, con i quali la vedremo in tour.

Un album davvero piacevole, con l’unico difetto di avere una breve durata: soltanto 28 minuti.

Articolo e foto di Francesca Cecconi

Track list “02022020”

  1. Librarian Way – a spin off
  2. Booyah – the spin off
  3. Got Ur Message – Feat. Aljosha
  4. Feels So – Feat. Phong Le
  5. Vibe It Out
  6. Accidental Balls – Feat. Pat Dorcean.
  7. Make Me Wanna Stay – another spin
  8. Vibes – Feat Mika Vandborg & Kuku Agami

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